Francesco Erizzo: differenze tra le versioni

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== Vita e carriera politica ==
FrancescoSecondo dei quattro figli maschi di Benedetto e Marina [[Contarini]], apparteneva alla famiglia degli [[Erizzo]], nobile famigliacasata di origine istriana ascritta al [[patriziato (Venezia)|patriziato]] sin dalla [[serrata del Maggior Consiglio]]. NonLa moltofamiglia riccoviveva (specieda pertempo i debiti del fratello), fece comunque una brillante carriera: era stato ambasciatore pressonella [[Ferdinandochiesa IIdi delSan SacroMartino Romano Impero(Venezia)|FerdinandoSan IIMartino]] e [[papanon Urbanoera VII]]particolarmente ricca né, quindinonostante l''proveditorantica generalnobiltà, daprestigiosa; mar''solo econ poiFrancesco ''proveditorriuscì generala inraggiungere tera''.le Nonmassime eracariche sposatodella [[Repubblica di Venezia|Repubblica]].
 
Non si sposò, lasciando al fratello Nicolò il compito di continuare la discendenza. Ebbe tuttavia una [[figlia naturale]], che fu suora a [[Santo Spirito (isola)|Santo Spirito]] con il nome di Maria Benedetta.
 
Si formò all'[[Università di Padova]] frequentando corsi di [[filosofia]] e [[retorica]] (ma non raggiunse mai il [[dottorato]]), potendo così potenziare le sue già notevoli dote di [[oratore]]. Iniziò la carriera politica nell'aprile del [[1590]] quando fu, per un semestre, [[Collegio dei Savi|savio agli Ordini]].
 
Era questo un periodo di forti attriti politici, con gli scontri tra il partito dei "giovani" e quello filoclericale e filospagnolo. L'Erizzo, però, mantenne saggiamente una posizione moderata, equidistante tra le fazioni. Questo gli permise di essere riconfermato nel saviato per altri due semestri tra [[1592]] e il [[1594]]. L'[[11 marzo]] [[1595]] veniva eletto, con [[Cristoforo Valier]], sindaco in [[Dalmazia]], con il compito di controllare i [[reggimenti (Repubblica di Venezia)|rettori]] della zona. La relazione che presentarono al [[Senato veneziano|Senato]] nel [[1596]] descrive una situazione disastrosa in termini economici.
 
Dopo due anni di inattività, ritorna nella scena pubblica il [[25 maggio]] [[1599]] quando venne inviato a [[Salò]] in qualità di provveditore e capitano della [[Riviera di Salò|Riviera Bresciana]], incarico che concluse il [[24 novembre]] [[1600]]. Fu poi [[Collegio dei Savi|savio di Terraferma]] (sue semestri del [[1601]] e [[1605]]) e, durante gli anni dell'[[interdetto]], accettò prudentemente l'elezione a luogotenente della [[Patria del Friuli]] ([[1605]]-[[1607]]). Tornò poi a Venezia dove ricoprì ancora il saviato di Terraferma per un trimestre.
 
== Dogato ==