Scacchi: differenze tra le versioni

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bisogna fare scacco matto
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{{Avvisounicode}}
{{quote|Il gioco degli scacchi è lo sport più violento che esista.|[[Garry Kasparov]], Campione del mondo di scacchi<ref>{{Cita news
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|autore= Chiara Risolo
|url= http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001015534
|titolo= scacchi che passione
|pubblicazione= [[Panorama (rivista)|Panorama]]
|giorno= 17
|mese= maggio
|anno= 2002
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|accesso= 8-8-2009
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|autore= Armando Torno
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|titolo= Il re degli scacchi: "Italiani, giocate di più"
|pubblicazione= [[Corriere della Sera]]
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|anno= 2004
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{{Infobox Gioco
|nome= Scacchi
|immagine= [[File:ChessSet.jpg|200px]]
|descrizione_immagine= Da sinistra, un [[Re (scacchi)|Re]] bianco, una [[Torre (scacchi)|Torre]] e una [[Regina (scacchi)|Regina]] neri, un [[Pedone (scacchi)|Pedone]] bianco, un [[Cavallo (scacchi)|Cavallo]] nero e un [[Alfiere (scacchi)|Alfiere]] bianco.
|creatore=
|illustratore=
|produttore=
|giocatori= 2
|età= 5+
|preparazione= 1 minuto
|durata= 1-300 minuti
|complessità= Molto alta
|strategia= Molto alta
|fortuna= Ininfluente
|abilità= Tattica<br />Strategia<br />Calcolo delle combinazioni
|note=
}}
[[File:Staunton chess set.jpg|right|thumb|217px|Scacchiera (con pezzi di tipo [[Howard Staunton|Staunton]]) ed orologio]]
[[File:ChessTable.png|right|thumb|217px| Una tavola nel parco per gli scacchi]]
Gli '''scacchi''' (dal [[lingua provenzale|provenzale]] e [[lingua catalana|catalano]] antico ''escac'', che deriva a sua volta dal [[persiano]] ''[[Scià|Shah]]'' = re<ref>cfr. Enciclopedia Treccani, voce ''scacco''</ref>) sono un [[gioco da tavolo]] di [[strategia]] che vede opposti due avversari, detti ''Bianco'' e ''Nero'' dal colore dei pezzi che muovono<ref>In realtà i pezzi degli scacchi non sono sempre bianchi e neri, anche se questa è la colorazione più consueta. Il "colore" del giocatore dipende dalla disposizione (il Bianco ha la Donna alla sinistra del Re, il nero viceversa) e determina chi muove per primo (il Bianco)</ref>. È giocato su una [[scacchiera]] quadrata composta da 64 caselle, sulla quale all'inizio si trovano trentadue pezzi, sedici per ciascun colore: un [[re (scacchi)|re]], una [[donna (scacchi)|donna]] (detta anche ''regina''), due [[alfiere (scacchi)|alfieri]], due [[cavallo (scacchi)|cavalli]], due [[torre (scacchi)|torri]] e otto [[pedone (scacchi)|pedoni]]; l'obiettivo del gioco è di dare [[scacco matto]], ovvero di attaccare il re avversario senza che l'altro abbia la possibilità di sfuggirvi.
 
Originatisi in [[India]] attorno al [[VI secolo]], gli scacchi sono giunti in [[Europa]] attorno all'anno [[1000]], grazie alla mediazione degli Arabi; diffusisi nell'intero continente, hanno raggiunto una forma pressoché moderna nel [[XV secolo]] in [[Italia]] e in [[Spagna]], mentre il regolamento odierno si è "congelato" nel [[XIX secolo]]. Dalla metà del secolo, grazie a [[Paul Morphy]] e [[Wilhelm Steinitz]], iniziano a codificarsi i fondamenti strategici del gioco; lo stesso Steinitz si proclamerà nel [[1886]], dopo una sfida contro [[Johannes Zukertort]], primo [[campionato del mondo di scacchi|campione del mondo]], titolo che è a tutt'oggi il più prestigioso per uno scacchista. Il campione attualmente in carica è [[Viswanathan Anand]], che ha conquistato il titolo nel [[campionato del mondo di scacchi 2007|campionato del mondo del 2007]].
 
Gli scacchi sono uno dei giochi più popolari al mondo: possono essere giocati in casa, nei [[Circolo di scacchi|circoli]] dedicati, via [[Internet]] o [[scacchi per corrispondenza|per corrispondenza]], sia a livello ricreativo che agonistico. Gli scacchi sono anche uno sport riconosciuto dal [[Comitato Olimpico Internazionale]] e competizioni ufficiali sono organizzate sotto l'egida della [[FIDE]] (''Fédération Internationale des Échecs'', it. Federazione Internazionale degli Scacchi), fondata nel [[1924]].
 
Il gioco degli scacchi è uno dei più complessi in assoluto: si stima che il numero di combinazioni legalmente ammesse dei 32 pezzi sulle 64 caselle della scacchiera sia compreso fra 10<sup>43</sup><ref name="shannon">{{cita pubblicazione |quotes=no |cognome=Shannon |nome=Claude |linkautore=Claude Shannon |coautori= |anno=1950 |mese=marzo |titolo=Programming a Computer for Playing Chess |rivista=Philosophical Magazine |volume=41 |numero=314 |pagine= |id= |url=http://archive.computerhistory.org/projects/chess/related_materials/text/2-0%20and%202-1.Programming_a_computer_for_playing_chess.shannon/2-0%20and%202-1.Programming_a_computer_for_playing_chess.shannon.062303002.pdf |lingua=en |accesso=6 gennaio 2011 |abstract= }}</ref> e 10<sup>50</sup><ref name="allis">{{cite book | author = [[Victor Allis]] | year = 1994 | title = Searching for Solutions in Games and Artificial Intelligence | publisher = Tesi di Ph.D., [[Università di Limburg]], [[Maastricht]], [[Paesi Bassi]] | isbn = 9090074880 | url = http://fragrieu.free.fr/SearchingForSolutions.pdf}}</ref> e la dimensione dell'[[complessità dei giochi|albero di complessità del gioco]] è approssimativamente di 10<sup>123</sup><ref name="allis" /><ref>Shannon stimava tale valore intorno a 10<sup>120</sup> (valore noto come [[numero di Shannon]])</ref>. Il numero di possibili diverse partite a scacchi è stimato essere circa <math>10^{10^{50}}</math><ref>Hardy (1999, p. 17)</ref><ref>Per approfondimenti intorno alla matematica applicata agli scacchi si veda la voce [http://mathworld.wolfram.com/Chess.html Chess] su ''Mathworld.Wolfram.com''. <small>link consultato il 6 gennaio 2011</small></ref>.
 
== Descrizione e regolamento==
Le regole ufficiali degli scacchi sono definite a livello internazionale nel ''Manuale [[FIDE]]''<ref>{{cita web|url=http://www.fide.com/fide/handbook.html|titolo=Il FIDE Handbook|accesso=7 gennaio 2011}}</ref>, sezione ''Regole degli Scacchi''<ref>{{cita web|url=http://www.fide.com/fide/handbook.html?id=32&view=category|titolo=FIDE Laws of Chess|accesso=7 gennaio 2011}}</ref>.
 
Gli scacchi si giocano su una tavola quadrata, detta [[scacchiera]], divisa in 64 case organizzate in 8 righe, dette ''traverse'', ed 8 colonne: le traverse sono numerate da '1' (traversa base dei pezzi bianchi) a '8' (traversa base dei pezzi neri), mentre le colonne sono contraddistinte dalle lettere dell'alfabeto da 'a' a 'h'. La scacchiera deve essere orientata in modo che la casella nell'angolo in basso a destra di ciascun giocatore sia bianca.
 
Su questa scacchiera si muovono 16 pezzi bianchi e 16 pezzi neri. Le scacchiere ed i pezzi possono essere in [[legno]], o [[plastica]]; esistono anche scacchiere artistiche con pezzi in [[vetro]], [[pietra]], [[cuoio]] o [[metallo]], usate, più che altro, come oggetti decorativi. La stessa scacchiera può essere usata per giocare a [[dama]]; in questo caso essa si dispone però in modo diverso. Esistono anche versioni da viaggio che si piegano per formare una scatola che contiene i pezzi da gioco.
 
=== Obiettivo ===
{{vedi anche|scacco matto|patta (scacchi)}}
Lo scopo degli scacchi consiste nel dare "[[scacco matto]]" (dal persiano ''Shah Màt'' = il re è morto) al re avversario<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.5.1</ref>; si ha "scacco matto" quando il Re, trovandosi sotto la minaccia diretta dei pezzi avversari, non ha la possibilità di sottrarsi ad essa (cioè sarebbe sicuramente catturato alla mossa successiva, se non si trattasse del Re). Lo "scacco" invece è l'attacco (parabile) che un pezzo avversario porta al Re. Non è necessario che lo scacco venga annunciato verbalmente; al contrario, nelle partite ufficiali di torneo tale comportamento può essere ritenuto fastidioso e sanzionabile con una ammonizione o un richiamo. L'avversario non può eseguire alcuna mossa che metta o lasci il proprio re sotto "scacco". La partita può terminare anche per abbandono da parte di un contendente, ovviamente con la vittoria dell'altro.
 
==== Patta ====
Il gioco termina in [[patta]] (parità) nei seguenti casi<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.5.2</ref>:
# se restano sulla scacchiera soltanto i due re;
# se la situazione è tale per cui nessuno dei due giocatori può dare scacco matto all'altro, anche in caso di difesa peggiore. Ad esempio re e cavallo o re e alfiere contro re è patta, ma non re e due cavalli contro re oppure re e cavallo contro re e cavallo, dato che una posizione di matto esiste (anche se a gioco corretto, ovvero in assenza di errori dell'avversario, non può essere forzata).
# se il giocatore che ha il tratto non può muovere alcun pezzo, ma il suo re non è sotto scacco (''stallo'').
 
La partita termina con una patta su richiesta di un giocatore se questi effettua o ha intenzione di effettuare (avendola segnata sul formulario ed avendo espresso l'intenzione di eseguirla) una mossa che:
# è l'ultima di una serie di cinquanta mosse consecutive (cinquanta mosse per ciascun giocatore) nelle quali non viene catturato alcun pezzo e non viene mosso alcun pedone<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.9.3</ref>.
# comporta la ripetizione sulla scacchiera della stessa posizione per tre volte (anche non consecutive) durante la partita. La posizione è considerata identica se tutti i pezzi del medesimo genere e colore si trovano sulle stesse case e se sussistono inalterate le stesse possibilità di movimento (inclusi arrocco e catture [[en passant]])<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.9.2</ref>.
 
