Fabio Pusterla: differenze tra le versioni

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'''Fabio Pusterla''' ([[Mendrisio]], 3 maggio [[1957]]). Poeta e traduttore. Laureato in lettere a [[Pavia]], insegna al [[Liceo]] [[Cantone|Cantonale]] di [[Lugano]]. Ha diretto l'edizione critica delle opere di [[Vittorio Imbriani]] e pubblicato saggi, traduzioni, volumi di versi. Caratterizzata in partenza da un forte influsso espressionista (come ha notato [[Pier Vincenzo Mengaldo]]), ma con venature più pacate che la inseriscono nella tradizione anceschiana della [[Linea lombarda]] ([[Giorgio Orelli]] e [[Vittorio Sereni]] in particolare), la poetica di Pusterla è andato sempre più avvicinandosi a una poesia dal forte contenuto civile (si veda in particolare ''Folla sommersa''), mentre l'esperienza di traduzione legata strettamente a [[Philippe Jaccottet]] lo ha portato a una sempre maggior attenzione agli oggetti frustri del quotidiano, alle vite e cose dimenticate (Cfr. ''Cose senza storia''), rafforzata probabilmente dalla provenienza geografica decentrata (Pusterla è cresciuto in una città di frontiera, Chiasso, e insegna attualmente a Lugano, nella Svizzera di lingua italiana).
Bibliografia: [[Mattia Cavadini]], ''Il poeta ammutolito. Letteratura senza io: un aspetto della postmodernità poetica. Philippe Jaccottet e Fabio Pusterla'', Milano, Marcos y Marcos, 2004. [[Pietro De Marchi]], Uno ''specchio di parole scritte. Da Parini a Pusterla, da Gozzi a Meneghello'', Rimini, Cesati, 2003.