Mario Baratta: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 20:
Tra il [[1891]] e il [[1896]] fu a [[Roma]] in qualità di assistente presso l'Ufficio Centrale di [[Meteorologia]] e [[Geodinamica]], ma successivamente preferì ritornare a Voghera, dedicandosi, più che allo studio sul campo, al più ''casalingo'' ma, nel suo caso, assai più produttivo, studio storico dei fenomeni naturali. Questa specializzazione, praticamente da lui creata, unita al suo rigore scientifico, gli diedero in breve grande fama.
Dal [[1903]] fu professore di Geografia Fisica presso l'[[Università di Pavia]], nella quale dal [[1915]] alla morte fu ordinario di Geografia, e dal [[1922]] anche preside della Facoltà di Lettere. Collaborò con l' ''Istituto Geografico [[De Agostini]]'' di Novara per la diffusione della cultura geografica in Italia attraverso la rivista "Geografia", nella quale vennero pubblicati articoli fondamentali di Luigi Visintin sulla nuova impostazione da dare alla cartografia italiana. Anche durante il periodo [[fascismo|fascista]] (movimento politico cui il Baratta aveva fin dall'inizio aderito con entusiasmo,
Stabilitosi in una villa sulle colline di Casteggio, paese alle cui antichità dedicò un saggio (''Clastidium'', 1932) che testimonia l'ulteriore spostamento dei suoi interessi verso gli studi di geografia storica e di storia, vi si spense prematuramente nel [[1935]].
|