Heinz Heger: differenze tra le versioni
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'''Heinz Heger''' pseudonimo di '''Josef Kohout''' ([[Vienna]], [[1917]] - [[Vienna]], [[marzo]] [[
Nel [[1972]] Kohout, utilizzando lo pseudonimo di Heinz Heger, pubblicò ''Die Männer mit dem rosa Winkel'' - tradotto in molte lingue e pubblicato in [[Lingua italiana|italiano]] con il titolo ''Gli uomini con il triangolo rosa'' - una delle pochissime testimonianze autobiografiche, insieme a quella dell'internato gay [[Alsazia|alsaziano]] [[Pierre Seel]], relative alle condizioni di vita e al trattamento riservato agli [[omosessuale|omosessuali]] all'interno dei lager nazisti.
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==La liberazione e il dopoguerra==
Il [[24 aprile]] [[1945]], con l'avvicinarsi delle forze anglo-americane, il campo venne sgombrato ed Heger obbligato ad una [[Marce della morte (Olocausto)|marcia della morte]] verso il campo di [[Campo di concentramento di Dachau|Dachau]]. Pochi giorni dopo egli venne liberato, prima di raggiungere Dachau, nei pressi di [[Chaim]].
Dopo la guerra Heger rientrò a Vienna, dove cercò di ottenere i risarcimenti previsti per gli ex-internati. L'ufficio preposto alla pratica non riconobbe le sue istanze, in quanto i risarcimenti erano riservati agli ex-internati per motivi politici: egli, dopo sei anni di prigionia, ricevette, come "risarcimento", un buono per l'acquisto di un fornello a gas. Heger scrisse in seguito di considerarsi fortunato: il paragrafo 175 non venne abolito dopo la guerra e le forze di occupazione anglo-americane non riconobbero il periodo trascorso in un lager come legalmente valido ai fini dei termini di prigionia, e reincarcerarono molti omosessuali per terminare di scontare la pena.
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