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<nowiki>{{P|eccessivamente apologetica|biografie|novembre 2010}}</nowiki>
 
 
{{quote|''Chi dà al povero, riceverà da Dio.''|Don Cesare Carlo Baronio<ref>{{cita libro|curatore=Alfredo Calbucci|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006}}</ref>}}
 
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|PostNazionalità = , venerato come [[Servo di Dio]] dalla [[Chiesa cattolica]]
|Immagine = Don Baronio foto del viso.PNG
|Didascalia= Don Cesare Carlo Baronio
}}
 
==Biografia==
===Gli anni giovanili: lo studio e la Grande Guerra===
Cesare Carlo Baronio nacque a [[Cesena]] l'[[11 maggio]] [[1887]], da Pietro Baronio ed Emilia Franceschi, ottavo di nove figli. La sua era una famiglia benestante, di medi possidenti terrieri, che viveva in un palazzo in Corso Cavour a Cesena <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio|città=Cesena|anno=1987|capitolo=Gli studi in seminario e l'ambiente cattolico cesenate ai primi del secolo|pagine=pag.15}}</ref>. Carlo fu l'ottavo di nove figli. Definito come ''gaio e vivace, amante dell'esercizio fisico a contatto con la natura''<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.2}}</ref>, terminateTerminate le scuole elementari, si iscrisse al [[seminario]] di Cesena.
 
Il [[25 luglio]] [[1911]], nella Basilica di [[Santa Maria del Monte]] a [[Cesena]], venne ordinato sacerdote dal Vescovo monsignor [[Giovanni Cazzani]] che lo inviò a [[Roma]] per continuare gli studi <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio|città=Cesena|anno=1987|capitolo=Appendice di scritti e documenti|pagine=pagg.227 e ss.}}</ref>.
 
Durante la [[grande guerra]], Don Baronio fu arruolato come [[tenente]] [[cappellano]] e fu impegnato al fronte. Qui si guadagnò la [[medaglia d'argento al valor militare]] (che comportava anche una piccola pensione come reduce), perché durante un [[bombardamento]], pur essendo ferito, soccorse gli altri soldati e diede loro i conforti religiosi<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.3|citazione=Per questo atto verrà decorato con medaglia d'argento al valor militare con la seguente motivazione: 'Sorpreso dallo scoppio di una granata di grosso calibro mentre, al posto di medicazione, attendeva all'esercizio del suo pietoso ministero presso i feriti, subito ripresosi dal primo sbigottimento, benché ferito da una scheggia alla guancia, affatto dimentico di sé, coraggiosamnente rimaneva sul posto a confortare ed a soccorrere le nuove vittime. [[Podgora]], 21 luglio 1915.}}</ref>.
 
Tornato a [[Cesena]], il [[sacerdote]] (detto in [[dialetto romagnolo]] ''Don Baroni'') trovò una popolazione prostrata dalla guerra, dalla miseria e dalle epidemie. In questo periodo si laureò in [[lettere]] presso l'[[università La Sapienza]] di [[Roma]] nel [[1919]], in [[scienze sociali]] a [[Bologna]] nel [[1923]] ed in [[filosofia]] a [[Bergamo]], sempre nel [[1923]]<ref>{{cita libro|cognomecuratore=Pieri|nome=DinoAlfredo Calbucci|titolo=DonIl canonico Baronio,: uomodetti die Dioaneddoti; elettere delladi un caritàex-allievo|città=Cesena|anno=20022006|pagine=paggpag.4 e 5207}}</ref>.
 
In questo periodo Don Carlo si laureò inNel [[lettere1920]] pressoil l'[[università La Sapienzavescovo]] dimonsignor [[Roma]]Fabio nelBerdini [[1919]],lo innominò ''[[scienze socialicanonico]] adella [[Bolognacattedrale]] nel [[1923]] ed in [[filosofia]] a [[Bergamo]], sempre nel [[1923]]di Cesena''<ref>{{cita libro|curatore=Alfredo Calbucci|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.207}}</ref>. Da questo momento cominciò a svolgere una serie di attività pastorali e caritative, fra le quali l'insegnamento delle lettere e del [[Lingua francese|francese]] presso il seminario di [[Cesena]] <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.5}}</ref>. Nel [[1924]] divenne anche direttore de ''"Il Risveglio"'', un settimanale cattolico.
 
