Gruppo Labronico: differenze tra le versioni

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Non è mio interesse in questa sede disquisire sulle varie motivazioni che portarono la critica del tempo a fare questa distinzione tra il giovane Amedeo studente di buona famiglia, educato e l’eccentrico Modigliani che preferì cercare se stesso a Parigi, ma piuttosto capire, senza alcuna pretesa, cosa portò a questo profondo distacco sentimentale tra gli amici di sempre e l’artista Modì.
Sicuramente non posso pensare che gli amici vedessero in Amedeo il genio della sregolatezza e che fossero convinti che la sua arte altro non era che il risultato di visioni distorte dal consumo di alcool e hashish. E’ ormai insindacabile che l’abuso di droghe da parte di Modigliani è stata la conseguenza di un malessere interiore che lo rendeva insoddisfatto e insofferente ma che allo stesso tempo accentuava, talvolta esaltava ma certamente non creava certe visioni artistiche che erano già presenti in lui in quanto genio. Probabilmente l’unico motivo reale che rendeva Amedeo Modigliani unico e per questo incompreso è stato il fatto che fosse troppo avanti rispetto al suo tempo soprattutto nella sua Livorno, terra legata ancora alla pittura di paesaggio nella quale lui non si rispecchiava.
Sia Modigliani che Puccini hanno una vita drammatica ed entrambi soffrono di problemi esistenziali, soffrono di solitudine e si sentono incompresi ma il popolo livornese alla loro scomparsa si sente legato maggiormente al secondo e se mai avessero dovuto prendere le parti di qualcuno avrebbero preferito sicuramente Puccini a Modigliani; Livorno non era ancora pronto ad una lettura avanguardista delle opere di Amedeo che pure non aveva mai negato il suo amore verso una città che lo aveva emarginato. Mario Puccini per tutti incarnava un sentimento figurativo ispirato a schemi di derivazione macchiaiola benché, come già ampiamente detto, mostrasse caratteristiche tecniche coloristiche di incredibile ricchezza e di straordinaria suggestione tali da sdoganarsi completamente da certe classificazioni di genere. Questo non vuol dire a mio avviso che Amedeo Modigliani fosse stato dimenticato, snobbato o deriso, come molti vogliono far pensare, probabilmente non fu proprio capito perché egli “era oltre”; non esistevano nella realtà locale gli strumenti di lettura di una forma d’arte, nata da influenze internazionali, e capace di abbattere e superare certe barriere fino ad allora ritenute fondanti di certe correnti artistiche. (ALESSANDRA RONTINI - Tratto dalla rivista ARTE A LIVORNO...e oltre confine - Nov/dic 2010)