Pittura metafisica: differenze tra le versioni

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==Il silenzio delle cose==
La '''Pittura metafisica''' è una corrente pittorica del [[XX secolo]] che vuole rappresentare ciò che è oltre l'apparenza fisica della [[realtà]], al di là dell'esperienza dei [[sensi]].
 
Mentre in europa si succedevano movimenti d’avanguardia che operavano scelte stilistiche sempre più estreme, in Italia, nella tranquilla cittadina di Ferrara, prese vita, verso il 1917, una corrente artistica originale: la Metafisica.
Il termine «[[metafisica]]» venne usato per la prima volta dal filosofo
La definizione fu del suo fondatore Giorgio De Chirico (1888-1978).
[[Andronico da Rodi]] ([[I secolo a.C.]]) per titolare quelle opere di [[Aristotele]] che trattano le «cause prime» della realtà collocate «dopo» (''metà'') quelle che trattano le «cose naturali» (''physikà''). Oggi, dimenticato il significato originario, si usa più in generale per esprimere ciò che esiste oltre l'apparenza sensibile della realtà empirica.
Metafisica letteralmente significa “ al di là della realta materiale”.
A De Chirico si unirono il fratello Andrea,che assunse il nome d’arte di Alberto Savinio (1891-1952), Carlo Carrà (1881-1966) e Giorgio Morandi (1890-1964).
Il mondo metafisico non appartiene all’uomo ma alle cose e alle loro incomprensibili relazioni. Per questo nei quadri di questi artisti troviamo così spesso i più disparati oggetti della quotidianità. La relazione logica che dovrebbe legare tra loro gli oggetti ( quella che De Chirico chiamava “ la collana dei Ricordi”) non è comprensibile: noi spettatori riconosciamo facilmente i singoli dettagli dell’opera ma, non appena cerchiamo di dar loro un significato, ci sentiamo smarriti, spaesati, incapaci di comprendere il senso di ciò che vediamo.
Contrariamente alle avanguardie finora esaminate, la metafisica non vuole distruggere ma Disgregare l’immagine esteriore, rendercela misteriosa ed incomprensibile nonostante la chiarezza della sua rappresentazione.
Infatti ciò che gli artisti metafisici mettono in discussione con le loro immagini sono il concetto di Tempo e di Spazio: perciò evocano luoghi e tempi appartenenti più all’immaginazione che alla realtà.
In questo suo percorso la Metafisica si configura come una Anti-Avanguardia perché si richiama a quei valori della tradizione pittorica ( solide forme geometriche, uso – peraltro talvolta distorto – della prospettiva, colori netti) che molti artisti avevano da tempo abbandonato.
La pittura metafisica,e in particolare l’opera di De Chirico, ebbe un’enorme influenza sul Surrealismo e sull’opera di Magritte.
[[Il termine «metafisica» venne usato per la prima volta dal filosofo Andronico da Rodi]] ([[I secolo a.C.]]) per titolare quelle opere di [[Aristotele]] che trattano le «cause prime» della realtà collocate «dopo» (''metà'') quelle che trattano le «cose naturali» (''physikà''). Oggi, dimenticato il significato originario, si usa più in generale per esprimere ciò che esiste oltre l'apparenza sensibile della realtà empirica.
 
Il pittore [[Giorgio de Chirico]], durante il suo soggiorno a [[Parigi]] tra il [[1911]] e il [[1915]], usa per primo questo appellativo sia parlando di luoghi, sia di dipinti propri e delle opere dei grandi maestri del passato; anche il fratello [[Alberto Savinio]] (Andrea de Chirico) ebbe fin dall'inizio della sua attività artistica un ruolo importantissimo nella creazione della poetica metafisica.
 
==Rivelazioni ed Enigmi - Parigi==