A partire dal [[1925]] creò un comitato e fondafondò un giornale, ''"Su le vie del Bene"'' (dal [[1959]] ''"Il Nuovo Risveglio"'') al fine di raccogliere i fondi destinati ad un istituto che raccogliesse i bambini poveri <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pagg.6 e 7}}</ref>.
Nel [[1920]] il [[vescovo]] monsignor Fabio Berdini lo nominò ''[[canonico]] della [[cattedrale]] di Cesena''<ref>{{cita libro|curatore=Alfredo Calbucci|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.207}}</ref>. Da questo momento il sacerdote cesenate cominciò a svolgere una serie di attività pastorali e caritative, fra le quali l'insegnamento delle lettere e del [[Lingua francese|francese]] presso il seminario di [[Cesena]] <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.5}}</ref>. Nel [[1924]] divenne anche direttore de ''"Il Risveglio"'', un settimanale cattolico.
 
===L'età matura: laLa fondazione degli istituti===
Seguendo l'esempio dell'opera di don [[Giovanni Bosco]] a [[Torino]], Don Carlo iniziò ad avere a cuore la cosiddetta ''infanzia abbandonata''.
[[File:Padre guglielmo gattiani e don baronio totale.PNG||thumb|1948-1949: PadreDon GuglielmoBaronio e donPadre BaronioGuglielmo posano col Vescovo Gili e con i francescani davanti al Convento dei Cappuccini di Cesena]]
A partire dal [[1925]] creò un comitato e fonda un giornale, ''"Su le vie del Bene"'' (dal [[1959]] ''"Il Nuovo Risveglio"'') al fine di raccogliere i fondi destinati ad un istituto che raccogliesse i bambini poveri <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pagg.6 e 7}}</ref>.
L'istituto voluto da Don Baronio naque nel [[1926]] col nome di ''Istituto "Figli del Popolo"''. Aveva sede a Cesena, poco fuori le mura del centro storico, in subborgo Valzania. I ragazzi accolti (orfani o provenienti da famiglie povere) frequentavano da piccoli le scuole elementari, mentre cresciuti vinivano avviati al lavoro. Diversi giovani fecero pratica presso la piccola tipografia di cui l'istituto era dotato, che stampava ''"Il Risveglio"'' e ''"Su le vie del Bene"'', oltre a manifesti ed avvisi funerari<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.7}}</ref>.
La giornata dei ragazzi dell'istituto iniziava con la [[Santa Messa]] al mattino presto, seguita dalla colazione, la scuola od il lavoro; nel pomeriggio gli scolari svolgevano i compiti, avevano tempo dedicato al [[gioco]] ed altre attività ricreative e seguivano il [[catechismo]]. Venivano organizzate anche lunghe gite a piedi. Nell'educazione di questidei ragazzi, Don Baronio applicava il ''metodo preventivo'' ideato da Don Bosco<ref>{{cita libro|cognome=Bazzani|nome=Attilio|titolo=Il metodo educativo di don Baronio|anno=2000|pagine= pag.59|citazione=Nello Statuto Organico del 1927, per la parte educativo-morale, il Canonico stabilisce: 'Il sistema che si adotta é quello del Beato don Bosco che si puo' compendiare nel motto "fortiter et suaviter" di maniera tale che i ragazzi s'accorgano che tutto quello che si fa nell'Istituto, si fa per il loro bene...'}}</ref>. Nel [[1927]] aprì in un locale attiguo all'istituto un laboratorio di sartoria per ragazzine.
 