Nella pratica di torneo il giocatore si rivolgerà all'arbitro il quale, dopo aver verificato che è soddisfatta una delle due condizioni, ha l'obbligo di dichiarare patta la partita.
 
Inoltre, in qualunque momento della partita (salvo speciali limitazioni imposte in singoli tornei) uno dei due giocatori può proporre la patta all'avversario, che ha naturalmente il diritto di rifiutarla. Se accetta, la partita termina immediatamente con il pareggio.
 
Nel gioco non esiste la "vittoria ai punti". Lo scacco matto può essere dato anche da un pedone, ovvero un giocatore può vincere anche se in netta inferiorità di "materiale" (termine gergale con il quale si indica la dotazione di pezzi in possesso del giocatore).
 
=== I pezzi sulla scacchiera ===
Ogni giocatore dispone di un insieme di 16 pezzi<ref name="art2" />, ciascuno composto di sei tipi diversi di pezzi. I due insiemi di pezzi sono colorati in modo differente: in genere uno è molto più chiaro dell'altro, e prendono dunque il nome di Bianchi e Neri.
 
I pezzi sono (in ordine teorico di importanza crescente):
{{Diagramma scacchi|=
|tright
|
|=
|rd|nd|bd|qd|kd|bd|nd|rd|=
|pd|pd|pd|pd|pd|pd|pd|pd|=
| | | | | | | | |=
| | | | | | | | |=
| | | | | | | | |=
| | | | | | | | |=
|pl|pl|pl|pl|pl|pl|pl|pl|=
|rl|nl|bl|ql|kl|bl|nl|rl|=
|Posizione dei pezzi all'inizio di una partita<ref name="art2">Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.2</ref>}}
{|style="margin-left:20px" border="0" cellspacing="3"
|align="center"|'''Pezzo'''
|align="center"|'''Simbolo'''
|align="center"|'''Numero'''
|-
|align="center"|[[Pedone (scacchi)|Pedone]]
|align="center"|[[File:Chess pll45.svg]]
|align="center"|8
|-
|align="center"|[[Cavallo (scacchi)|Cavallo]]
|align="center"|[[File:Chess nll45.svg]]
|align="center"|2
|-
|align="center"|[[Alfiere (scacchi)|Alfiere]]
|align="center"|[[File:Chess bll45.svg]]
|align="center"|2
|-
|align="center"|[[Torre (scacchi)|Torre]]
|align="center"|[[File:Chess rll45.svg]]
|align="center"|2
|-
|align="center"|[[Donna (scacchi)|Donna]]
|align="center"|[[File:Chess qll45.svg]]
|align="center"|1
|-
|align="center"|[[Re (scacchi)|Re]]
|align="center"|[[File:Chess kll45.svg]]
|align="center"|1
|}
 
La Donna e la Torre sono detti "pezzi pesanti", in quanto sono in grado di dare matto con l'aiuto del solo re; l'Alfiere ed il Cavallo sono invece "pezzi minori" o "leggeri", in quanto non sono in grado di dare matto con l'aiuto del solo re.
 
La scacchiera va posizionata con la casa bianca in basso a destra.
 
I pedoni occupano rispettivamente la seconda e la settima traversa, mentre i pezzi prendono posizione nella prima e nell'ottava traversa. A partire dai due angoli, in modo simmetrico, ogni giocatore posiziona torre, cavallo e alfiere e, per concludere, la donna, sulla casa del proprio colore rimasta libera, e il re nella casa di colore opposto.
 
I simboli usati per i pezzi nel diagramma non sono universali, ma sono del tipo più usato. La donna è rappresentata da una corona a pallini, il re da una corona crociata.
Il giocatore che muove per primo (ovvero quello che vede il proprio re a destra della propria donna), si chiama convenzionalmente 'Bianco'<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.1</ref>, l'altro 'Nero'.
 
==== Movimento dei pezzi ====
{|border="0" cellpadding="4" style="float: right; margin: 0 0 0 0; border-collapse: collapse; font-size: 95%; clear: right"
|- valign="top" align="center"
|{{Diagramma scacchi piccolo|=
|tright
|
|=
 
8 |xo| | | | | |xo| |=
7 | |xo| | | |xo| | |=
6 | | |xo| |xo| | | |=
5 | | | |bd| | | | |=
4 | | |xo| |xo| | | |=
3 | |xo| | | |xo| | |=
2 |xo| | | | | |xo| |=
1 | | | | | | | |xo|=
a b c d e f g h
|Mosse dell'Alfiere
}}
|{{Diagramma scacchi piccolo|=
|tright
|
|=
 
8 | | | |xo| | | | |=
7 | | | |xo| | | | |=
6 | | | |xo| | | | |=
5 |xo|xo|xo|rd|xo|xo|xo|xo|=
4 | | | |xo| | | | |=
3 | | | |xo| | | | |=
2 | | | |xo| | | | |=
1 | | | |xo| | | | |=
a b c d e f g h
|Mosse della Torre
}}
|-valign="top" align="center"
|{{Diagramma scacchi piccolo|=
|tright
|
|=
 
8 | | | |xo| | | |xo|=
7 |xo| | |xo| | |xo| |=
6 | |xo| |xo| |xo| | |=
5 | | |xo|xo|xo| | | |=
4 |xo|xo|xo|qd|xo|xo|xo|xo|=
3 | | |xo|xo|xo| | | |=
2 | |xo| |xo| |xo| | |=
1 |xo| | |xo| | |xo| |=
a b c d e f g h
|Mosse della Donna
}}
|{{Diagramma scacchi piccolo|=
|tright
|
|=
 
8 | | | | | | | | |=
7 | | | | | | | | |=
6 | | |xo| |xo| | | |=
5 | |xo| | | |xo| | |=
4 | | | |nd| | | | |=
3 | |xo| | | |xo| | |=
2 | | |xo| |xo| | | |=
1 | | | | | | | | |=
a b c d e f g h
|Mosse del Cavallo
}}
|-valign="top" align="center"
|{{Diagramma scacchi piccolo|=
|tright
|
|=
 
8 | | | | | | | | |=
7 | |rd|oo|rd| | | | |=
6 | | |pl| | | |oo|oo|=
5 | | | | | | |pd|pl|=
4 | | | | |oo| | | |=
3 | | | | |oo| | | |=
2 |pd| | | |pl| | | |=
1 |xo| | | | | | | |=
a b c d e f g h
|Mosse del Pedone: il pedone in e2 può muovere in e3 o e4; il pedone in c6 può muovere in c7 o anche catturare una torre nera; il pedone in h5 può prendere "en passant" il pedone nero se l'ultima mossa del Nero è stata g7-g5; il pedone in a2 può muovere in a1 e venire quindi promosso
}}
|{{Diagramma scacchi piccolo|=
|tright
|
|=
 
8 | | |kd|rd| | | | |=
7 | | | | | | | | |=
6 | | | | | | | | |=
5 | | | | | | | | |=
4 | | | | | | | | |=
3 | | | | | | | | |=
2 | | | | | | | | |=
1 | | | | | |rl|kl| |=
a b c d e f g h
|Mosse del Re; posizioni dopo l'arrocco lato re o corto (Bianco) e lato donna o lungo (Nero)
}}
|-
|}
Ciascun pezzo degli scacchi si muove con precise modalità<ref>Fide Handbook E-1 - Laws of Chess: Art.3</ref>. Nessun pezzo può occupare una casa in cui è presente un altro pezzo dello stesso schieramento; può invece - ad eccezione del pedone - muoversi su una casa occupata da un pezzo avversario, effettuando in tal caso una ''cattura'', eliminando dalla scacchiera il pezzo nemico e prendendo il suo posto. Si dice che un pezzo ''attacca'', o ''minaccia'' una casa se esso può effettuare una cattura in quella casa.
 
* L'[[Alfiere (scacchi)|alfiere]] può muoversi<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.3.2</ref> su una qualunque casa della stessa diagonale rispetto a quella in cui si trova, purché per raggiungerla non debba attraversare case occupate da pezzi (amici o avversari) e purché la casa d'arrivo non sia occupata da un pezzo amico. Ciascun alfiere non cambia mai il colore delle caselle su cui si muove: per questo i giocatori parlano di alfieri "campochiaro" o "camposcuro", a seconda del colore delle case in cui si trovano.
 
* La [[Torre (scacchi)|torre]] può muoversi<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.3.3</ref> su una qualunque casa della stessa traversa o della stessa colonna rispetto a quella in cui si trova, purché per raggiungerla non debba attraversare case occupate da pezzi (amici o avversari) e purché la casa d'arrivo non sia occupata da un pezzo amico. La torre è anche coinvolta nella speciale mossa del Re chiamata [[arrocco]], che sarà descritta più avanti;.
 
* La [[Donna (scacchi)|donna]] può scegliere ad ogni mossa se muoversi come un alfiere o come una torre<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.3.4</ref>, eccettuato il fatto che non può, a differenza di quest'ultima, prendere parte all'[[arrocco]];
 
* Il [[Cavallo (scacchi)|cavallo]] può muoversi su una delle case a lui più vicine che non appartengono alla traversa, alla colonna e alle diagonali passanti per la sua casa di partenza<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.3.5</ref>. Un cavallo al centro della scacchiera ha a disposizione otto caselle ("rosa di cavallo") verso le quali muoversi, mentre se si trova al bordo la sua mobilità è ridotta a quattro caselle, due se si trova in un angolo. Il movimento del cavallo può essere immaginato come la somma di uno spostamento orizzontale di una casa e di uno verticale di due (o viceversa), disegnando una specie di "L": tale traiettoria è però "virtuale", nel senso che il cavallo, a differenza di torre, alfiere e donna, si porta direttamente sulla nuova casa, senza necessità che il percorso descritto sia sgombro. Si noti che ad ogni mossa il cavallo cambia colore di casella.
* Il [[Pedone (scacchi)|pedone]] segue regole di movimento<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.3.7</ref> leggermente più complesse:
:* Alla sua prima mossa, ciascun pedone può muovere di una oppure due caselle in avanti, a scelta del giocatore, a patto che la casa di destinazione ed eventualmente la casa saltata siano libere. Il pedone non può infatti catturare i pezzi che incontra sulle case frontali. Nelle sue mosse successive il pedone può avanzare di una casa per mossa, a patto che questa sia libera. Il pedone non può muovere all'indietro.
:* Il pedone è il solo pezzo che cattura in maniera differente da come muove. Può catturare un pezzo nemico se si trova su una delle due caselle poste diagonalmente in avanti rispetto alla sua casa di partenza (vedi diagramma), ma non può muovere in queste caselle se esse sono libere.
:* Quando, eseguendo la sua prima mossa di due caselle in avanti, il pedone viene a trovarsi di fianco ad un pedone avversario, quest'ultimo può alla mossa successiva catturarlo "[[en passant]]", come se il primo fosse avanzato di una sola casella. L'en passant può essere eseguito solo nella mossa successiva alla spinta del pedone di due case, altrimenti si perde il diritto a compiere tale presa.
:* Se un pedone avanza fino all'ottava traversa, viene [[Promozione (scacchi)|promosso]], ossia sostituito con un pezzo (donna, torre, alfiere o cavallo) dello stesso colore a scelta del giocatore, indipendentemente dai pezzi già presenti sulla scacchiera (è dunque possibile avere un maggior numero di esemplari di uno stesso pezzo rispetto all'inizio), con effetto immediato (si può dare scacco o scacco matto con una promozione se il re avversario è nel raggio di azione del nuovo pezzo). Nella pratica viene quasi sempre scambiato con la donna, che è il pezzo più potente, anche se in alcuni problemi scacchistici può essere necessario promuovere ad un altro pezzo, come il cavallo, per ottenere la soluzione.
 
