Atomo: differenze tra le versioni

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Nel [[1911]] [[Ernest Rutherford]] irradiò con un fascio di [[radiazione|radiazioni]] di tipo [[particella alfa|alfa]] una lamina d'[[oro]] posta fra la sorgente radioattiva e uno schermo al [[solfuro di zinco]]. Le particelle, passate attraverso la lamina, sarebbero rimaste impresse sullo schermo.<br>
Rutherford osservò che alcune particelle venivano deviate dalla lamina d'oro, alcune venivano riflesse e la maggior parte passava tranquillamente. Alcune di quelle deviate dal loro cammino, poi, erano diffuse ad un grande [[angolo]]. La sua conclusione fu, quindi, che al centro dell'atomo dovesse esserci un centro piccolo, ma con alta [[densità]] di [[carica]]: il [[nucleo atomico|nucleo]].
Rutherford creò, quindi, un modello di atomo costituito da un nucleo centrale di carica positiva (costituito da [[protone|protoni]]) e da particelle di carica negativa ([[elettrone|elettroni]]) orbitanti con [[traiettoria]] circolare attorno al nucleo stesso. Nel modello di Rutherford ancora non compaiono i [[neutrone|neutroni]].
Il modello atomico di Rutherford ha, però, delle imperfezioni: l'elettrone, infatti, ruotando attorno al nucleo, è sottoposto ad una accelerazione centripeta (tipica del [[moto circolare]]) che dovrebbe risultare in una emissone di [[energia]] sottoforma di [[onda elettromagnetica|onde elettromagnetiche]]. A causa di questa diminuzione di energia l'elettrone dovrebbe compiere [[orbita (atronomia)|orbite]] di raggio sempre minore, fino a ricadere nel nucleo dell'atomo. Questo comportamento provoca due effetti che sarebbero in contrasto con quanto osservato sperimentalmente:
* Ogni elettrone dovrebbe ricadere spontaneamente nel nucleo del proprio atomo e quindi non esisterebbe nessun atomo stabile.