Nel [[1939]] fondò un collegioa [[Montiano]], successivamente fondò istituti in altre città, come a [[Verghereto]] nel [[1942]].
===L'età matura: la fondazione degli istituti===
[[File:Padre guglielmo gattiani e don baronio totale.PNG||thumb|1948-1949: Padre Guglielmo e don Baronio posano col Vescovo Gili e con i francescani davanti al Convento dei Cappuccini di Cesena]]
L'istituto voluto da Don Baronio naque nel [[1926]] col nome di ''Istituto "Figli del Popolo"''. Aveva sede a Cesena, poco fuori le mura del centro storico, in subborgo Valzania, nel territorio della [[parrocchia]] di [[San Pietro Apostolo]]<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio|città=Cesena|anno=1987|capitolo=L'Istituto 'Figli del Popolo' (1926- 1951)"|pagine=pagg.51 e 52}}</ref>.
 
ADurante guerra terminata, nella [[1946seconda guerra mondiale]], ripresefu laattivo suapresso attivitài dicivili fondazionenei dirifugi istitutisparsi per indigentila aprendocittà. A guerra terminata, nel [[1946]], aprì un collegio femminile a [[Roncofreddo]] per bambine povere (istituto che successivamente venne trasferito a [[Lizzano (Cesena)|Lizzano di Cesena]]). Altri istituti vennero fondati a [[Faenza]] nel [[1946]], a [[Savignano sul Rubicone]] nel [[1951]] ed a [[Longiano]] nel [[1966]].
I ragazzi accolti (orfani o provenienti da famiglie povere) frequentavano da piccoli le scuole elementari, mentre cresciuti vinivano avviati al lavoro. Diversi giovani fecero pratica presso la piccola tipografia di cui l'istituto era dotato, che stampava ''"Il Risveglio"'' e ''"Su le vie del Bene"'', oltre a manifesti ed avvisi funerari<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.7}}</ref>.
 
L'impegno di Baronio si estese anche al di fuori del cesenate, raggiungendo, nel [[1958]], il comune di [[Colledara]], in [[Abruzzo]], dove fondò un collegio maschile. Creò a [[San Vittore di Cesena]] un ''asilo per l'infanzia'' e il ''Ricovero di Sant'Anna'' in alcune stanze sopra la tipografia dell' Istituto Figli del Popolo.
La giornata dei ragazzi dell'istituto iniziava con la [[Santa Messa]] al mattino presto, seguita dalla colazione, la scuola od il lavoro; nel pomeriggio gli scolari svolgevano i compiti, avevano tempo dedicato al [[gioco]] ed altre attività ricreative e seguivano il [[catechismo]]. Venivano organizzate anche lunghe gite a piedi. Nell'educazione di questi ragazzi, Don Baronio applicava il ''metodo preventivo'' ideato da Don Bosco<ref>{{cita libro|cognome=Bazzani|nome=Attilio|titolo=Il metodo educativo di don Baronio|anno=2000|pagine= pag.59|citazione=Nello Statuto Organico del 1927, per la parte educativo-morale, il Canonico stabilisce: 'Il sistema che si adotta é quello del Beato don Bosco che si puo' compendiare nel motto "fortiter et suaviter" di maniera tale che i ragazzi s'accorgano che tutto quello che si fa nell'Istituto, si fa per il loro bene...'}}</ref>
 
Nel [[1927]] aprì in un locale attiguo all'istituto anche un laboratorio di sartoria per ragazzine, premettendo così anche a queste di apprendere un lavoro utile a rendersi autosufficienti<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=10}}</ref>.
 
Nel [[1939]] era stata la volta di [[Montiano]]: qui fondò un collegio per accogliere studenti poveri<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002}}</ref>. Successivamente fondo anche istituti in altre città, come a [[Verghereto]] nel [[1942]].
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], don Carlo fu molto attivo presso i civili nei rifugi sparsi per la città, portando viveri, l'[[Eucarestia]] e gli altri sacramenti<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Il canonico Carlo Baronio e la sua opera|pagine=pagg.131 e ss}}</ref>, dimostrando anche in quelle occasioni lo stesso coraggio che lo avevano portato alla decorazioni sul fronte nella guerra del 1915-18.
 
A guerra terminata, nel [[1946]], riprese la sua attività di fondazione di istituti per indigenti aprendo un collegio a [[Roncofreddo]] per bambine povere (istituto che successivamente venne trasferito a [[Lizzano (Cesena)|Lizzano di Cesena]]). Altri istituti vennero fondati a [[Faenza]] nel [[1946]], a [[Savignano sul Rubicone]] nel [[1951]] ed a [[Longiano]] nel [[1966]].
 
