Niceforo I il Logoteta: differenze tra le versioni

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Sotto il punto di vista [[religione|religioso]] egli seguì le orme dell'imperatrice Irene, restando fedele al culto delle immagini, e quindi abolì l'[[iconoclastia]].
 
Durante il suo regno riconquistò militarmente i territori [[balcani]]ci occupati dagli [[Slavi]] e condusse una lunga lotta diplomatica con [[Carlo Magno]] per la definizione dei confini tra l'[[Impero Romano d'Oriente]] e quello d'[[Impero Romano d'Occidente|Occidente]] che si concluse con trattati nel [[803]] e [[810]] e l'assegnazione a [[Costantinopoli]] della [[Dalmazia]], dell'[[Istria]] e del [[Ducato di Venezia|ducato Veneziano]] oltre che del sud dell'[[Italia]] mentre al [[Sacro Romano Impero]] rimasero invece [[Roma]], [[Ravenna]] e la [[Pentapoli bizantina|Pentapoli]].
 
Sull'altro fronte caldo, quello delle continue guerre contro [[Bulgaria|bulgari]] e [[arabi]] Niceforo venne duramente sconfitto nell'[[806]] ed obbligato a pagare altissimi tributi al [[califfo]] [[Harun al-Rashid]]. Dopo la morte di quest'ultimo nel [[809]] si ritenne sollevato dal continuare a pagare e iniziò una nuova campagna militare contro i bulgari culminata con la sua sconfitta e la sua morte il [[26 luglio]] [[811]] nella [[battaglia di Pliska]]. Le cronache narrano che dal teschio di Niceforo I fu tratta una coppa per re bulgaro [[Krum]].
 
Gli succedette alla guida dell'impero il figlio [[Stauracio]].
 
==Discendenza==
Da una consorte il cui nome non è noto, Niceforo I ebbe almeno due figli: