Giuseppe Saragat: differenze tra le versioni

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|+<big><big>'''Giuseppe Saragat'''</big></big>
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| style="background:#efefef;" align="center" colspan="2" | [[Immagine:Flag of Italy.svg|25px|Bandiera italiana]]
'''[[Elenco dei Presidenti della Repubblica Italiana|V Presidente della Repubblica Italiana]]'''
[[Immagine:Pres-italy.PNG|25px|Stemma Presidente della Repubblica]]
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| style="background:#efefef;" align="center" colspan="2" | [[Immagine:Giuseppe Saragat.jpg]]
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|'''Mandato Presidenziale:'''
|dal [[29 dicembre]] [[1964]] al [[29 dicembre]] [[1971]]
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|'''Elezione:'''
|il [[28 dicembre]] [[1964]] al ventunesimo scrutinio con 646 voti su 937
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|'''Predecessore:'''
|[[Antonio Segni]] ([[Cesare Merzagora]] ''ad interim'')
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|'''Successore:'''
|[[Giovanni Leone]]
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|'''Data di Nascita:'''
|[[19 settembre]] [[1898]]
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|'''Luogo di Nascita:'''
|[[Torino]]
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|'''Data di Morte:'''
|[[11 giugno]] [[1988]]
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|'''Luogo di Morte:'''
|[[Roma]]
|-
|'''Coniuge:'''
|Giuseppina Bollani
|-
|'''Professione:'''
|[[Politica|Politico]]
|-
|'''[[Partito politico]]:'''
| [[Partito Socialista Democratico Italiano]]
|}
 
'''Giuseppe Sàragat''' ([[Torino]], [[19 settembre]] [[1898]] - [[Roma]], [[11 giugno]] [[1988]]) è stato un importante [[politici italiani|uomo politico italiano]].
 
Figlio di immigrati sardi (il padre era nativo di [[Sassari]]), faceva parte di una famiglia appartenente alla media borghesia italiana. Nel [[1922]] aderì al [[socialismo]] non tanto per vocazione ideologica quanto per solidarietà nei confronti della gente povera, ovvero quel proletariato che andava organizzandosi. Esponente della destra [[Riformismo|riformista]] del [[Partito Socialista Italiano]], durante il [[fascismo|ventennio fascista]] emigrò in [[Francia]], [[Austria]] e [[Svizzera]], stringendo un'allenza politica con [[Pietro Nenni]].
 
Tornò in patria nel [[1943]] per combattere contro la [[Repubblica di Salò]]: arrestato e consegnato alle autorità tedesche, riuscì ad evadere ed a trasferirsi a [[Milano]], dove lavorò per il risanamento del PSI. Ministro senza portafoglio nel [[1944]] durante il [[governo Bonomi II]], nel [[1945]] fu ambasciatore d'[[Italia]] a [[Parigi]] per un brevissimo periodo.
 
Nel [[1946]] venne eletto deputato all'[[Assemblea Costituente]], di cui fu presidente sino al [[1947]], anno in cui [[Alcide De Gasperi]] ruppe l'accordo con socialisti e comunisti. Contrario all'alleanza tra i socialisti ed il [[Partito Comunista Italiano]], nel [[gennaio]] del [[1947]] provocò la cosiddetta "scissione di palazzo Barberini", in cui vide la nascita il [[Partito Socialista dei Lavoratori Italiani]], che nel [[1951]] divenne [[Partito Socialista Democratico Italiano]] in seguito alla fusione con il [[Partito Socialista Unitario]].
 
Nelle elezioni politiche del [[1948]] si scagliò contro il [[Fronte Democratico Popolare]], l'alleanza social-comunista in cui militava anche il "caro nemico" [[Pietro Nenni|Nenni]]: durante la campagna elettorale il Fronte gli rimproverò l'alleanza con la [[Democrazia Cristiana]], coniando contro Saragat alcune espressioni politicamente denigratorie (''socialfascista'', ''socialtraditore'', ''rinnegato''). In quelle consultazioni il suo cartello politico, denominato per l'occasione [[Unità Socialista (1948)|Unità Socialista]], ottenne poco più del 7% dei voti alla [[Camera dei Deputati]] e circa il 4,1% al [[Senato della Repubblica]], ottenendo nel [[Parlamento]] italiano 43 seggi in totale.
 
Più volte vicepresidente del Consiglio nei governi De Gasperi, fu anche ministro degli Esteri dal [[1962]] al [[1964]] e si schierò a favore della formula politica del [[centrosinistra]]. Il [[28 dicembre]] del 1964 fu eletto [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della repubblica]] al 21° scrutinio, grazie anche ai voti decisivi dei socialisti e dei comunisti. Terminato il suo mandato nel [[1971]], Saragat divenne di diritto [[senatore a vita]], ma ebbe anche l'occasione di ritornare al suo partito, di cui divenne presidente nel [[1976]].
 
Socialista liberale, Saragat viene oggi considerato il padre della dottrina socialdemocratica [[italia]]na. Riformista e dal forte senso atlantista (fu favorevole al [[Piano Marshall]] e all'ingresso dell'Italia nella [[NATO]]), egli era convinto che la [[socialdemocrazia]] potesse essere politicamente un valore aggiunto e che avrebbe potuto avere una posizione elettoralmente egemonica, come del resto avveniva nei paesi nel [[nord]] [[Europa]].
 
==Voci correlate==
*[[Elezione Presidente della Repubblica 1964]]
 
==Collegamenti Esterni==
{{wikiquote}}
* [http://www.quirinale.it/ex_presidenti/Saragat.htm Sito del Quirinale]
 
{{MinistroEsteriItaliano
|periodo = [[1963]] - [[1964]]
|precedente = [[Attilio Piccioni]]
|successivo = [[Aldo Moro]]
}}
{{PresidenteRepubblicaItaliana
|periodo = [[29 dicembre]] [[1964]] - [[29 dicembre]] [[1971]]
|precedente = [[Antonio Segni]]
|successivo = [[Giovanni Leone]]
}}
{{Presidenti della Repubblica italiani}}
 
[[Categoria:Biografie|Saragat, Giuseppe]]
[[Categoria:Politici italiani|Saragat, Giuseppe]]
[[Categoria:Presidenti della Repubblica Italiana|Saragat, Giuseppe]]
[[Categoria:Vicepresidenti del consiglio dei ministri|Saragat, Giuseppe]]
[[Categoria:Ministri della Repubblica Italiana|Saragat, Giuseppe]]
[[Categoria:Ministro del Regno d'Italia|Saragat, Giuseppe]]
[[Categoria:Senatori a vita|Saragat, Giuseppe]]
 
[[de:Giuseppe Saragat]]
[[en:Giuseppe Saragat]]
[[es:Giuseppe Saragat]]
[[fr:Giuseppe Saragat]]
[[ja:ジュゼッペ・サラガット]]
[[nl:Giuseppe Saragat]]
[[pl:Giuseppe Saragat]]
[[pt:Giuseppe Saragat]]