L'impegno di don Baronio si estese anche al di fuori del cesenate, raggiungendo, nel [[1958]], il comune di [[Colledara]], in [[Abruzzo]], dove ebbe modo di fondare un collegio maschile e di aiutare bambine in difficoltà.<ref>{{cita libro|curatore=Alfredo Calbucci|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.207}}</ref>.
 
Don Carlo cercava di prendersi cura di tutte le fasce d'età, dai bambini agli anziani: per i primi creò, a [[San Vittore di Cesena]], un ''asilo per l'infanzia'' che si reggevano sulla [[Provvidenza]], ossia su offerte dei benefattori, mentre per i secondi fondò il ''Ricovero di Sant'Anna'' in alcune stanze sopra la tipografia dell' Istituto Figli del Popolo.
 
Importante sottolineare che anche quando i giovani accolti crescevano e lasciavano gli istituti, il Baronio manteneva con loro i contatti, ed era disponibili ad aiutarli nuovamente ve ne fosse stato bisogno<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.17}}</ref>.
 
===L'età avanzata: Cesena, via Mulini===
[[File:Padre guglielmo gattiani e don baronio particolare.PNG|thumb|rignt|Padre Guglielmo Gattiani e Don Baronio]]
Passati gli anni duri del conflitto e del dopoguerra, le condizioni dei cesenati conobbero un grande miglioramento, con contestuale diminuzione dell'infanzia in difficoltà. Questo comportò un cambio nell' istituto Figli del Popolo, che inizio ad occuparsi di adolescenti di famiglie problematiche.
Superate le difficoltà del dopoguerra l'istituto Figli del Popolo iniziò ad occuparsi di adolescenti di famiglie problematiche.
In questo periodo Don Baronio donò tutti i suoi beni all'opera la qualeche divenne, nel [[1964]] ''[[Ente morale]] della Fondazione Istituto "Figli del Popolo"''. Anche la sede venne cambiò, trasferendosi in via Mulini, in un nuovo stabile costruito grazie alle disposizioni testamentarie del benefattore Cesare Martini<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.14}}</ref>.
 
L'impegno di don Baronio si estese anche al di fuori del cesenate, raggiungendo, nelNel [[19581948]], il comune di [[Colledara]], in [[Abruzzo]], dove ebbe modo di fondaresubì un'aggressione collegioda maschile eparte di aiutareuna bambine in difficoltà.ragazza<ref>{{cita libro|curatore=Alfredo Calbucci|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.207125}}</ref>.
In questo periodo Don Baronio donò tutti i suoi beni all'opera la quale divenne, nel [[1964]] ''[[Ente morale]] della Fondazione Istituto "Figli del Popolo"''. Anche la sede venne cambiò, trasferendosi in via Mulini, in un nuovo stabile costruito grazie alle disposizioni testamentarie del benefattore Cesare Martini<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.14}}</ref>.
 
Morì nel [[1974]], lasciando la volontà [[testamento|testamentaria]] di completare l'Opera da lui iniziata con una nuova ala destinata ai sacerdoti e religiosi anziani della [[diocesi]] e delle zone circostanti, cosicché già nel [[1975]] i primi anziani vennero accolti nella nuova struttura. L'istituto esiste tuttora nella sede di via Mulini, col nome di ''Fondazione Opera Don Baronio'', occupandosi oggi di anziani soli ed ammalati.
L'impegno per il prossimo lo portava addirittura a trascurare sè stesso, fatto che comportava il suo aspetto trasandato, oggetto di rimprovero dai suoi confratelli [[Presbitero|presbiteri]], che al contrario di lui erano soliti curare bene le apparenze. Non era un predicatore tradizionale: la sua voce era sommessa, fuggiva gli intellettualismi, parlava con immagini semplici, senza i mezzi utilizzati usualmente dagli oratori, ma ugualmente poteva colpire per la semplicità del gergo e la vivacità degli aneddoti dei [[Santo|santi]] che introduceva. Tra i suoi temi preferiti vi erano i [[Novissimi]], la [[Confessione]], la [[Comunione]] e le opere di [[misericordia]]. <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Il Canonico Carlo Baronio e la sua opera|anno=1976|pagine=pag.128}}</ref>
 
