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==Biografia==
===Gli anni giovanili: lo studio e la Grande Guerra===
Cesare Carlo Baronio nacque a [[Cesena]] l'[[11 maggio]] [[1887]], da Pietro Baronio ed Emilia Franceschi. La sua era una famiglia benestante, di medi possidenti terrieri, che viveva in un palazzo in Corso Cavour, nei pressi della Barriera, a Cesena <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio|città=Cesena|anno=1987|capitolo=Gli studi in seminario e l'ambiente cattolico cesenate ai primi del secolo|pagine=pag.15}}</ref>. Carlo é l'ottavo di nove figli. Definito come ''gaio e vivace, amante dell'esercizio fisico a contatto con la natura'' <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.2}}</ref>, terminate le scuole elementari si iscriveiscrisse al Seminario. Il [[25 luglioseminario]] [[1911]], nella Basilica di [[Santa Maria del Monte]] a [[Cesena]], viene ordinato sacerdote dal Vescovo monsignor [[Giovanni Cazzani]] che lo invia a [[Roma]] per continuare gli studi <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio|città=Cesena|anno=1987|capitolo=Appendice di scritti e documenti|pagine=pagg.227 e ss.}}</ref>.
 
DonIl Carlo[[25 siluglio]] laureò[[1911]], innella Basilica di [[lettereSanta Maria del Monte]] a [[Cesena]], conseguendoviene successivamenteordinato altresacerdote duedal laureeVescovo inmonsignor [[scienzeGiovanni socialiCazzani]] edche inlo invia a [[filosofiaRoma]] per continuare gli studi <ref>{{cita libro|cognome=CalbucciPieri|nome=AlfredoDino|titolo=Il canonicoDon Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=20061987|capitolo=Appendice di scritti e documenti|pagine=pagpagg.227 e ss.207}}</ref>.
 
Durante la [[grande guerra]], Don Baronio é arruolato come ''[[tenente]] [[cappellano'']] ed è impegnato al fronte. Qui si guadagnò la [[medaglia d'argento al valor militare]] (che comportava anche una piccola pensione come reduce), perché durante un [[bombardamento]], pur essendo ferito, soccorse gli altri soldati e diede loro i conforti religiosi <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.3|citazione=Per questo atto verrà decorato con medaglia d'argento al valor militare con la seguente motivazione: 'Sorpreso dallo scoppio di una granata di grosso calibro mentre, al posto di medicazione, attendeva all'esercizio del suo pietoso ministero presso i feriti, subito ripresosi dal primo sbigottimento, benché ferito da una scheggia alla guancia, affatto dimentico di sé, coraggiosamnente rimaneva sul posto a confortare ed a soccorrere le nuove vittime. [[Podgora]], 21 luglio 1915.}}</ref>.
 
Tornato a [[Cesena]], il [[sacerdote]] (detto in [[dialetto romagnolo]] ''Don Baroni'') trovò una popolazione prostrata dalla guerra, dalla miseria e dalle epidemie <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pagg.4 e 5}}</ref>.
 
NelIn questo periodo Don Carlo si laureò in [[1920lettere]] ilin un'università romana nel [[vescovo1919]], loin nomina[[scienze sociali]] a ''[[canonicoBologna]] dellanel [[cattedrale1923]]'' ed in [[filosofia]] a [[Bergamo]], sempre nel [[1923]] <ref>{{cita libro|cognome=Calbucci|nome=Alfredo|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.207}}</ref>. Da questo momento il prete cesenate comincia a svolgere una serie di attività pastorali e caritative, fra le quali l'insegnamento delle lettere e del [[Lingua francese|francese]] presso il seminario di [[Cesena]] <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.5}}</ref>. Nel [[1924]] divenne anche direttore de ''Il Risveglio''.
 
Nel [[1920]] il [[vescovo]] monsignor Fabio Berdini lo nominò ''[[canonico]] della [[cattedrale]] di Cesena''<ref>{{cita libro|cognome=Calbucci|nome=Alfredo|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.207}}</ref>. Da questo momento il sacerdote cesenate comincia a svolgere una serie di attività pastorali e caritative, fra le quali l'insegnamento delle lettere e del [[Lingua francese|francese]] presso il seminario di [[Cesena]] <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.5}}</ref>. Nel [[1924]] divenne anche direttore de ''Il Risveglio'', un settimanale cattolico.
 
Seguendo l'esempio dell'opera di don [[Giovanni Bosco]] a [[Torino]], don Carlo comincia ad avere a cuore lam cosiddetta ''infanzia abbandonata''.
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L'istituto voluto da Don Baronio naque nel [[1926]] col nome di ''Istituto Figli del Popolo''. Aveva sede a Cesena, poco fuori le mura del Centro Storico, in subborgo Valzania, nel territorio della [[parrocchia]] di [[San Pietro Apostolo]]<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio|città=Cesena|anno=1987|capitolo=L'Istituto 'Figli del Popolo' (1926- 1951)"|pagine=pagg.51 e 52}}</ref>.
 
I ragazzi accolti (orfani o provenienti da famiglie povere) frequentavano da piccoli le scuole elementari, mentre da grandicelli erano avviati al lavoro. Diversi giovani faranno pratica del mestiere proprio presso la piccola tipografia deldi cui l'istituto era canonicodotato, che stampava ''Il Risveglio'' e ''Su le vie del Bene'', oltre a manifesti ed avvisi funerari<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.7}}</ref>.
 
