Decapitazione: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 111:
Il primo dei sette guerrieri decapitati nel poema è [[Dolone]]. Costui era un araldo troiano, famoso per la sua bruttezza, che una notte si imbatté in Odisseo e Diomede i quali avevano decisero di compiere un'incursione nel campo troiano. Egli fu così costretto a rivelare la suddivisione dell'accampamento: nella speranza di aver salva la vita indicò ai due achei le tende dei Traci, alleati di Priamo da poco arrivati a Troia, che erano guidati dal giovane re [[Reso]]. Ma carpite queste informazioni, Odisseo e Diomede decisero di uccidere Dolone, considerandolo a tutti gli effetti uno spione: esecutore dell'assassinio fu Diomede, che con la sua spada decapitò il troiano mentre chiedeva ancora pietà, facendo rotolare la testa nella polvere.
Anche il giovane [[Ippoloco]], caduto prigioniero di [[Agamennone]], fu decapitato dopo aver rivelato tutta la sua natura di persona vile. Ippoloco e suo fratello Pisandro erano stati catturati mentre guidavano un cocchio trainato da cavalli che aveva imboccato un vicolo cieco. Temendo il peggio i due giovani cercarono di impietosire il nemico facendogli presente che il loro padre, il ricco [[Antimaco]], sarebbe stato disposto a pagare un immenso riscatto pur di salvare le loro vite. Ma Agamennone, sapendo che a suo tempo Antimaco aveva convinto Paride a non restituire Elena a Menelao provocando così la guerra, si avventò con ferocia sui due
Agamennone poi colpì con la lancia il guerriero troiano Ifidamante che tentava di attaccarlo e lo finì con un colpo preciso di spada tra nuca e collo. Dopo aver ucciso Ifidamante, Agamennone si scagliò su [[Coone]], il fratello di lui che era accorso a vendicarlo, e lo colpì dapprima con la spada al petto, ferendolo mortalmente; quindi gli si accostò e con la spada affilata gli staccò dal collo la testa che lasciò con tutto il sangue sul cadavere del fratello.
|