==Il metodo educativo di don Baronio==
La sua opera caritatevole gli permise di ottenere anche un certo rispetto negli ambienti [[Anticlericalismo|anticlericali]], anche se nel [[1948]] subì un'aggressione da parte di una ragazza. L'accaduto suscitò la riprovazione generale, ma il sacerdote perdonò subito l'autrice del fatto, anche sulle pagine di uno dei suoi giornali<ref>{{cita libro|curatore=Alfredo Calbucci|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.125}}</ref>
 
Morì nel [[1974]], lasciando la volontà [[testamento|testamentaria]]di completare l'Opera da lui iniziata con una nuova ala destinata ai sacerdoti e religiosi anziani della [[diocesi]] e delle zone circostanti, cosicché già nel [[1975]] i primi anziani vennero accolti nella nuova struttura. L'istituto esiste tuttora nella sede di via Mulini, col nome di ''Fondazione Opera Don Baronio'', occupandosi oggi di anziani soli ed ammalati.
 
==Il processo di Beatificazione==
[[File:Padre guglielmo gattiani e don baronio particolare.PNG|thumb|rignt|Padre Guglielmo Gattiani e Don Baronio]]
Nella [[Cattedrale]] di [[Cesena]], l'[[8 novembre]] [[1997]], si aprì il processo diocesano per il [[Servo di Dio]] don Carlo Baronio, processo conclusosi il [[23 novembre]] del [[2002]]. Postulatore fu il [[Ordine dei Frati Minori Cappuccini|padre cappuccino]] Paolino Rossi, mentre il vice-postulatore fu monsignor [[Bruno Benini]].
 
È attualmente in corso il processo per la causa di [[beatificazione]] di don Baronio, presso la [[Congregazione per le Cause dei Santi]].
 
==Il metodo educativo di don Baronio==
Si basa sul metodo educativo preventivo di san Giovanni Bosco <ref>{{cita libro|cognome=Bazzani|nome=Attilio|titolo=Il metodo educativo di don Baronio|anno=2000|pagine=pag.59|citazione=Nello Statuto del 1931, all'art. 7, si ribadisce: 'Il sistema di educazione che si adotterà dev'essere senz'altro il sistema educativo del Beato don Bosco, cioé il sistema preventivo che assicura in modo tangibile il buon successo dell'educazione.}}</ref>, che era protettore dell'Istituto di subborgo Valzania.
 
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# la partecipazione e la condivisione.
Il sistema si sviluppava per mezzo di e durante attività concrete quali<ref>{{cita: libro|cognome=Bazzani|nome=Attilio|titolo=Illavori metodomanuali educativoe dibelle donarti, Baronio|anno=2000|pagine=pagginnastica e sport, gioco e divertimento, teatro e recitazione, dialogo e conversazione, preghiera e silenzio.71-74}}</ref>:
# lavori manuali e belle arti;
# ginnastica e sport;
# gioco e divertimento;
# passeggiate;
# teatro e recitazione;
# dialogo e conversazione;
# preghiera e silenzio.
 
==Il Monumentoculto==
Grazie al suo metodo ed al suo stesso carattere, grande era l'affetto che i suoi allievi provavano nei suoi confronti<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.8}}</ref>
Nella [[Cattedrale]] di [[Cesena]], l'[[8 novembre]] [[1997]], si aprì il processo diocesano per il [[Servo di Dio]] don Carlo Baronio, processo conclusosi il [[23 novembre]] del [[2002]]. Postulatore fu il [[Ordine dei Frati Minori Cappuccini|padre cappuccino]] Paolino Rossi, mentre il vice-postulatore fu monsignor [[Bruno Benini]].
 
