Roberto Sanseverino: differenze tra le versioni

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|AnnoMorte = 1474
|Categorie = no
|FineIncipit = era figlio di Giovanni, IX conte di Marsico, barone di Sanseverino, signore di San Giorgio, e di [[Giovanna Sanseverino]]; fu il primo [[Principato di Salerno|principe di Salerno]], dal [[1463]]
}}
 
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[[File:Tavola Strozzi - Napoli.jpg|400px|thumb|left|La ''[[Tavola Strozzi]]'', con la flotta aragonese che rientra vittoriosa a Napoli]]
Alla morte del padre, Roberto aveva ereditato con i fratelli le contee di Marsico e di Sanseverino, la [[baronia di Cilento]] e i feudi di [[Agropoli]] e [[Castellabate]]. Dal [[re Ferrante]] ebbe poi il [[Principato di Salerno]], con il privilegio di battere moneta, con diploma del [[27 novembre]] [[1463]] da [[Terlizzi]]. Fu nominato grande Ammiraglio del Regno e, il [[7 luglio]] [[1465]], al comando della flotta aragonese, fu con [[Alessandro Sforza]] uno dei vincitori della [[battaglia di Ischia]] contro [[Giovanni d'Angiò]] che aveva occupato l'isola.
[[Immagine:gesù nuovo esterno.JPG|thumb|right|250px|La [[Chiesa del Gesù Nuovo ]](ex palazzo Sanseverino)]]
Nel 1470 intraprese la costruzione del magnifico [[Chiesa del Gesù Nuovo|palazzo Sanseverino]] in stile rinascimentale con facciata a bugnato. Il palazzo fu progettato da [[Novello da San Lucano]]:
{{quote|Novello da San Lucano, architetto egregio, più per ossequio che per mercede innalzò questo palazzo al Principe di Salerno, suo signore e precipuo benefattore, l'anno 1470.||NOVELLUS DE SANCTO LUCANO ARCHITECTOR EGREGIUS OBSEQUIO MAGISQUAM SALARIO PRINCIPI SALERNITANO SUO ET DOMINO ET BENEFACTORI PRECIPUO HAS AEDES EDITIT ANNO MCDLXX|lingua=la}}Da Roberto passò al figlio [[Antonello Sanseverino|Antonello]] che, per contrasti con la Corte [[Aragona|Aragonese]], subì la confisca dei beni e fu costretto a fuggire da [[Napoli]].
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Roberto ebbe per segretario il novellista [[Masuccio Salernitano]]; anche [[Luigi Pulci]] fu per qualche tempo al suo servizio.
 
Roberto sposò Raimondina Orsini del Balzo, figlia di Gabriele, [[duca di [[Venosa]], e di Ippolita Caracciolo, dei [[Conti di [[Avellino]] (morta attorno al 1490). Ebbe tre figli: [[Antonello Sanseverino|Antonello]], Ginevra e Giovanna.
 
==Bibliografia==