Basilica di San Lorenzo (Milano): differenze tra le versioni

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La '''Basilica di San Lorenzo di Milano''' è una basilica paleocristiana edificata in [[età romana]], e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. E' una delle chiese più antiche, importanti e famose di Milano.
 
== Storia ==
== Origini ==
 
La basilica fu eretta tra la fine del IV e l'inzio del V secolo. La datazione esatta è dubbia, come lo sono il committente e le circostanze della sua fondazione. Secondo alcuni studiosi San Lorenzo va fatto coincidere con la [[Basilica Portiana]], fatta edificare dall'augusto d'Occidente ([[Valentiniano I]] o [[Valentiniano II]]) a favore del vescovo milanese [[Aussenzio]] (355-372), di fede ariana. Se ciò fosse vero, San Lorenzo sarebbe antecedente alla fondazione delle quattro basiliche ambrosiane. A favore di questa tesi è il fatto che la Basilica Portiana, citata in molte fonti che riportavano la lotta di Ambrogio per sottrarla agli ariani, non è mai stata identificata con certezza dagli archeologi.
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Ciò che è certo è che alla sua costruzione, la Basilica era il più grande edificio a pianta centrale dell'Occidente. La dedica del tempio a [[San Lorenzo]] martire è attestata solo dal [[590]], quando Milano era già sotto dominio [[longobardi|longobardo]].
 
== Periodo medievale e rinascimentale ==
 
I secoli successivi furono per la basilica, così come per Milano e l'Italia, un periodo di decadenza. San Lorenzo mantenne tuttavia un ruolo di primo piano nella liturgia cittadina: in quanto luogo più alto di Milano, veniva a rappresentare il Monte degli Ulivi e nella Domenica delle Palme il vescovo benediceva le palme e gli ulivi e guidava una processione che da qui entrava in città e raggiungeva la Basilica di Santa Tecla.
 
L'XI e XII secolo furono segnati da numerose calamità: incendi, ''in primis'' il terribile ''fuoco della Cicogna'', che nel 1071 divorò la basilica devastandone le decorazioni interne, e terremoti, che minarono la stabilità del complesso, al punto da rendere necessari nuovi restauri tra il XII e XIII secolo. Verso la metà dell'XI secolo lo spiazzo alle spalle della basilica, denominato Vetra, venne adibito alle esecuzioni capitali: questa prassi durò fino al 1840 ed è stata narrata, tra gli altri, da [[Alessandro Manzoni]] nella [[Storia della colonna infame]]. Con la costruzione delle [[Mura_di_Milano#Mura_medioevali|mura medievali]] nel 1167, la basilica venne a trovarsi all'interno della città, presso la nuova [[Porta Ticinese]].
 
== Età moderna e contemporanea ==
 
Se per tutto il Medioevo la Basilica di San Lorenzo rimase un simbolo dell'eredità imperiale romana a Milano, specie dopo la distruzione degli altri resti nel 1154 da parte del [[Federico I del Sacro Romano Impero|Barbarossa]], nel [[Rinascimento]] il tempio divenne un simbolo dei canoni classici perduti ricercati dagli umanisti, e fu studiata, tra gli altri, dal [[Bramante]], [[Leonardo da Vinci|Leonardo]] e [[Giuliano da Sangallo]]. Riferimenti pittorici sono reperibili in diversi dipinti dell'epoca.
 
Il 5 giugno 1573 la cupola della basilica crollò improvvisamente, senza per fortuna causare vittime. I lavori per la costruzione di una nuova cupola, secondo lo stile del tempo, iniziarono immediatamente e furono completati nel 1619. Durante la ricostruzione, si verificò un fatto miracoloso, predetto dall'arcivescovo [[Carlo Borromeo]]: a un anno dalla sua morte, il 29 1585, un'inferma fu guarita davanti a un dipinto della [[Madonna del Latte]], esposto su Piazza della Vetra. In seguito a quest'evento, le donazioni si moltiplicarono permettendo un più rapido avanzamento dei lavori di ricostruzione. Nel 1626, al completamento di tutti i progetti, il dipinto della ''Madonna del Latte'' venne trasferito sull'altare maggiore, dove rimane tuttora.
Il 14 aprile 1906 il Cardinal Ferrari fu consacrato arcivescovo di Siracusa.
 
Negli anni '30 del XIX secolo il governo austriaco avviò una riqualificazione della Vetra: le case addossate alla basilica, abitate da conciatori di pelle, vennero abbattute; il canale della Vetra venne coperto e le esecuzioni abolite. Dopo i bombardamenti del 1944-45, le case distrutte non vennero ricostruite e venne creato il [[Parco delle Basiliche]], da cui si ha un'eccellente vista del complesso. Nel 1934 vennero invece abbattute le case sorte nella corte, con la creazione di una piazza pubblica antistante la basilica.
== Architettura ==
 
== Architettura ==
La Basilica, forse per sfuggire al terreno instabile e paludoso, venne edificata su una collina artificiale non lontano dalle mura, lungo la ''Via Ticinensis'', principale via d'accesso alla città, e non lontano dal [[Palazzo Imperiale (Milano)|Palazzo Imperiale]] e dall'[[anfiteatro romano di Milano|anfiteatro]], da cui furono prelevati una parte dei materiali per la costruzione del tempio stesso.
 
La Basilica, forse per sfuggire al terreno instabile e paludoso, venne edificata su una collina artificiale non lontano dalle mura, lungo la ''Via Ticinensis'', principale via d'accesso alla città, e non lontano dal [[Palazzo Imperiale (Milano)|Palazzo Imperiale]] e dall'[[anfiteatro romano di Milano|anfiteatro]], da cui furono prelevati una parte dei materiali per la costruzione del tempio stesso. Il complesso era circondato da varie vie d'acqua, che si univano a formare la [[Vettabbia]], canale di sfogo delle acque di Milano, che fluisce tuttoggi verso le zone agricole a sud di Milano.
 
