Secondo una teoria accettataaccettat, cioè la '''teoria endosimbiotica''' o '''teoria endosimbiotica seriale''', nata alla fine del [[secolo XIX]], ma riscoperta e riproposta da '''Lynn Margulis''' negli [[anni 1970|anni settanta]] e [[anni 1980|ottanta]], le cellule [[eucariote]] come le conosciamo oggi avrebbero tratto origine dalla simbiosi con organismi [[procarioti]]. I vari [[organello|organelli]] all'interno della cellula eucariote ([[mitocondri]] e [[cloroplasti]] in particolar modo), avrebbero avuto origine cioè dall'associazione simbiotica di alcuni procarioti ancestrali che possedevano particolari funzioni ("produrre" [[energia]], attivazione [[fotosintesi]], ecc)con altre [[cellule]]. Nel corso dell'evoluzione questa associazione si fece probabilmente sempre più stretta con modificazioni [[DNA|genomiche]] e [[fisiologia|funzionali]] sempre più interdipendenti tra i vari partner dell'associazione. In questo modo si arrivò probabilmente alla costituzione di una simbiosi permanente alla quale nessuno dei vari partner poteva più sottrarsi a scapito della propria stessa sopravvivenza, fornendo così le basi per la comparsa delle cellule animali e vegetali.<ref> Margulis, Lynn, 1982, Early Life, Science Books International, ISBN 0-86720-005-7 </ref><ref> Margulis, Lynn, 1970, Origin of Eukaryotic Cells, Yale University Press, ISBN 0-300-01353-1 </ref><ref>Wallin IE (1923). "The Mitochondria Problem". The American Naturalist 57:650: 255-261</ref><ref>Mereschkowsky C (1905). "Über Natur und Ursprung der Chromatophoren im Pflanzenreiche". Biol Centralbl 25: 593-604 </ref><ref> Schimper AFW (1883). "Über die Entwicklung der Chlorophyllkörner und Farbkörper". Bot. Zeitung 41: 105-14, 121-31, 137-46, 153-62</ref>.