Domenico Cotugno: differenze tra le versioni
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Qui, nel [[1758]], fu associato alla cattedra di [[anatomia|notomia]] (anatomia descrittiva e patologica), della quale più tardi, appena trentenne, nel [[1766]], ottenne la titolarità, appena un anno dopo il suo rientro in città dopo un viaggio di circa tre mesi per l'[[Italia]], del quale ha lasciato testimonianza nell' "Iter Italicum Patavinum". In questo resoconto non ha trattato dei motivi del viaggio che però possono essere intuiti: la volontà di conoscere nuovi territori, di abbandonare la capitale dopo l'[[epidemia]] del [[1764]] che lo aveva coinvolto in prima persona, e soprattutto il desiderio di incontrare gli scienziati che avevano discusso le sue scoperte.
Nel [[1781]], quando [[Anton Mario Lorgna]] decise di ampliare l'[[Accademia dei XL]], fu incluso anche Cotugno che divenne, inoltre, medico di corte in [[Austria]] e [[Germania]], al seguito del re [[Ferdinando IV di Napoli|Ferdinando IV]], in seguito ad un viaggio del quale fornisce un resoconto nell'"Iter Germanicum".
Nel [[1794]] si sposa con Ippolita Ruffo, vedova del duca Francesco di Bagnara, "un matrimonio che sembrava però rispondere più a esigenze sociali (il suo ingresso a Corte), che ad altre necessità"<ref>op. cit. p.151</ref>
Cotugno nei suoi numerosi viaggi aveva sempre manifestato interesse per ospedali, biblioteche e musei e si prefissò di allineare Napoli alle grandi città europee, ma i progetti intrapresi si interruppero dopo la Rivoluzione del [[1799]] per la mancanza di un vero e proprio piano di riforma dello [[Stato]]. Venne fondato un Istituto a cui erano collegate tutte le società economiche delle province e del quale Cotugno divenne presidente.
A Napoli diede anche inizio a misure [[profilassi|profilattiche]] contro la [[tubercolosi]] e fu inoltre [[Decano]] della [[facoltà di medicina]], [[rettore]] della medesima [[Università Federico II di Napoli|università partenopea]] e proto-medico generale del [[Regno delle Due Sicilie]]. Socio di numerose [[accademie]], italiane e straniere, la città di Napoli gli intitolò un [[ospedale]] in cui si curano le [[malattia infettiva|malattie infettive]], mentre l'Ospedale degli Incurabili, cui Cotugno aveva disposto un lascito, conserva un suo busto.
====L'attività====
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