Manio Valerio Voluso Massimo: differenze tra le versioni
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Era il figlio di [[Marco Valerio Voluso Massimo]], console nel [[505 a.C.]], e nipote di uno dei padri della repubblica, quel [[Publio Valerio Publicola]] che fu quattro volte console dal [[509 a.C.]] a [[504 a.C.]] .
Fu [[
=== Dai contrasti tra plebei e patrizi alla dittatura ===
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Sul piano pratico venne istituita una carica magistrale a difesa della plebe: il [[Tribuno della plebe]]. Questa carica era interdetta ai patrizi e venne sancito con una legge (la ''[[Lex Sacrata]]'') il carattere di assoluta inviolabilità e sacralità (''sacrosancti'') della carica stessa. Vennero quindi eletti i primi due tribuni della plebe, che furono [[Gaio Licinio Stolone|Gaio Licinio]] e [[Lucio Albino]]. <ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri|Ab urbe condita]], II.33''</ref>
== Note ==
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