* Il [[Re (scacchi)|re]] si può muovere<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.3.8-a</ref> in una delle caselle adiacenti (anche diagonalmente) a quella occupata, purché questa non sia controllata da un pezzo avversario. Una sola volta in tutta la partita ciascun re può usufruire di una mossa speciale, nota come [[arrocco]]: questo si realizza spostando il re di due caselle orizzontalmente (verso destra o sinistra), e ponendo la torre verso la quale si è mosso nella casella compresa tra quelle di partenza e di arrivo del re. Questo si può fare solamente se tutte le condizioni seguenti sono soddisfatte<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.3.8-b</ref>:
# Il giocatore non ha ancora mosso il re, né la torre coinvolta nell'arrocco;
# Non devono esserci pezzi (amici o avversari) fra il re e la torre utilizzata;
# Né la casa di partenza del re, né la casa che esso deve attraversare, né quella di arrivo devono essere minacciate da un pezzo avversario (il re non deve trovarsi, cioè, sotto scacco né prima, né dopo, né durante l'arrocco).
 
Non è consentito lasciar catturare il proprio Re. Quando il Re di uno dei due giocatori è minacciato (ovvero, come si dice, è ''sotto scacco'') non è consentita alcuna mossa che lasci il proprio re in tale condizione<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.3.9</ref>: deve essere effettuata una mossa che pari la minaccia, ossia impedisca all'avversario di catturare il Re alla mossa successiva.
Se il giocatore non può sottrarre il Re dallo scacco, si tratta di [[scacco matto]] e la partita termina con la vittoria dell'avversario.
Se invece non è possibile effettuare alcuna mossa legale, ma il re non si trova sotto scacco, allora si tratta di [[Stallo (scacchi)|stallo]] e la partita termina con il risultato di parità.
 
=== Gioco a tempo ===
[[File:Sah sahovska ura.png|right|thumb|315px|Orologio da scacchi meccanico]]
Nella maggior parte delle partite di club e fra professionisti il gioco degli scacchi si disputa a tempo, usando un orologio doppio come quello in figura, munito di due pulsanti: ognuno dei due giocatori, eseguita la sua mossa, preme il proprio, arrestando il proprio orologio e mettendo in moto quello dell'avversario. L'orologio è munito di una piccola lancetta supplementare, detta in [[gergo]] "bandierina", che quando rimangono cinque minuti comincia a sollevarsi lentamente, abbassandosi poi di colpo quando il tempo è scaduto. L'uso dell'orologio è regolamentato ufficialmente;<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.6</ref> il regolamento specifica che l'orologio deve essere azionato con la stessa mano con la quale è stata eseguita la mossa. Un giocatore perde automaticamente la partita se usa tutto il tempo a sua disposizione, a meno che il suo avversario si trovi nell'impossibilità materiale di dare scacco matto, nel qual caso la partita è patta.
 
La quantità di tempo inizialmente a disposizione dei giocatori (la ''cadenza di gioco'') può variare. Solitamente la partita inizia con una certa quantità di tempo, che in alcune cadenze può aumentare dopo un certo numero di mosse (spesso la quarantesima) o anche ad ogni singola mossa, facendo uso dell'[[Bobby Fischer#Innovazioni negli scacchi|orologio di Fischer]]; a discrezione dell'arbitro, nei casi prescritti dal regolamento, questi può compensare eventuali perdite di tempo. La rimozione di tempo dall'orologio di un giocatore o l'aggiunta di tempo all'orologio dell'avversario sono sanzioni a disposizione dell'arbitro per punire condotte di gioco scorrette<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.13.4</ref>.
 
Le partite si distinguono in:
* Tempo lungo: partite con più di 60 minuti a testa<ref name="tempo">Il tempo di riflessione si calcola sommando il tempo iniziale a disposizione di ciascun giocatore con l'eventuale incremento di tempo per ogni mossa, moltiplicato per 60</ref>. Hanno una durata che può superare le 7 ore di gioco: in molti tornei infatti si utilizza una cadenza di 2 ore a testa per le prime 40 mosse, con una prima aggiunta di 60 minuti al termine della 40ª mossa ed una seconda aggiunta di 30 minuti al termine della 60ª mossa, proseguendo il gioco con un'ulteriore piccola aggiunta di tempo per ogni mossa.
* [[Gioco rapido]] (Rapidplay)<ref name="rapid">Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Appendice A</ref>: la cadenza di gioco prevede un tempo di riflessione<ref name="tempo" /> variabile tra i 15 ed i 60 minuti.
* [[partita lampo|Lampo]] (Blitz)<ref name="lampo">Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Appendice B</ref>: la cadenza di gioco prevede un tempo di riflessione<ref name="tempo" /> minore di 15 minuti.
 
[[File:Digitalna sahovska ura2.jpg|left|thumb|Orologio da scacchi digitale]]
Il regolamento disciplina il gioco rapido con alcune norme che lo differenziano dal gioco regolare<ref name="rapid" />; ulteriori regole speciali valgono per il gioco lampo<ref name="lampo" />. È ancora molto utilizzata l'espressione [[partita semi-lampo|partite semi-lampo]] quando il tempo è di 15 minuti, ma dal punto di vista regolamentare non c'è alcuna differenza col gioco rapido.
 
Il classico orologio per scacchi è meccanico, ma è ormai diffusissimo, e di fatto irrinunciabile nei tornei internazionali, la sua versione elettronica, che è in grado di eseguire automaticamente alcune operazioni, quali memorizzare il numero di mosse giocate, variare la cadenza di gioco nel corso della partita, aggiungere una determinata quantità di tempo a ogni giocatore per ogni mossa giocata (se previsto dal regolamento del torneo).
 
=== Gioco per corrispondenza ===
{{vedi anche|scacchi per corrispondenza}}
Gli scacchi possono essere anche praticati per corrispondenza, utilizzando vari mezzi per la trasmissione delle mosse quali [[posta|servizio postale]], [[e-mail]] o [[Server di scacchi per corrispondenza|server dedicati]]. Una partita per corrispondenza ha una durata variabile, da alcuni giorni ad alcuni anni, a seconda del mezzo di trasmissione impiegato. Aiuti esterni quali libri, database e software scacchistici possono essere consentiti oppure no, a seconda delle preferenze dei giocatori o dell'organizzazione. Il gioco per corrispondenza è gestito e regolamentato ufficialmente dalla [[ICCF]] (acronimo di ''International Correspondence Chess Federation'', it: Federazione Internazionale di Scacchi per Corrispondenza), una federazione riconosciuta dalla [[FIDE]] che organizza anche i campionati mondiali individuali e a squadre.
 
=== Notazione delle mosse ===
{{vedi anche|Notazione algebrica (scacchi)|Notazione descrittiva (scacchi)|Notazione Forsyth-Edwards}}
Il sistema utilizzato comunemente per annotare le mosse, chiamato [[notazione algebrica (scacchi)|notazione algebrica]], è descritto nel regolamento internazionale degli scacchi<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.8</ref>. Nei tornei ufficiali infatti ciascun giocatore deve annotare le mosse su un verbale<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.8.1</ref>; fa eccezione il gioco rapido, per il quale, vista la cadenza di gioco breve, i giocatori sono esentati dalla verbalizzazione delle mosse<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Appendice A.2</ref>.
 
La notazione algebrica è l'unico sistema ufficialmente riconosciuto dalla FIDE e fa uso di lettere, numeri e simboli per l'annotazione delle mosse ed eventuali [[Notazione algebrica (scacchi)#Commenti|commenti]] alle stesse. Le mosse vengono numerate in ordine progressivo e sono composte ciascuna da una coppia di semimosse. La semimossa riporta una lettera maiuscola ad indicare il tipo di pezzo mosso (tranne per il pedone, per cui non è prevista alcuna lettera): l'[[Notazione algebrica (scacchi)#Nomenclatura|alfabeto delle lettere]] varia da lingua a lingua. Segue la casa di destinazione (individuata da una coppia di coordinate: lettera per la colonna, numero per la traversa) preceduta da una "x"<ref>Talvolta, informalmente, si impiega il simbolo ":" in vece della "x"</ref> nel caso di cattura; nelle catture effettuate dai pedoni si indica prima della "x", con lettera minuscola, la colonna di provenienza del pedone, e nel caso di cattura [[en passant]] la semimossa di cattura è seguita dall'indicazione "e.p.". La promozione si indica ponendo al termine della mossa il simbolo "=" seguito dalla lettera indicante il pezzo richiesto per la promozione stessa. L'arrocco ha un simbolo particolare: "0-0-0" (lungo) e "0-0" (corto). Un "+" al termine della semimossa indica uno scacco (a volte si usa "++" per indicare uno scacco doppio), mentre un "#" indica lo scacco matto. Esiste poi un ampio ventaglio di [[Notazione algebrica (scacchi)#Commenti|simboli impiegati dai commentatori]]: i più comuni sono "!" e "!!" (buona/ottima mossa), "?" e "??" (errore/errore grave), "!?" e "?!" (mossa interessante/dubbia).
{{Diagramma scacchi piccolo
|=
|tright
|
|=
|rd| | |qd| |bd|nd|rd|=
|pd|pd|pd| |kd|bl|pd|pd|=
| | |nd|pd| | | | |=
| | | |nl|nl| | | |=
| | | | |pl| | | |=
| | | | | | | | |=
|pl|pl|pl|pl| |pl|pl|pl|=
|rl| |bl|bd|kl| | |rl|=
 
|Posizione dopo 7.Cd5#}}
Ecco un semplice esempio di notazione algebrica:
 
''[[Matto di Légal|Légal-St. Brie, Parigi, 1750]]''
 
<code>1.e4 e5
 
2.Cf3 d6
 
3.Ac4 Cc6
 
4.Cc3 Ag4?
 
