Gustav Weil: differenze tra le versioni
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Il più completo lavoro di Weil fu forse rappresentato dalla "''Geschichte der Chalifen''" (5 voll., Heidelberg e Stuttgart, 1846–51), che è virtualmente un'elaborazione dei lavori originali degli storici [[musulmani]], che egli aveva in gran parte studiato sui [[manoscritti]] originali. In tale Storia egli si occupò anche dei [[califfati]] di [[al-Andalus]] e di quello [[Fatimidi|fatimide]] (correttamente definibile "Imamato"). A esso seguì la "''Geschichte der Islamischen Völker von Mohammed bis zur Zeit des Sultans Selim''" (Stuttgart, 1866), un'introduzione alla storia [[medioevo|cosiddetta medievale]]<ref>Ovvio che le categoria occidentali sulla periodizzazione storica male si possono applicare alla diversa realtà [[islam]]ica.</ref> dell'Oriente musulmano.
Dopo il 1866 Weil limitò la sua attività letteraria alla pubblicazione di articoli sulle riviste scientifiche della "''Heidelberger Jahrbücher''" e della "J''enaische Litteratur-Zeitung''". Negli ultimi anni ricevette vari onorificenze da numerosi Stati, incluso il [[Baden (stato)|Baden]] e la [[Prussia]]. A causa delle sue precarie condizioni
La collezione di manoscritti arabi di Weil è stata presentata nell'Università di Heidelberg dai suoi figli.
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