È attualmente in corso il processo per la causa di [[beatificazione]] di don Baronio, presso la [[Congregazione per le Cause dei Santi]].
==La sua attività di giornalista cattolico==
Don Baronio diresse (e scrisse in notevole parte) due periodici diocesani: ''Il Risveglio'' e ''Su le Vie del bene'', cercando di produrre pagine di "buona stampa cattolica" con intenti dottrinali e morali, come il [[Beato]] don [[Giacomo Alberione]].
Il Canonico dalle colonne dei giornali chiedeva sovente aiuto ai beneffattori di ogni [[ceto]], facendo notare come secondo il [[cristianesimo]] quando si dà si riceverà il centuplo <ref>''[[Vangelo secondo Marco]]''. 10, 29-30</ref>.
 
===Il monumento===
Al ''"Risveglio"'' collaborarono anche penne autorevoli, coadiuvate dalle notevoli conoscenze di Don Baronio, che scriveva quasi autonomamente i testi pubblicati da ''"Su le vie del Bene"''. Utilizzava uno stile semplice e colloquiale, che inframmezzava con citazioni in [[Lingua latina|latino]] di [[Sant'Agostino]] e [[San Tommaso]], o di autori classici.<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pagg.24-26}}</ref>.
A [[Cesena]], nella via che porta il suo nome è stato eretto anche un monumento alla sua memoria, ad opera del maestro cesenate Leonardo Lucchi<ref>{{cita web|url=http://www.leonardolucchi.com/Opere/elenco_opere.asp?posizione=7&id_lingua=1&id_opera=240&id_categoria=5|titolo=Sito dell'artista Lucchi|accesso=03-12-2010}}</ref>.
 
L'opera, che raffigura il canonico che guarda amorevolmente alcuni dei suoi bambini che lo circondano, fu creata su proposta di un'associazione di ex-allievi, proposta che fu poi condivisa dalla diocesi di Cesena e dalla fondazione Istituto Figli del Popolo. É stata inaugurata il [[20 maggio]] [[1990]]<ref>''"Su le vie del Bene": Il monumento a Don Baronio'' - Anno XXII, n.1, 1 settembre 2010</ref>
==L'Associazione Don Carlo Baronio==
 
Il giorno [[8 Aprile]] [[1997]], venne costituita a [[Cesena]] l' ''Associazione "Don Carlo Baronio"''. Questa é composta da ex-allievi del Canonico, estimatori, benefattori, amici e devoti. La sua sede é presso l'Opera attuale, a Cesena, in via Mulini.
===L'Associazione Don Carlo Baronio===
Il giorno L'[[8 Aprile]] [[1997]], venne costituita a [[Cesena]] l' ''Associazione "Don Carlo Baronio"''. Questa é composta da ex-allievi del Canonico, estimatori, benefattori, amici e devoti. La sua sede é presso l'Opera attuale, a Cesena, in via Mulini.
 
L'associazione promuove la figura del canonico in vista della sua [[beatificazione]], organizza incontri fra ex allievi e mantiene viva la figura di don Baronio attraverso la pubblicazione di scritti ed opuscoli.
 
==Il Monumento==
A [[Cesena]], nella via che porta il suo nome è stato eretto anche un monumento alla sua memoria, ad opera del maestro cesenate Leonardo Lucchi<ref>{{cita web|url=http://www.leonardolucchi.com/Opere/elenco_opere.asp?posizione=7&id_lingua=1&id_opera=240&id_categoria=5|titolo=Sito dell'artista Lucchi|accesso=03-12-2010}}</ref>.
 
L'opera, che raffigura il canonico che guarda amorevolmente alcuni dei suoi bambini che lo circondano, fu creata su proposta di un'associazione di ex-allievi, proposta che fu poi condivisa dalla diocesi di Cesena e dalla fondazione Istituto Figli del Popolo. É stata inaugurata il [[20 maggio]] [[1990]]<ref>''"Su le vie del Bene": Il monumento a Don Baronio'' - Anno XXII, n.1, 1 settembre 2010</ref>
 
==Note==
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{{Portale|biografie|cattolicesimo|Cesena}}
 
<!--[[Categoria:Servi di Dio]]
[[Categoria:Personalità legate a Cesena]]-->