La giornata dei ragazzi dell'istituto iniziava con la [[Santa Messa]] al mattino presto, seguita dalla colazione, la scuola od il lavoro; nel pomeriggio gli scolari svolgevano i compiti, avevano tempo dedicato al gioco ed altre attività ricreative, seguivano il [[catechismo]]. Venivano organizzate anche lunghe gite a piedi. Nell'educazione di questi ragazzi, Don Baronio applicava il ''metodo preventivo'' ideato da Don Bosco<ref>{{cita libro|cognome=Bazzani|nome=Attilio|titolo=Il metodo educativo di don Baronio|anno=2000|pagine= pag.59|citazione=Nello Statuto Organico del 1927, per la parte educativo-morale, il Canonico stabilisce: 'Il sistema che si adotta é quello del Beato don Bosco che si puo' compendiare nel motto "fortiter et suaviter" di maniera tale che i ragazzi s'accorgano che tutto quello che si fa nell'Istituto, si fa per il loro bene...'}}</ref>
 
Nel [[1927]] aprì in un locale attiguo all'istituto anche un laboratorio di sartoria per ragazzine <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=10}}</ref>.
 
Nel [[1939]] era stata la volta di [[Montiano]]: qui fondò un collegio per accogliere studenti poveri<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002}}</ref>. Successivamente fondo anche istituti in altre città, come a [[Verghereto]] nel [[1942]].
Durante la [[seconda guerra mondiale]], don Carlo fu molto attivo presso i civili nei rifugi sparsi per la città, portando viveri, l'[[Eucarestia]] e gli altri sacramenti. <ref> Dino Pieri, 1976, pagg. 131 e ss. </ref>
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], don Carlo fu molto attivo presso i civili nei rifugi sparsi per la città, portando viveri, l'[[Eucarestia]] e gli altri sacramenti. <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Il Pieri,canonico 1976,Carlo Baronio e la sua opera|pagine=pagg. 131 e ss. }}</ref>, dimostrando anche in quelle occasioni lo stesso coraggio che lo avevano portato alla decorazioni sul fronte nella guerra del 1915-18.
 
A guerra terminata, nel [[1946]], riprese la sua attività di fondazione di istituti per indigenti aprendo un collegio a [[Roncofreddo]] per bambine povere (istituto che successivamente venne trasferito a [[Lizzano (Cesena)|Lizzano di Cesena]]). Altri istituti vennero fondati a [[Faenza]] nel [[1946]], a [[Savignano sul Rubicone]] nel [[1951]] ed a [[Longiano]] nel [[1966]].
 
L'impegno di don Baronio si estese anche al di fuori del cesenate, raggiungendo, nel [[1958]], il comune di [[Colledara]], in [[Abruzzo]], dove ebbe modo di fondare un collegio maschile e di aiutare bambine in difficoltà.<ref>{{cita libro|cognome=Calbucci|nome=Alfredo|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.207}}</ref>.
 
Don Carlo cercava di prendersi cura di tutte le fasce d'età, dai bambini agli anziani: per i primi creò, a [[San Vittore di Cesena]], un ''asilo per l'infanzia'' che si reggevano sulla [[Provvidenza]], ossia su offerte dei benefattori, mentre per i secondi fondò il ''Ricovero di Sant'Anna'' in alcune stanze sopra la tipografia dell' Istituto Figli del Popolo.
 
Importante sottolineare che anche quando i giovani accolti crescevano e lasciavano gli istituti, il Baronio manteneva con loro i contatti, ed era disponibili ad aiutarli nuovamente ve ne fosse stato bisogno<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.17}}</ref>.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sembrava non temere le granate e andava di passo svelto (alcuni l'avrebbero sentito rispondere alla domanda se non corresse troppi rischi : "le granate vanno per la loro strada e...io vado per la mia" <ref> cfr. C. Bastelli, 2004 . </ref>).
Nel [[1946]] aprì un collegio a Roncofreddo per bambine povere che poi si trasferì a Lizzano di Cesena.
Creò anche '''asili per l'infanzia''' che si reggevano sulla Provvidenza, cioé sulle offerte dei benefattori, a san Vittore di Cesena.
Per gli anziani abbandonati creò il '''"Ricovero di Sant'Anna"''' in alcune stanze sopra la tipografia dell' Istituto.
Nel [[1939]] era stata la volta di Montiano: qui fondò un collegio i cui allievi erano studenti <ref> Dino Pieri, 2002 . </ref>.
 
Costituì poi istituti alle Balze di [[Verghereto]] ([[1942]]), a [[Faenza]] (nel [[1946]]), a [[Savignano sul Rubicone]] ([[1951]], nel borgo di San Rocco) e a [[Longiano]] ([[1966]]).
Perfino negli Abruzzi, a Villa Petto (comune di [[Colledara]], Teramo), aiutò bambine e fondò un collegio maschile ([[1958]]) <ref> confronta Alfredo Calbucci, 2006, pag. 207 . </ref>. Si prodigava per studenti poveri e seminaristi senza mezzi (un annuncio sul settimanale "[[Famiglia Cristiana]]", fatto pubblicare dal canonico, suonava pressappoco così: "Se c'é qualche giovane di buona volontà, ma sprovvisto di mezzi, che voglia studiare per diventare sacerdote, puo' scrivere per ricevere aiuto al Canonico Baronio- Cesena")<ref> cfr. Cesare Bastelli, Don Carlo Baronio, documentaro in VHS, Cesena, 2004 . </ref>. Anche dopo che i suoi bambinelli erano divenuti grandi e lasciavano l'Istituto, il sacerdote cesenate manteneva i contatti con loro, e al bisogno era disponibile ad aiutarli nuovamente <ref> Pieri, 2002, pag. 17. </ref>.
 
===L'età avanzata: Cesena, via Mulini===