5.Cxe5! Axd1??
 
6.Axf7+ Re7
 
7.Cd5#</code>
 
Esistono altri sistemi per la notazione delle mosse. In passato era impiegata la [[Notazione descrittiva (scacchi)|notazione descrittiva]], che indica le colonne con una o due lettere: in italiano R e D per le colonne di re e donna rispettivamente, mentre per le altre colonne il nome deriva dalla lettera del pezzo che occupa quella colonna in posizione iniziale, preceduta da D o R a seconda che si trovi sull'ala di donna o di re.
 
Esempio di notazione descrittiva:
 
''Anderssen-Dufresne, Berlino, 1854''
{{Diagramma scacchi piccolo
|=
|tright
|
|=
| |rd| | | |kd|rd| |=
|pd|bd|pd|bl|bl|pd| |pd|=
| |bd| | | |pl| | |=
| | | | | | | | |=
| | | | | | | | |=
| | |pl| | |qd| | |=
|pl| | | | |pl|pl|pl|=
| | | |rl| | |kl| |=
|Posizione finale (24. Axe7#)
}}
<code>
{{Div col}}
1.P-R4 P-R4
 
2.C-RB3 C-DB3
 
3.A-A4 A-A4
 
4.P-DC4 AxCP
 
5.P-A3 A-T4
 
6.P-D4 PxP
 
7.O-O P-D6
 
8.D-C3 D-A3
 
9.P-R5 D-C3
 
10.T-R1 RC-R2
 
11.A-T3 P-C4
 
12.DxP R-DC1
 
13.D-T4 A-C3
 
14.DC-D2 A-C2?
 
15.C-R4 D-A4?
 
16.AxDP D-T4
 
17.C-A6+! PxC
 
18.PxP T-C1
 
19.DT-D1! DxC
 
20.TxC+ CxT
 
21.DxP+! RxD
 
22.A-A5+ R-R1
 
23.A-D7+ R-A1
 
24. AxC #
{{Div col end}}
</code>
 
Nel [[Scacchi per corrispondenza|gioco per corrispondenza]] internazionale, allo scopo di evitare fraintendimenti a causa delle differenti lettere maiuscole utilizzate per indicare i pezzi nelle varie lingue, viene adoperata la notazione numerica, nella quale anche le colonne, come le traverse, sono numerate da 1 a 8. Ciascuna semimossa, pertanto, è composta da quattro cifre: le prime due indicano la casella di partenza, le ultime due quella di arrivo, senza alcun riferimento, superfluo, al pezzo impegnato. Si trascurano i segni di presa (cattura). La partita Légal-St. Brie, riportata più sopra, sarebbe trascritta così:
 
<code>1.5254 5755
 
2.7163 4746
 
3.6134 2836
 
4.2133 3874
 
5.6355 ecc.
</code>
 
L'arrocco si indica descrivendo il solo movimento del Re ("5131", "5838", "5171", "5878"); infatti è l'unico caso in cui il Re possa muoversi di due caselle. La promozione del pedone viene indicata associando ogni pezzo a un numero: Donna=1, Torre=2, Alfiere=3, Cavallo=4. Quindi un pedone bianco in d7 promosso a torre dopo una presa in e8 si trascriverebbe "4758-2".
 
Altra tecnica è la [[notazione Forsyth-Edwards]], ideata dal giornalista scozzese David Forsyth ed applicata in seguito da Steven Edwards all'elaborazione elettronica: questa notazione consente di descrivere con una serie di lettere e numeri, detta stringa FEN, una precisa posizione sulla scacchiera. La stringa FEN è formata da sei parti intervallate da spazi, che rappresentano rispettivamente la posizione dei pezzi (fila per fila, dal punto di vista del bianco), giocatore che ha il tratto, possibilità di arrocco, catture en passant, numero di semimosse (dall'ultima cattura o spinta di pedone, utile per applicare la regola delle 50 mosse) e numero di mosse dall'inizio della partita.
 
Alcuni esempi di stringhe FEN:
 
''posizione iniziale:''
 
<code>rnbqkbnr/pppppppp/8/8/8/8/PPPPPPPP/RNBQKBNR w KQkq - 0 1</code>
 
''dopo 1.e4 c5 2.Cf3:''
 
<code>rnbqkbnr/pp1ppppp/8/2p5/4P3/5N2/PPPP1PPP/RNBQKB1R b KQkq - 1 2</code>
 
=== Nella pratica di torneo ===
{{vedi anche|Torneo di scacchi}}
Nei tornei ufficiali si seguono le direttive del ''manuale FIDE''. Alcune regole possono subire lievi variazioni (per esempio la gestione del tempo e la cadenza di gioco, la gestione dell'offerta di patta, come agire nel caso il giocatore si presenti in ritardo alla partita ecc.) a discrezione degli organizzatori, a patto che ciò non sia in contrasto con le disposizioni della FIDE.
 
==== Regole per l'esecuzione delle mosse ====
Secondo il regolamento ufficiale<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.4</ref>, le mosse devono essere eseguite con una sola mano, anche le catture. Tale regola è valida anche nel caso dell'arrocco: in questa specifica circostanza il giocatore deve muovere prima il re, di due case verso la torre, e poi la torre, portandola a fianco del re. Analogamente, in caso di promozione di un pedone, il giocatore, dopo aver spinto il pedone nell'ultima traversa, lo toglie dalla scacchiera e colloca al suo posto il pezzo promosso, sempre usando la stessa mano. Inoltre, quando un giocatore tocca i propri pezzi è tenuto a muovere il primo tra quelli toccati che abbia a sua disposizione mosse legali; se tocca i pezzi dell'avversario è obbligato a catturare il primo catturabile con mossa legale tra quelli toccati. Una mossa si considera conclusa quando il giocatore lascia il pezzo sulla casa di destinazione, dopo aver rimosso dalla scacchiera l'eventuale pezzo catturato
 
==== Arbitraggio ====
Le partite ufficiali sono controllate da un arbitro, i cui compiti sono specificati nel regolamento internazionale<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.13</ref>. Egli deve assicurare l'applicazione delle regole degli scacchi, mantendo le migliori condizioni di gioco ed applicando eventualmente sanzioni di diversa entità (ammonizione, riduzione del tempo di riflessione, assegnazione della vittoria all'avversario, espulsione dalla manifestazione) nei confronti dei giocatori che si macchiano di un comportamento di gara scorretto ed antisportivo. L'arbitro non deve comunque intervenire nella partita se non in pochi casi previsti dal regolamento<ref>Fide Handbook E.I - Laws of Chess: Art.13.6</ref>, evitando di comunicare ai giocatori la caduta della bandierina, l'avvenuta mossa da parte dell'avversario o la dimenticanza di azionare l'orologio al termine della mossa.
 
L'applicazione di questo punto del regolamento ha portato talvolta a situazioni curiose e discusse. Ne è un esempio un incidente capitato durante il torneo open di [[Calcutta]] del 2009: uno dei giocatori più forti si è presentato al torneo in evidente stato di ebbrezza<ref>{{cita web|url=http://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=5740 notizia|titolo=Kolkata Open: inebriated grandmaster forfeits game
|editore=[[ChessBase]]|data=5 settembre 2009|accesso=9 gennaio 2011}}</ref>, addormentandosi sulla scacchiera. L'arbitro è intervenuto svegliando il giocatore, e questa vicenda ha sollevato numerose polemiche in merito alla legittimità di un simile intervento arbitrale<ref>{{cita web|url=http://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=5743 notizia|titolo=The Tkachiev incident: the arbiter replies
|editore=[[ChessBase]]|data=6 settembre 2009|accesso=9 gennaio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=5746 |titolo=Should one wake a sleeping chess player?|editore=[[ChessBase]]|data=8 settembre 2009|accesso=9 gennaio 2011}}</ref>.
 
== Tattica ==
{{vedi anche|tattica negli scacchi}}
Negli scacchi la tattica concerne lo studio di azioni a breve termine, ovvero sufficientemente breve da poter essere calcolate in anticipo da un giocatore umano o da un computer (la profondità di analisi dipende ovviamente dall'abilità del giocatore o dalla qualità degli algoritmi e dalla potenza di calcolo del computer). Nelle posizioni equilibrate e con molte possibilità per entrambi gli schieramenti un'analisi profonda è in genere molto difficile, mentre diventa determinante nelle posizioni cosiddette "tattiche", nelle quali sono possibili poche varianti forzate e spesso solo una o poche mosse evitano la sconfitta.
 
I principali schemi tattici di base sfruttano le varie caratteristiche dei pezzi o la particolare disposizione che si presenta sulla scacchiera per cercare di ottenere un vantaggio. Ne sono un esempio l'[[Tattica negli scacchi#Attacco doppio|attacco doppio]]<ref name="terniscacchi">{{cita web|http://www.terniscacchi.com/regole/glossario-scacchi.htm|Glossario del circolo scacchistico di Terni|6-01-2011}}</ref><ref name="pistoiascacchi">{{cita web|http://pistoiascacchi.xoom.it/Dizionario.html|Glossario del circolo scacchistico di Pistoia|6-01-2011}}</ref> (noto in certi casi come forchetta o occhiali), schema che prevede l'attacco simultaneo di due pezzi per catturarne uno, oppure l'[[Tattica negli scacchi#Infilata|infilata]] e l'[[Tattica negli scacchi#Attacco di scoperta|attacco di scoperta]], che approfittano di particolari posizioni o allineamenti favorevoli dei pezzi.
 
