Giacomo Panizza: differenze tra le versioni

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Nato in una famiglia agiata, apprese i primi rudimenti delle lettere sotto la direzione di suo padre Francesco, proseguendo i suoi studi nel collegio di Alessandria, dove si applicò allo studio della filosofia. Sin da piccolo aveva nutrito una forte propensione per la musica. A quindici anni inziò a studiare il pianoforte con l'organista di San Martino. Poi studiò contrappunto con il maestro di cappella della cattedrale di Alessandria, il quale convinse il padre a mandarlo in Milano per proseguire gli studi.
Trasferitosi a Milano nel [[1823]], non potendosi iscrivere al Conservatorio, l'anno successivo iniziò a prendere lezioni dal maestro [[Vincenzo Lavigna]], maestro concertatore al [[Teatro alla Scala]]. Dal [[1827]] fu sostituto onorario dello stesso Lavigna e divenne effettivo dal [[1832]]. Nel [[1848]] fu scritturato in qualità di maestro concertatore del teatro [[Covent Garden]] di [[Londra]]. Nel [[1857]] iniziò a soffrire di una malattia cardiaca che limitò molto la sua attività di direttore. Scritturato per il [[Teatro Regio di Torino]] nel [[1859]] avrebbe dovuto mettere in scena l' [[Otello]] di [[Gioachino Rossini]], ma ne fu impedito dalla malattia che, pochi mesi dopo il suo ritorno in Milano, lo avrebbe condotto alla tomba<ref>G. Masutto, I maestri di musica italiani del XIX secolo, Venezia, 1884, pp. 130-131 </ref>.
Fu maestro di canto e compositore di alcune opere liriche; musicò anche numerosi balletti per la Scala.