Stendhal: differenze tra le versioni
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=== Il congedo parigino (1836-1829) ===
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Stendhal, che ricevette il [[15 gennaio]] [[1835]] la [[legion d'onore]] per i suoi meriti di scrittore, si fece ritrarre dal giovane pittore [[Silvestro Valeri]] ([[1814]]-[[1902]]) con la decorazione e in alta uniforme di console, una carica che gli appariva sempre più insopportabile. Dopo aver rinunciato a un progetto matrimoniale con la ventenne M.lle Value, discendente di francesi da molti anni residenti a Civitavecchia, nel [[1836]] chiese una licenza di qualche settimana che gli fu concessa il [[26 marzo]], ma durerà tre anni: abbandonò la sua autobiografia e il ''Lucien Leuwen'' e arrivò a Parigi il [[24 maggio]].
Stendhal era nelle grazie del conte [[Louis-Mathieu Molé|Molé]], ora capo del governo, che gli prorogò indefinitamente il congedo e gli affidò un non chiarito lavoro circa un progetto di trasporti marittimi: l'effetto fu un aumento sostanzioso delle sue entrate, incrementate dalla vendita dei suoi ''Mémoires d'un touriste'' e dei suoi racconti italiani. Finalmente poteva riprendere le conversazioni abituali, negategli in Italia, e frequentare il primo salotto di Parigi, che era allora quello di [[Louise-
A Parigi cambiava spesso alloggio e nel [[1838]], al numero 8 di rue Caumartin, iniziò a scrivere ''[[La Certosa di Parma]]''. Nel [[1841]] ebbe un primo [[colpo apoplettico]] e fece rientro nella capitale francese; nella notte tra il 22 e il [[23 marzo]] [[1842]] morì di un [[attacco cardiaco]]. Riposa al cimitero di [[Montmartre]] a Parigi; la dicitura sulla tomba reca l'iscrizione "Arrigo Beyle milanese scrisse amò visse".
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