Azioni tattiche semplici possono essere unite in [[Combinazione (scacchi)|combinazioni]] più complesse, ovvero sequenze di mosse che in genere sono forzate per entrambi i giocatori<ref name="Harding 2003, p. 70ff">Harding (2003), p. 70ff</ref>. Queste includono spesso dei [[sacrificio (scacchi)|sacrifici]] e comportano un vantaggio netto ed immediato per uno dei due giocatori<ref name="Harding 2003, p. 70ff"/>, generalmente nella forma di uno scacco matto o di un vantaggio di materiale decisivo. Un esercizio tipico di scacchi consiste nel mostrare posizioni nelle quali è possibile una combinazione e richiedere al giocatore di trovarla<ref>Burgess, Nunn, & Emms (2004), pp. 14–15</ref>; le combinazioni particolarmente brillanti sono considerate belle e sono molto apprezzate dagli appassionati di scacchi. Spesso rendono celebre la partita nella quale vengono giocate, che talvolta passa alla storia come ''immortale'': ne sono esempi la [[Sempreverde (scacchi)|Partita Sempreverde]], la [[Partita immortale]] e l'[[Immortale Peruviana]].
 
== Strategia ==
La strategia negli scacchi riguarda una visione di più ampio respiro della posizione, stabilendo obiettivi a lungo termine e pianificando il modo di ottenerli. Gli elementi da considerare in fase di riflessione sono diversi: il valore dei pezzi in gioco, il controllo del centro, la [[struttura pedonale]], la sicurezza del re, il controllo di case o gruppi di case importanti (ad esempio alcune diagonali o le colonne aperte).
 
Il primo passo nel valutare una posizione consiste nel calcolare la somma del [[valore dei pezzi degli scacchi|valore dei pezzi]] in gioco per ogni schieramento<ref>Harding (2003), pp. 1–7</ref>. Il valore dei pezzi è però influenzato da fattori posizionali (i pedoni avanzati valgono più di quelli che si trovano ancora in posizione iniziale) e dal tipo di gioco (nelle posizioni chiuse i cavalli sono generalmente più efficaci degli alfieri, mentre nelle posizioni aperte è vero in genere il contrario)<ref>Watson (1998), p. 163ff</ref>.
 
=== Elementi di strategia fondamentali ===
==== Valore dei pezzi ====
{{vedi anche|Valore dei pezzi degli scacchi}}
Ai pezzi degli scacchi vengono generalmente assegnati dei valori numerici puramente indicativi, che aiutano a capirne il peso strategico in partita. Nella storia sono state proposte varie [[Valore dei pezzi degli scacchi#Valori comunemente impiegati|scale di valori]], che non sempre hanno trovato consenso. Esistono vari criteri matematici impiegati nei calcoli<ref>[http://www.gothicchess.com/piece_values.html Esempio di calcolo del valore dei pezzi negli scacchi, in particolare nella variante Gothic Chess]</ref> e solitamente i [[motore scacchistico|motori scacchistici]] impiegano valori variabili a seconda della posizione dei pezzi sulla scacchiera. Quella che segue è la serie di valori comunemente impiegati<ref>{{cita libro|autore=[[José Raúl Capablanca]], Nick de Firmian|titolo=Chess Fundamentals (Completely Revised and Updated for the 21st century) |anno=2006 |editore=Random House |id=ISBN 0-8129-3681-7 |pagine= 24-25|}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Andy Soltis|titolo=Rethinking the Chess Pieces|anno=2004 |editore=Batsford |id=ISBN 0-7134-8904-9 |pagine=6|}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Jeremy Silman|titolo=The Complete Book of Chess Strategy:Grandmaster Techniques from A to Z|anno=1998 |editore=Batsford |id=ISBN 978-1-890085-01-8 |pagine=340|}}</ref><ref>{{cita libro|autore=[[Susan Polgar]], Paul Truong|titolo=A World Champion's Guide to Chess|anno=2005 |editore=Random House |id=ISBN 978-0-8129-3653-7|pagine=11|}}</ref><ref> {{cita web|http://www.britannica.com/EBchecked/topic/109655/chess|Encyclopaedia Britannica - sezione "Relative piece values"|6 gennaio 2010}}</ref>:
{|style="margin-left:20px" border="0" cellspacing="3"
|align="center" colspan="2"|'''Pezzo'''
|align="center"|'''Valore'''
|-
|align="center"|[[Donna (scacchi)|Donna]]
|align="center"|[[File:Chess qll45.svg]]
|align="center"|9/10
|-
|align="center"|[[Torre (scacchi)|Torre]]
|align="center"|[[File:Chess rll45.svg]]
|align="center"|5
|-
|align="center"|[[Alfiere (scacchi)|Alfiere]]
|align="center"|[[File:Chess bll44.png]]
|align="center"|3
|-
|align="center"|[[Cavallo (scacchi)|Cavallo]]
|align="center"|[[File:Chess nll45.svg]]
|align="center"|3
|-
|align="center"|[[Pedone (scacchi)|Pedone]]
|align="center"|[[File:Chess pll45.svg]]
|align="center"|1
|}
Al re non è assegnato un valore, oppure è assegnato un valore infinito, perché la sua perdita comporta la sconfitta; in termini pratici di forza, come pezzo attivo in gioco, è generalmente considerato più forte di un alfiere o un cavallo ma più debole di una torre<ref>Lasker (1934), p. 73</ref>.
 
==== Il controllo del centro ====
Poiché un pezzo situato al centro della scacchiera controlla più case di quanto non faccia un pezzo periferico, ha una maggiore possibilità di movimento e può essere usato con maggiore efficacia: quindi il controllo del centro è strategicamente importante: ad esempio, la teoria delle aperture degli scacchi si basa sull'occupazione e/o il controllo del centro. Per occupare il centro basta piazzare alcuni pedoni ben sostenuti dagli altri pezzi, stando attenti a non creare pedoni isolati o doppiati (cioè incolonnati), anche se a volte i pedoni doppiati possono dare alcuni spunti strategici maggiori. I pedoni nelle colonne ''c'' ed ''f'' sono utili per sostenere l'avanzata dei pedoni centrali e possono essere usati per aprire le linee, qualora convenisse attaccare l'avversario al centro: ad esempio sono usati con questo scopo nel [[gambetto di donna]] e nel [[gambetto di re]].
 
==== Struttura pedonale ====
Un elemento importante nell'evoluzione di una partita a scacchi è la [[struttura pedonale]], ovvero la configurazione dei pedoni sulla scacchiera<ref>Harding (2003), pp. 138ff</ref>: poiché i pedoni sono i pezzi meno mobili di tutto lo schieramento, la struttura pedonale è relativamente statica e incide notevolmente sulla natura strategica della posizione. I punti deboli della struttura pedonale (come [[pedone isolato|pedoni isolati]], [[Pedone (scacchi)#impedonatura|impedonature]] e buchi) sono generalmente permanenti, per cui è necessaria cura nell'evitarne la comparsa se non sono compensati in qualche modo (ad esempio dalla possibilità di condurre un forte attacco)<ref>Evans (1958), pp. 22–67</ref>.
 
==== Posizioni aperte e chiuse ====
A seconda di come si è svolta l'apertura del gioco si può avere, nel mediogioco, una posizione aperta o una posizione chiusa: si dice aperta una posizione con pochi pedoni centrali, diagonali libere e almeno una colonna sgombra da pedoni. Una posizione aperta, come si può immaginare, porta ad uno scontro violento con catture e scambi di pezzi continui: in genere le partite con posizioni aperte sono brevi ed arrivano rapidamente al finale.
 
Una posizione chiusa, viceversa, è una posizione in cui i pedoni sono ancora quasi tutti presenti sulla scacchiera ed hanno una struttura molto forte: questo rallenta le manovre dei due giocatori e li costringe ad una partita che, impostata sulla difensiva o comunque caratterizzata da complesse manovre, può diventare anche molto lunga.
 
=== Fasi del gioco ===
Ogni partita a scacchi segue una propria storia, dettata dalle capacità e dalle abitudini dei giocatori. Da un punto di vista teorico, in generale le partite a scacchi possono essere formalmente divise in tre fasi: [[apertura (scacchi)|apertura]], [[mediogioco]] e [[finale (scacchi)|finale]].
 
La fase di apertura può seguire alcune linee di sviluppo note e che si sono dimostrate efficaci, studiate e codificate in letteratura, dette appunto ''aperture'': queste possono guidare il giocatore nello sviluppo dei pezzi fino ad un certo punto del gioco, oltre il quale deve proseguire da solo, sfruttando il vantaggio di posizione ottenuto grazie al tema strategico dell'apertura scelta. Nel mediogioco invece predomina la tattica: in questa fase si sfruttano sovraccarichi, scalzamenti, forchette e inchiodature, allo scopo di costringere l'avversario a scambi di materiale svantaggiosi o a cedere terreno. Durante il finale i temi principali sono gli scacchi ai re e le promozioni dei pedoni rimasti.
 
==== Apertura ====
{{vedi anche|apertura (scacchi)}}
L'apertura è una fase di gioco volta a sviluppare i pezzi, cioè a collocarli in maniera che essi siano più attivi ed efficaci, per quanto possibile. Solitamente i ''pezzi leggeri'' (cavalli e alfieri), essendo i più adatti a muoversi in una scacchiera molto affollata, sono i primi ad essere sviluppati. Successivamente si sviluppano i ''pezzi pesanti'', cioè torri e donna, i quali (e specialmente le torri) sono infatti poco efficaci e vulnerabili in una scacchiera affollata, mentre possono esprimere la loro efficacia quando hanno a disposizione spazio sgombro sulla scacchiera.
 
L'apertura ha una serie di obiettivi strategici<ref>Siegbert Tarrasch, Il gioco degli scacchi, 1931</ref>:
* ''Sviluppo dei pezzi'', che devono occupare le case utili dalle quali esercitano la migliore influenza sulla partita.
* ''Controllo del centro'', che permette ai pezzi di spostarsi facilmente da una parte all'altra della scacchiera, comprimendo al contempo il gioco dell'avversario.
* ''Sicurezza del re'', che deve essere messo al riparo dalle minacce, solitamente tramite un arrocco sul lato più appropriato ed eseguito al momento giusto della partita.
* ''Buona struttura pedonale'', che possibilmente non deve presentare debolezze quali ad esempio [[pedone isolato|pedoni isolati]] ed [[impedonatura|impedonature]], che devono invece essere creati nella struttura avversaria.
Oltre a ciò altri fattori importanti da considerare all'uscita dall'apertura sono l'iniziativa e l'attività dei pezzi.
L'apertura non ha una durata esatta, in quanto non esiste un preciso momento di passaggio da una fase all'altra del gioco. Solitamente la fase di apertura dura una ventina di mosse, anche se nei casi di aperture particolarmente approfondite dal punto di vista teorico si può arrivare a 30-35 mosse<ref>Capire le aperture scacchistiche, Sam Collins, Gambit Publications (2005)</ref>.
 