L'edificio si sviluppava attorno a una pianta centrale, preceduta da un quadriportico e circondata da due corpi collegati. L'accesso al quadriportico avveniva attraverso un [[Colonne di San Lorenzo|colonnato]], che a sua volta dava accesso a tre portali che conducevano al corpo principale. Questo era costrituito da un'aula quadrata inscritta in un [[tetraconco]], le cui [[esedre]] erano scandite al loro interno da quattro colonne. Attorno a tale vano correva il deambulatorio, sormontato da uno spazio usato in seuito come [[matroneo]]. Ai quattro angoli dell'edificio sorgevano altrettante torri a pianta quadrata. Il tutto era sormontato da una cupola di cui sappiamo poco, essendo andata perduta.
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Verso il VI secolo, sulla parete orientale, opposta all'entrata, vennero aperti due portali che davano accesso a due locali absidati.
 
Nel X secolo, probabilmente in età ottoniana, furono eseguite delle ristrutturazioni, forse con la partecipazione di maestranze bizantine che conservavano la conoscenza delle tecniche classiche di costruzione e decorazione. Poco si sa di questi restauri, ma si ipotizza che la cupola sia stata ricostruita con [[tubi fittili]], rendendola più leggera di quella precedente, forse già danneggiata al punto da giustificare una ricostruzione. Dopo le calamità dell'XI secolo, i restauri del XII e XIII si concentrarono sul conferire stabilità al complesso, ricostruendo i pilastri che reggevano la cupola ed effettuando altri interventi sulle strutture portanti (colonne, torri). IIn questo periodo venne aggiunto un [[tiburio]] sorretto da [[arco rampante|archi rampanti]] appoggiati alle torri, sopra la cupola. Nel XV secolo nell'aula absidata di sud-est, già rimaneggiata nell'XI secolo, venne creata la Cappella Cittadini.
 
 
L'edificio è stato largamente rimaneggiato e ridecorato nel '500. Con la [[cupola]] e le quattro torri per contraffortare la volta non lignea, è un esempio del modello di edificio ecclesiastico a pianta centrale bizantino, come [[Hagia Sophia|Santa Sofia]] a [[Costantinopoli]], contrapposto al modello rettangolare delle [[basilica|basiliche]] contemporanee, come la "basilica antiqua" che si trovava nei pressi dell'attuale Duomo di Milano.
 
La struttura poderosa prevedeva una balconata interna (matroneo) che correva attorno a tutto l'edificio, balconata che oggi è visibile solo in parte.
 
Oggi l'interno appare monocromo, ma a suo tempo era rivestito in modo fastoso e multicolore.
 
La parte più recente è la cupola baroccheggiante, in quanto ricostruita dopo un crollo.
 
Dopo il crollo del 1573 la costruzione di una nuova cupola fu affidata all'arch. Martino Bassi, con cui collaborarono anche Rinaldi, Meda e Trezzi, causando numerosi cambiamenti del progetto, che si concluse solo nel 1619. Su iniziativa dell'arcivescovo [[Carlo Borromeo]], la cappella di San Genesio fu ridedicata a [[S. Aquilino]], le cui reliquie furono poste nel sacello; ai suoi lati furono inoltre aggiunte due cappelle, dedicate a [[San Giovanni Battista]] e alla [[Sacra Famiglia]]. Nel 1623, per volere dell'arcivescovo [[Federico Borromeo]] si iniziò la costruzione di [[canoniche]] ai lati del cortile, su progetto dell'arch. Aurelio Trezzi e Francesco Maria Richino; la costruzione venne completata nel 1626.
Davanti alla basilica c'è una grande corte e dal lato opposto un colonnato. Queste [[colonne di San Lorenzo]] sono di epoca antecedente ma collocate sul luogo al momento della costruzione della basilica.
 
Nel 1713 venne edificata, su iniziativa di Francesco Croce, la cappella del Riscatto, tra S. Aquilino e la Sacra Famiglia (ora convertita in sacrestia).
Fanno corpo con la basilica altre cappelle, originariamente [[sacello|sacelli]], tra cui notevole è la [[cappella di Sant'Aquilino]], che contiene preziosi mosaici del IV secolo.
 
Nel 1894 venne completato, su progetto dell'ing. Cesare Nava, un pronao antistante la chiesa, tre arcate ioniche in cemento simil-pietra. Nel 1934 le case che erano sorte nella corte vennero abbattute, e al loro posto l'anno successivo fu posta una statua bronzea di [[Costantino il Grande]], copia di un originale tardo antico conservato a Roma in [[San Giovanni in Laterano]]; la corte fu aperta a formare una piazza pubblica.
Sul retro della basilica oggi c'è il [[Parco delle Basiliche]], da cui si ha un'eccellente vista del complesso. In precedenza vi era un canale o un laghetto (forse un porto) e successivamente un famoso luogo per le esecuzioni, tra cui quella raccontata nella [[Storia della colonna infame]] di [[Alessandro Manzoni]].
 
== Cronotassi dei Prevosti ==
Il sacerdote parroco di San Lorenzo ha per lungo tempo avuto la carica di [[prevosto]]. La lista completa dei prevosti non è nota, i seguenti sono tratti da uno studio del Sac. Prof. A. Baruffaldi, scolpita in marmo e posta nella basilica stessa. Tra di essi vi sono stati due arcivescovi e un papa.