Esedra: differenze tra le versioni

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In [[architettura]], un''''esedra''' è un incavo semicircolare, sovrastato da una semi[[cupola]], posto spesso sulla [[facciata]] di un palazzo (ma usato come apertura in una parete interna).
 
Il significato greco originale (un sedile all'esterno della porta) afferiva a una stanza che si apre su un portico, circondata tutt'intorno da banchi di pietra alti e ricurvi: un ambiente aperto destinato a luogo di ritrovo e conversazione filosofica. Un'esedra può anche risaltare da uno spazio vuoto ricurvo in un [[colonnato]], magari con una sede semicircolare.
 
L'esedra fu adottata dai [[Romani]], per poi affermarsi in epoche storiche successive (a partire dall'[[architettura romanica]] e da quella [[architettura bizantina|bizantina]]).
 
== Bibliografia ==
* Nicolaus Pevsner, John Fleming, Hugh Honour, ''Dizionario di architettura'', Torino, [[Einaudi]], 1992 ISBN 88-06-13069-2
 
[[Categoria:Parti di edifici]]