Nella storia degli scacchi sono stati fatti lunghi ed approfonditi studi sul gioco d'apetura, che hanno portato alla formazione di un bagaglio teorico notevole. Le aperture scacchistiche vengono catalogate in un'opera, l'[[Enciclopedia jugoslava delle aperture]] (nota anche come ECO, ''Encyclopaedia of Chess Openings'')<ref>[http://www.sahovski.com/products/eco/index.php Sito ufficiale dell'ECO]</ref>, che è un riferimento nel settore e raccoglie i migliori studi teorici effettuati. In ogni caso non esiste un'apertura vincente a priori: la vittoria deriva sempre dallo sfruttamento degli errori, anche impercettibili o non immediati, commessi dall'avversario.
 
L'eccessiva rilevanza della teoria d'apertura nel gioco a scapito del talento e della creatività dello scacchista hanno suscitato la reazione di numerosi giocatori, che hanno proposto alcune varianti degli scacchi atte ad eliminare tale possibilità. Ne sono un esempio gli [[scacchi960]]<ref>{{cita web|url=http://chess960.net/|titolo=chess960.net|accesso=8 gennaio 2011}}</ref> (noti anche come scacchi Fischer-Random), proposti dal campione statunitense [[Robert J. Fischer]], nei quali la disposizione dei pezzi sulla prima fila è casuale ma simmetrica fra i due schieramenti, eliminando di fatto la possibilità di uno studio teorico della posizione d'apertura. Altro tentativo di ridurre l'importanza della teoria d'apertura è quello del campione del mondo [[José Raúl Capablanca]], che propose una variante, gli [[scacchi Capablanca]]<ref>{{cite book|author=D.B. Pritchard|year=1994|title=The Encyclopedia of Chess Variants|publisher=|isbn=0-9524142-0-1}}</ref>, da giocarsi su una scacchiera di dimensioni 10x8 con l'aggiunta di due pezzi oltre quelli classici: un cancelliere (che combina le possibilità di movimento di torre e cavallo) da collocarsi fra l'alfiere e il cavallo di re, ed un arcivescovo (che combina le possibilità di movimento di alfiere, "vescovo" in inglese, e cavallo) da collocarsi fra l'alfiere e il cavallo di donna.
 
==== Mediogioco ====
{{vedi anche|mediogioco}}
Terminato lo sviluppo dei pezzi si entra nel [[mediogioco]]. Tale fase della partita non ha un inizio ed una fine netti: si considera iniziato quando ha termine lo sviluppo dei pezzi e l'impostazione della struttura pedonale, e termina quando il gioco è sufficientemente semplificato da poter essere considerato finale di partita. Ciascuno dei due giocatori, avendo attivato il più possibile le proprie forze, tenta di prendere l'iniziativa per attaccare l'avversario e conquistare un vantaggio, con catture o cambi favorevoli di pezzi. In questa fase della partita termina l'ausilio della teoria d'apertura, e i giocatori devono sviluppare la propria strategia sfruttando le caratteristiche della posizione e le possibilità tattiche che essa offre<ref>Harding 2003, p. 32–151</ref>.
 
La pianificazione strategica del mediogioco dipende dallo stile del giocatore e dalle caratteristiche della posizione, in particolar modo dalla struttura pedonale, che influenza molto anche le scelte in merito alla semplificazione del gioco, ovvero al cambio dei pezzi. Gli squilibri di materiale, specie se ridotti, possono infatti portare ad una vittoria nel finale soltanto se sfruttati con un'adeguata semplificazione.
 
==== Finale ====
{{diagramma scacchi piccolo|=
|tright
|
|=
8 |__|__|kd|__|__|__|__|__|=
7 |__|__|pl|__|__|__|__|__|=
6 |__|__|__|kl|__|__|__|__|=
5 |__|__|__|__|__|__|__|__|=
4 |__|__|__|__|__|__|__|__|=
3 |__|__|__|__|__|__|__|__|=
2 |__|__|__|__|__|__|__|__|=
1 |__|__|__|__|__|__|__|__|=
a b c d e f g h
| Un semplice esempio di [[zugzwang]], dove chi muove è in svantaggio: se muove il bianco la partita è patta (rendendo inutile il pedone di vantaggio), se muove il nero il bianco vince (può forzare la promozione del pedone a donna o torre)}}
{{vedi anche|Finale (scacchi)}}
Con il procedere del gioco la serie di catture fa diminuire sempre più il numero dei pezzi sulla scacchiera, portando all'ultima fase del gioco, il finale. Il finale ha tre aspetti strategici che lo differenziano dalle fasi precedenti del gioco<ref>Harding 2003, p. 187ff</ref>:
* i due re non hanno più la necessità e la possibilità di stare al sicuro ed entrano nel gioco in prima persona: nel finale il re diventa un pezzo attivo, e gioca spesso un ruolo determinante;
* l'importanza dei pedoni aumenta notevolmente, in quanto la scacchiera sgombra permette loro di raggiungere la promozione. Il tentativo di promuovere uno o più pedoni è solitamente il fulcro del finale;
* lo [[zugzwang]], ovvero una posizione nella quale (contrariamente al solito) avere il tratto è uno svantaggio, diventa un fattore influente, mentre è estremamente raro incontrare posizioni di questo tipo nelle fasi precedenti del gioco.
 
Come le aperture, anche i finali sono oggetto di studio e analisi. I finali vengono classificati e studiati a seconda della qualità e del numero di pezzi residui. Nei finali più semplici l'esito teorico è spesso scontato, come re e torre contro re (vinto da re e torre) o re e cavallo contro re (patta). Nei finali è necessaria molta attenzione per non permettere all'avversario in inferiorità di strappare una patta, in genere per stallo, e veder svanire una vittoria che sembrava sicura. Molto importanti nel finale sono i pedoni avanzati, cioè molto vicini all'ultima casa del loro cammino: poiché all'arrivo all'ultima casa vengono promossi, l'avversario è costretto a fermarli anche a costo di sacrificare pezzi.
 
== Varianti degli scacchi ==
{{vedi anche|Scacchi eterodossi}}
Esistono diverse varianti del gioco degli scacchi. Alcune di esse hanno radici storiche, come lo [[xiangqi]] in [[Cina]] e lo [[shogi]] in [[Giappone]], mentre altre sono derivate dagli scacchi in epoca moderna e vengono dette ''scacchi eterodossi'', in contrapposizione agli "scacchi ortodossi" classici. Gli scacchi eterodossi nascono da modifiche alle regole di gioco, ad esempio cambiando gli obiettivi (come nel ''[[Scacchi eterodossi#Vinciperdi|vinciperdi]]'' o nella variante detta ''[[Scacchi eterodossi#Atomic|atomic]]''), modificando la scacchiera (come nel caso degli [[scacchi esagonali]]), introducendo nuovi pezzi (ad esempio il [[Cancelliere (scacchi eterodossi)|Cancelliere]] o l'[[Arcivescovo (scacchi eterodossi)|Arcivescovo]]) o combinando diversi tra i precedenti tipi di modifiche.
 
== Storia ==
=== Le origini e l'evoluzione del gioco ===
{{nota|titolo=La leggenda|contenuto=Una leggenda<ref>{{cite book
|author= [[Malba Tahan]]
|title= [[L'uomo che sapeva contare]]
|publisher= [[Adriano Salani Editore]]
|year= [[2001]]
|isbn= 8-8778248-1-6
}}</ref> racconta che un re indù, di nome Iadava, vinse una grande battaglia per difendere il suo regno, ma per vincere dovette compiere un'azione strategica in cui suo figlio perse la vita. Da quel giorno il re non si era più dato pace, perché si sentiva colpevole per la morte del figlio, e ragionava continuamente sul modo in cui avrebbe potuto vincere senza sacrificare la vita del figlio: tutti i giorni rivedeva lo schema della battaglia, ma senza trovare una soluzione. Tutti cercavano di rallegrare il re, ma nessuno vi riusciva. Un giorno si presentò al palazzo un [[brahmano]], Lahur Sessa, che, per rallegrare il re, gli propose un gioco che aveva inventato: il gioco degli scacchi. Il re si appassionò a questo gioco e, a forza di giocare, capì che non esisteva un modo di vincere quella battaglia senza sacrificare un pezzo, ovverosia suo figlio. Il re fu finalmente felice, e chiese a Lahur Sessa quale ricompensa egli volesse: ricchezze, un palazzo, una provincia o qualunque altra cosa. Il monaco rifiutò, ma il re insistette per giorni, finché alla fine Lahur Sessa, guardando la scacchiera, gli disse: «Tu mi darai un chicco di grano per la prima casella, due per la seconda, quattro per la terza, otto per la quarta e così via». Il re rise di questa richiesta, meravigliato del fatto che il brahmano potesse chiedere qualunque cosa e invece si accontentasse di pochi chicchi di grano. Il giorno dopo i matematici di corte andarono dal re e lo informarono che per adempiere alla richiesta del monaco non sarebbero bastati i raccolti di tutto il regno per ottocento anni. In questo modo, Lahur Sessa insegnò al re che una richiesta apparentemente modesta può nascondere un costo enorme. In effetti, facendo i calcoli, il brahmano chiese 18.446.744.073.709.551.615 (18[[trilione|trilioni]] 446[[biliardo (numero)|biliardi]] 744[[bilione|bilioni]] 73[[miliardo|miliardi]] 709[[milione|milioni]] 551[[mille|mila]] 615) chicchi di grano (2<sup>0</sup> + 2<sup>1</sup> + 2<sup>2</sup> + ... + 2<sup>63</sup> = 2<sup>64</sup>-1), una quantità impensabile anche al giorno d'oggi. In ogni caso, il re capì, il brahmano ritirò la richiesta e divenne il governatore di una delle province del regno.
Una fonte accreditata ne [[La variante di Lüneburg]] di [[Paolo Maurensig]] riporta invece l'uccisione del monaco.}}
 
Le fonti più accreditate farebbero derivare gli scacchi da un gioco che avrebbe avuto origine in [[India]] presso l'impero [[Gupta]] attorno al [[VI secolo]], il [[chaturanga]]<ref name=Leibs92>Leibs ([[2004]]), p. 92</ref><ref name=RobinsonEstes34>Robinson & Estes ([[1996]]), p. 34</ref><ref name="Murray">{{cite book
|author= Harold James Ruthven Murray
|title= A History of Chess
|publisher= Benjamin Press (originally published by Oxford University Press)
|year= [[1913]]
|isbn= 0-936317-01-9
|oclc= 13472872
}}</ref><ref>Bird [[1893]], p. 63</ref>: questo, secondo l'indirizzo interpretativo prevalente, avrebbe in seguito dato origine a varie forme del gioco nelle diverse regioni asiatiche (scacchi cinesi, coreani e giapponesi) e occidentali: presso i [[Persiani]] dapprima (che, modificandolo, lo chiamarono ''shaṭranj''), quindi presso gli [[Arabi]] e infine nell'Europa medievale. Secondo altre teorie, gli scacchi deriverebbero invece dallo "xiangqi" (di origine cinese) o da qualche sua variante<ref>{{cite book
|author= David H. Li
|title= The Genealogy of Chess
|publisher= Premier Pub. Co.
|year= [[1998]]
|isbn= 0-9637852-2-2
|oclc= 39281682
}}</ref>.
 
