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=== La prima coalizione ===
{{vedi anche|rivoluzione francese|prima coalizione}}
Gli eventi della [[rivoluzione francese]], e le mire espansionistiche avviate dal nuovo governo francese, avevano molto allarmato le principali potenze europee, timorose che gli effetti della rivoluzione si potessero estendere anche ai loro stati; a seguito della dichiarazione di guerra della Francia al [[Sacro Romano Impero Germanico]] del [[20 aprile]] [[1792]], [[Austria]], [[Prussia]], [[
Durante la guerra della prima coalizione, si mise rapidamente in luce un giovane ufficiale d'artiglieria di origine [[Corsica|corsa]], in forza all'esercito rivoluzionario francese: [[Napoleone Bonaparte]]. Dopo essersi distinto nel'[[assedio di Tolone]] e nella repressione dell'[[Insurrezione del 13 vendemmiaio anno IV|Insurrezione del 13 vendemmiaio]], il giovane Napoleone si vide assegnare il comando dell' ''Armata d'Italia'' il [[2 marzo]] 1796, con il compito di invadere la penisola e di assoggettarla alla Francia. Con una rapida azione, l'armata di Napoleone valicò le [[Alpi]] ed in un mese sconfisse ripetutamente le forze congiunte dell'Austria e del Regno di Sardegna, obbligando quest'ultimo a chiedere la pace e a ritirarsi dal conflitto nell'[[aprile]] del 1796; neutralizzato uno dei nemici della Francia, Napoleone si gettò quindi sugli austriaci, infliggendo loro una sconfitta dietro l'altra nelle battaglie [[Battaglia di Lodi|di Lodi]] ([[10 maggio]] 1796), [[Battaglia del Ponte di Arcole|di Arcole]] ([[17 novembre]] 1796) e [[Battaglia di Rivoli|di Rivoli]] ([[15 gennaio]] [[1797]]). Obbligata alla resa la piazzaforte austriaca di [[Mantova]], l' ''Armata d'Italia'' invase quindi il [[Tirolo]], arrivando a minacciare [[Vienna]]; fu Napoleone stesso, scavalcando il Direttorio, a negoziare il successivo [[trattato di Campoformio]] il [[17 ottobre]] 1797, con cui obbligò l'Austria a ritirarsi dalla coalizione e a riconosciere lo stato fantoccio instaurato dai francesi nel nord Italia, la [[Repubblica Cisalpina]]<ref name=napo>{{cita web|nome=Antonio|cognome=Spoto|url=http://www.pdsm.altervista.org/napoleone1.html|titolo=Napoleone Bonaparte - 1ª parte|opera=pdsm.altervista.org|accesso=25 ott 2010}}</ref>.
{{vedi anche|campagna d'Egitto}}
Con l'Austria fuori dal conflitto, solo la Gran Bretagna rimaneva in armi contro la Francia; riconoscendo l'impossibilità di un attacco diretto a causa della superiorità della [[Royal Navy]] britannica sulla disastrata flotta francese, Napoleone consigliò il Direttorio di inviare la sua armata alla conquista dell'[[Egitto]], onde portare la minaccia ai collegamenti con la più importante delle colonie britanniche, l'[[India]]<ref name=napo/>. Il [[2 luglio]] [[1798]]
=== La seconda coalizione ===
{{vedi anche|seconda coalizione}}
La situazione volgeva contro la Francia anche in Europa: ai primi di gennaio del [[1799]] si formò una [[seconda coalizione]] antifrancese, che riuniva Gran Bretagna, Austria, Russia, Regno di Napoli ed [[Impero ottomano]]. Le truppe della coalizione iniziarono una serie di offensive contro i francesi in Egitto, in Germania, in [[Svizzera]] e soprattutto in Italia, dove un grosso esercito austro-russo guidato dal [[generale]] [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov|Suvorov]] colse un successo dopo l'altro, cancellando in pochi mesi tutte le conquiste fatte da Napoleone; in aggiunta a ciò, la Francia si trovava in [[bancarotta]] ed i partiti monarchici andavano acquisendo sempre più popolarità.
Napoleone ritornò in patria nel 1799, lasciando la campagna d'Egitto al comando del suo vice, il generale [[Jean-Baptiste Kléber|Kléber]] che successivamente venne assassinato. Tornato a Parigi prese il controllo del Direttorio alleandosi con [[Roger Ducos|Ducos]] e [[Emmanuel Joseph Sieyès|Sieyès]]. Avverso ad ogni politica di pace, Napoleone simulò un attentato nei suoi confronti per ottenere l'appoggio militare e riuscì ad abolire il [[Consiglio dei Cinquecento]] facendosi nominare, il 9 novembre 1799, [[primo console]].<ref name=napo/>
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