What'd I Say: differenze tra le versioni
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Lo studio della Atlantic Records aveva appena acquistato un [[registrazione multitraccia|registratore a 8 tracce]] e l'ingegnere acustico [[Tom Dowd]] stava ancora imparando a usarlo. Nel febbraio 1959 Charles e la sua orchestra registrarono finalmente ''What'd I Say'' nella piccola [[studio di registrazione|sala]] della Atlantic. Dowd ricorda che non sembrava tanto speciale ai tempi della registrazione: durante quella sessione era preceduta da ''Tell the Truth'', che aveva impressionato molto di più.
{{quote|La registrammo nello stesso modo in cui avevamo registrato tutte le altre. Ray, le ragazze e la band dal vivo nello studio piccolo, senza nessuna [[overdubbing|aggiunta]]. Tre o quattro
Col senno di poi [[Nesuhi Ertegün]], fratello di Ahmeth, riconobbe la straordinaria qualità sonora della canzone in rapporto alle dimensioni ridotte dello studio e l'alto livello tecnologico degli strumenti
Il lavoro in studio durò poco perché l'orchestra aveva perfezionato l'accompagnamento musicale durante il tour,<ref>{{Cita|Ertegün|p. 118}}</ref> sebbene a Dowd non mancassero i problemi. Il primo riguardava la lunghezza del pezzo, che durava oltre sette minuti e mezzo, quando la durata media di quelli trasmessi alla radio era due minuti e mezzo. In più, anche se i testi non erano osceni, i suoni emessi dal cantante e le coriste nei botta e risposta preoccupavano il tecnico e i produttori. In precedenza, infatti, il disco ''Money Honey'' di [[Clyde McPhatter]] era stato vietato in Georgia, ma Ahmet Ertegün e Wexler l'avevano pubblicato lo stesso, rischiando l'arresto.<ref name="evans110">{{Cita|Evans|p. 110}}</ref> Ray Charles era consapevole del problema, ma difendeva
<br>Per risolvere la situazione, Dowd realizzò tre versioni, rimosse alcuni richiami ambigui e incise un singolo con due parti di circa tre minuti chiamate ''What'd I Say Part I'' e ''What'd I Say Part II'', divise da un finto intermezzo dove gli altri musicisti si fermano e supplicano a Charles di continuare, terminando poi con un frenetico finale. Più tardi Dowd affermò che l'ipotesi di non pubblicare il disco, che uscì invece nel luglio 1959,<ref>{{Cita|Lydon|p. 158}}</ref><ref name="jackson"/> non era mai stata presa in considerazione: «Sapevamo che sarebbe diventata una ''hit'', nessun dubbio a riguardo».<ref>{{Cita|Creswell|p. 721}}</ref>
[[Immagine:AHMET ERTEGUN (1923-2006).jpg|thumb|left|200px|[[Ahmet Ertegün]].]]
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