In Spagna lo "shatranj" divenne ''ajedrez'', in Portogallo ''xadrez'', in Grecia ''zatrikion'', mentre nel resto d'Europa si diffuse il termine persiano ''shāh'', dal quale deriva anche l'italiano "scacchi".
 
Altre fonti, diversamente, attribuiscono al gioco cinese l'origine del gioco indiano. Non trascurabile è, inoltre, il probabile influsso che nell'area greco-ellenistica possano aver avuto, nei primi secoli dell'era cristiana, giochi da tavolo greci e romani sul più tardo gioco indiano.
Dall'area indo-persiana il gioco, a seguito della conquista araba della Persia, si è diffuso nella civiltà araba (dopo l'[[VIII secolo|VIII]]-[[IX secolo]]) dove conobbe uno sviluppo anche nella teoria del gioco: il primo trattato scacchistico di cui si ha conoscenza, opera di un medico di [[Baghdad]], fu scritto nell'[[892]]. Dagli Arabi ha conosciuto una diffusione verso nord seguendo due direttrici: attraverso l'Oriente bizantino verso la [[Russia]] e la [[Scandinavia]] (dove sembra attestato prima che in Occidente) e tramite la [[al-Andalus|Spagna araba]], e probabilmente la [[Sicilia]], in tutto l'Occidente europeo.
 
Gli scacchi hanno raggiunto l'Europa occidentale e la Russia da almeno tre percorsi geografici, a partire dal [[IX secolo]], coprendo tutta l'Europa intorno all'anno [[1000]]<ref name="tacspx">Hooper & Whyld [[1992]], pp. 144–45</ref>. Le prime fonti europee risalgono all'inizio del [[XI secolo]]. Tra queste, significativi il testamento del conte di Urgel ([[Catalogna]]) che lascia alla Chiesa tra i suoi beni una scacchiera ed una lettera del cardinale Pietro Damiani al [[Papa Alessandro II]] del [[1060]] in cui denuncia la diffusione del gioco. In [[Spagna]] nel [[XIII secolo]] fu redatto un manoscritto famoso [[Libro de los juegos]] che copriva "scacchi", la "tavola reale" ([[backgammon]]) e [[dadi]], promosso da [[Alfonso X di Castiglia]].
 
Dall'Europa araba il gioco si diffuse nel resto del continente, favorito anche dal successo che aveva nella cultura cavalleresca, nonostante fosse inizialmente contrastato dalle autorità politiche e religiose<ref name="britannica1">{{cita web|http://www.britannica.com/EBchecked/topic/109655/chess|Encyclopaedia Britannica, voce ''chess'', sezione ''Introduction to Europe''|6 gennaio 2010}}</ref>: ad esempio, nel [[1254]], [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]] proibì il gioco degli scacchi in terra francese. Tuttavia il gioco divenne presto simbolo di conoscenza e potere, e già dal XV secolo divenne il "gioco dei re", praticato da sovrani quali [[Enrico I d'Inghilterra|Enrico I]], [[Enrico II d'Inghilterra|Enrico II]], [[Giovanni d'Inghilterra|Giovanni I]] e [[Riccardo I d'Inghilterra|Riccardo I]] d'Inghilterra, [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] e [[Alfonso II d'Aragona|Alfonso II]] di Spagna, [[Ivan IV di Russia|Ivan il Terribile]], zar di Russia<ref name="britannica1" />. Ciò contribuì ad accrescerne la fama e la diffusione in Europa.
 
Inizialmente, in Europa le regole non differivano dal gioco arabo, lo ''shaṭranj'' (evoluzione del Chaturanga), caratterizzato da una scacchiera senza colori e da regole che rendevano piuttosto lento lo svolgimento del gioco: la "fersa" (la donna nella successiva evoluzione) muove diagonalmente di una sola casella; l'"elefante" (poi "alfiere", o "vescovo" in [[lingua inglese|inglese]]) muove solo di due caselle in diagonale, potendo perciò saltare gli altri pezzi ma essendo ristretto a muovere su un quarto delle caselle della scacchiera, e in ogni caso impossibilitato a incontrare un altro elefante; i pedoni muovono sempre di una sola casella e promuovono sempre a fersa; infine, sebbene gli altri pezzi (torre - che perciò è l'unico pezzo in grado di compiere sostanziali movimenti lunghi, cavallo e re) muovano secondo le regole odierne, non esiste l'[[arrocco|arroccamento]].
 
Nel corso dei secoli, la necessità di velocizzare il gioco, in particolare essendo le partite giocate per scommessa, comportò progressivamente l'adozione di movimenti più veloci, soprattutto dell'alfiere e della donna, e all'adozione di variazioni alle regole originarie: nel "Libro del Acedrex" scritto dal re di Castiglia Alfonso X il Saggio nel [[1283]], il movimento dei pezzi presenta già alcune variazioni, con la donna più mobile. Altro trattato di scacchi è il "De Ludo", scritto dal frate [[Jacopo da Cessole]], risalente al primo [[XIV secolo]]. Un'altra innovazione, volta a saltare la noiosa fase di sviluppo dei pezzi e che conobbe una discreta fortuna al punto di essere stata tramandata fino a noi, fu l'adozione dei cosiddetti "tabi"<ref>{{cite web
|url= http://scacchi.blogcindario.com/2006/07/00017-le-origini-del-gioco-degli-scacchi-di-eros-riccio.html
|title= Le origini del gioco degli scacchi (del grande maestro Eros Riccio)
}}</ref>, ossia delle posizioni di partenza con i pezzi già sviluppati.
 
Alla fine del [[XV secolo]] in [[Italia]] e in Spagna<ref>Davidson [[1981]], p. 13–17</ref><ref name="nauiua">{{cite web
|author= Calvo, Ricardo
|url= http://www.goddesschess.com/chessays/ricardovalencia.html
|title= Valencia Spain: The Cradle of European Chess
|accessdate= 2008-11-28
|publisher= GoddessChess
}}</ref> vengono definitivamente fissate le regole moderne del gioco, ovvero viene creata una variante (chiamata, se è necessario evitare confusione, "scacchi occidentali"<ref>{{cite web
|url= http://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=3492
|title= riferimenti nell'articolo "XiangQi – an alternative to Western Chess"
|publisher= ChessBase.com
|author= Dr René Gralla
}}</ref> o "scacchi internazionali"<ref>[http://www.chessvariants.org/oriental.dir/thaikramnik.html riferimenti agli "scacchi internazionali"]</ref>) che si impone sugli altri sistemi di gioco: i [[Pedone|pedoni]] avevano l'opzione di avanzare di due caselle al momento della loro prima mossa con la conseguente opzione per l'avversario di mangiarlo ''en passant''; gli [[Alfiere (scacchi)|Alfieri]] potevano muoversi lungo tutto una diagonale libera (invece di essere limitati a muoversi obbligatoriamente di due caselle diagonali) e perdevano la possibilità di saltare la casella di colore diversa del loro colore; la [[Regina (scacchi)|Regina]], su suggestione, pare, della figura di [[Caterina Sforza]]<ref>''Si crede che Caterina Sforza sia stata il “modello culturale” della regina nel gioco degli scacchi: il pezzo assunse il valore che ha nel gioco moderno intorno alla fine del XV secolo.'' Antonia Fraser, ''Regine guerriere'', Rizzoli, Milano 1990, p. 196, nota.</ref>, sostituisce definitivamente la precedente figura del Visir, può muoversi in tutte le direzioni senza limitazione di distanza, il che l'ha resa il pezzo più potente presente sulla ''scacchiera''<ref>{{cite book
|url= http://www.nytimes.com/2004/05/23/books/review/23SCHILLI.html?pagewanted=print
|title= Nascita della Regina negli scacchi
|ISBN= ISBN 0-06-009064-2
|author= Yalom, Marilyn
|year= [[2004]]
}}</ref> (prima poteva solo muoversi di una casella alla volta in senso diagonale). Esistevano ancora delle differenze nelle regole per l'[[arrocco|arroccamento]] e l'esito in caso di [[Patta (scacchi)|patta]].
 
[[File:Chesscongress1857.jpg|thumb|250px|Litografia del primo congresso degli scacchi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] ([[New York]], [[1857]]).]]
Questi cambiamenti, nel loro insieme, hanno reso il gioco degli scacchi più suscettibile di studio profondo favorendone molto la diffusione. Da allora, in [[Europa]], il gioco si è giocato quasi allo stesso modo in cui viene giocato oggi. Le regole odierne sono state congelate nel [[XIX secolo]], tranne per le condizioni esatte di una patta.
 
Nel [[XVI secolo|Cinquecento]] il gioco conobbe un'evoluzione nella teoria, con numerosi trattati, come l'opera di Lucena pubblicata a [[Salamanca]] del [[1497]]<ref name = "nauiua"/>, ''Repetición de Amores y Arte de Ajedrez'' (il più antico libro stampato sugli scacchi a noi pervenuto). Altri giocatori famosi scrissero trattati, come [[Pedro Damiano|Damiano]] ([[1512]]) e di [[Ruy López de Segura|Ruy López]] "Libro de la invención liberal y arte del juego de Axedrez", del [[1561]], in cui viene elaborata una teoria delle aperture, e c'è un approccio scientifico allo studio. Celebre è anche il [[Manoscritto di Gottinga]], pubblicato in data sconosciuta ma probabilmente compresa tra il [[1471]] e il [[1505]]. Nel Seicento e nel Settecento il gioco conosce giocatori professionisti come [[Gioacchino Greco]] ([[1600]]-[[1634]]), e il francese [[François-André Danican Philidor]] ([[1726]]-[[1795]]) entrambi autori di trattati di scacchi.
 
Nel [[XVIII secolo]] il centro di riferimento del gioco si sposta dai paesi meridionali verso la Francia, soprattutto grazie al già citato Philidor, che scoprì l'importanza strategica dei pedoni, e a [[Louis-Charles Mahé de La Bourdonnais]]<ref>{{cite web
|url= http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=31596
|title= Louis Charles Mahe De La Bourdonnais
|publisher= ChessGames
|accessdate= 26-11-2008
}}</ref>. In quel periodo i luoghi di diffusione del gioco erano soprattutto i "caffè" delle grandi città europee, come il ''[[Café de la Régence]]'' a [[Parigi]] e il ''[[Simpson's Divan]]'' a [[Londra]]<ref>{{cite book
|author= Metzner, Paul
|title= Crescendo of the Virtuoso: Spectacle, Skill, and Self-Promotion in Paris during the Age of Revolution
|publisher= Berkeley: University of California Press
|year= [[1998]]
|isbn= 0-520-20684-3
|oclc= 185289629
|url= http://ark.cdlib.org/ark:/13030/ft438nb2b6/
}}</ref><ref>{{cite web
|author= Henry Edward Bird
|url= http://www.gutenberg.org/etext/4902
|title= Chess History and Reminiscences
|accessdate= 26-11-2008
|publisher= Gutenberg
}}</ref>.
 
Nel [[XIX secolo]] si svilupparono le organizzazioni dedite al gioco degli scacchi, con la nascita di numerosi club e l'inizio di pubblicazioni specializzate, libri e riviste. Iniziarono anche le sfide fra i club di città diverse, come quella del ''London Chess Club'' contro l'''Edinburgh Chess Club'' giocata nel [[1824]].<ref>{{cite web
|url= http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=80740
|title= London Chess Club
|publisher= ChessGames
|accessdate= 26-11-2008
}}</ref>. Nello stesso periodo i [[problemi di scacchi]] divennero comuni nei giornali ed aumentò il numero degli esperti dediti alla stesura dei medesimi, tra i quali spiccarono [[Bernhard Horwitz]], [[Josef Kling]] e [[Samuel Loyd]]. La pubblicazione del primo manuale completo sulla teoria degli scacchi risale al [[1843]]: si tratta del ''[[Handbuch des Schachspiels]]'' di von der Lasa.
 
=== Dai primi tornei al campionato del mondo (1850-1946) ===
{{Vedi anche|Campionato del mondo di scacchi}}
[[File:SchachWM2008.jpg|thumb|250px|La sfida Anand-Kramnik al campionato mondiale degli scacchi del [[2008]].]]
 
Il modello più popolare di scacchiera ("Staunton") venne creato da [[Nathaniel Cook]] nel [[1849]], che venne adottato da uno dei principali giocatori dell'epoca, [[Howard Staunton]], e ufficialmente dalla [[FIDE]] nel [[1924]].
 
Il primo torneo internazionale di scacchi si tenne a [[Londra]] nel 1851<ref>{{cite web
|url= http://web.archive.org/web/2006/worldchessnetwork.com/English/chessHistory/salute/matchesTournaments/london1851.php
|title= London, 1851
|author= Parr, Larry
|publisher= World Chess Network
|accessdate= 26-11-2008
}}</ref>, organizzato dallo stesso Howard Staunton, in occasione dell'[[Expo 1851]]: vinse il [[Germania|tedesco]] [[Adolf Anderssen]], considerato il miglior giocatore dell'epoca per il suo stile brillante ed aggressivo, nonostante fosse strategicamente poco profondo<ref>{{cite book
|author= Hartston, W.
|title= The Kings of Chess
|year= 1985
|publisher= Pavilion Books Limited
|page= 36
|isbn= 0-06-015358-X
}}</ref>.
 
Furono considerati ufficiosamente campioni del mondo i francesi Labourdonnais e Saint Amant, l'inglese Howard Staunton, il tedesco Adolph Anderssen e lo statunitense [[Paul Morphy]] (1837-1884), che batté tutti i campioni europei dell'epoca.
 
Morphy ebbe un impatto fortissimo sulla storia degli scacchi<ref>{{cite book
|author= Shibut, Macon
|title= Paul Morphy and the Evolution of Chess Theory
|publisher= Courier Dover Publications
|year= 2004
|isbn= 0-486-43574-1
|oclc= 55639730
}}</ref><ref name="morphy-kasparov">{{cita libro|Garri | Kasparov | Gli scacchi, la vita | 2007 | Mondadori | città=| pagine=p.59-61}}</ref>. Era dotato di grande intuito nel preparare attacchi brillanti, uniti ad una buona concezione strategica<ref>Shibut (2004)</ref>. Morphy è stato il primo fautore di uno studio più profondo del gioco, introducendo inconsapevolmente il concetto di gioco posizionale e preparando con grande cura gli attacchi partendo da una posizione priva di punti deboli. Ci vollero ben 25 anni perché i principi di gioco vincenti introdotti da Morphy venissero acquisiti e teorizzati dal mondo degli scacchi, specialmente ad opera di un altro giovane giocatore, [[Wilhelm Steinitz]]<ref>{{cite book
|author= William Steinitz
|coauthors= Landsberger, Kurt
|title= Le carte di Steinitz: lettere documenti del primo campione del mondo di scacchi
|publisher= McFarland & Company
|year= 2002
|isbn= 0-7864-1193-7
|oclc= 48550929
}}</ref>. Steinitz fu il primo scacchista che, con approccio scientifico, iniziò lo studio delle posizioni scomponendole nelle loro componenti<ref>Kasparov (2003a), p. 6</ref>, mentre in precedenza lo sviluppo dei pezzi era poco curato e spesso incompleto e si partiva presto in violenti attacchi contro il re avversario, trascurando la difesa<ref>Kasparov (2003a), p. 11</ref>.
 
Steinitz si autoproclamò campione mondiale nel [[1886]], ed è proprio da questa data che si fa iniziare il [[campionato del mondo di scacchi]]. In quell'anno Steinitz batté il tedesco [[Johannes Zukertort]], in quello che è considerato il primo incontro ufficiale per il [[Campionato del mondo di scacchi|campionato del mondo]], affermando di fatto la superiorità del gioco posizionale sugli attacchi violenti della vecchia scuola, ai quali si rifaceva invece Zukertort<ref name="morphy-kasparov" />.
 
Steinitz difese poi il suo titolo nel 1889 a [[L'Avana]] contro il russo Chigorin, considerato il fondatore della scuola russa. Da allora e fino al [[1946]], l'organizzazione delle sfide mondiali era lasciata in pratica al campione in carica, che accettava lo sfidante e dettava le condizioni dell'incontro.
 
Nel [[1894]] Steinitz fu sconfitto da un giovane [[matematico]] tedesco, [[Emanuel Lasker]] (1868-1941), che deterrà il titolo mondiale per ventisette anni<ref>Kasparov (1983a), p. 117</ref>: a tutt'oggi nessuno si è avvicinato a questo record ed è assai improbabile che venga mai battuto. Lasker è stato anche campione del mondo (a squadre) di [[bridge]]. Ma il suo impegno preferito era la matematica, tant'e' che fu grande amico di [[Albert Einstein]].
 
Il titolo di "Grande Maestro" fu creato dallo Zar [[Nicola II di Russia]] che nel [[1914]] lo assegnò a cinque giocatori dopo un torneo da lui fondato a [[San Pietroburgo]].
 
Negli anni intorno alla [[prima guerra mondiale]] si affermò la stella del polacco [[Akiba Rubinstein]], il quale, anche a causa dello scoppio della guerra, non ebbe mai la possibilità di giocare con il titolo in palio.
 
Ci volle un giocatore prodigio da Cuba, [[José Raúl Capablanca]] (Campione del mondo 1921&nbsp;– 27), amante delle posizioni semplici e dei finali, per terminare il dominio dei germanofoni nel mondo degli scacchi; Capablanca batté Lasker in un incontro con il titolo in palio nel 1921 e rimase imbattuto nei tornei per 8 anni.
 
Negli stessi anni inizia a partecipare ai tornei internazionali il russo [[Aleksandr Aleksandrovič Alechin|Aleksandr Alekhine]] (1892-1946), che sfiderà Capablanca in un incontro per il titolo di campione del mondo che verrà tenuto a [[Buenos Aires]] nel 1927. Il match segna il primo storico scontro tra un posizionista e un fantasista, tra un ragionatore della scacchiera e un combinatore. Alekhine, un giocatore aggressivo, rimase in carica fino alla sua morte nel [[1946]], a meno di un breve periodo di due anni tra il [[1935]] e il [[1937]] nei quali perse con l'[[olandese]] [[Max Euwe]]<ref>Kasparov (1983b), p. 9</ref>. Molti imputarono la sconfitta del campione alla sua [[Alcolismo|dipendenza dall'alcool]], anche se questa tesi è stata in parte smentita da Garry Kasparov nel secondo volume della sua opera ''I miei grandi predecessori''. Nel match di rivincita il maestro russo-francese vinse in maniera netta e si riprese il titolo.
 
Nel periodo tra le due guerre mondiali gli scacchi sono stati rivoluzionati dalle teorie moderniste, dovute principalmente agli studi di grandi giocatori quali [[Aron Nimzowitsch]] e [[Richard Réti]]. Il gioco moderno si basa sul controllo del centro a distanza, con i pezzi, in luogo della classica occupazione fisica con i pedoni che viene invece permessa all'avversario, per poi mettere tali pedoni sotto pressione<ref>Hooper & Whyld (1992), p. 178</ref>.
 
Il 24 luglio [[1924]], a [[Parigi]], in [[Francia]], venne fondata la [[Federazione Internazionale di Scacchi]] (FIDE), che, a sua volta, nel 1927 istituì il [[Campionato del mondo femminile di scacchi]]. La prima campionessa del mondo di scacchi fu la giocatrice [[inghilterra|anglo]]-[[repubblica ceca|ceca]] [[Vera Menchik]]<ref>{{cite web
| url=http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=13277
| title=Vera Menchik
| publisher=ChessGames
| accessdate=2008-11-26
}}</ref>.
 
=== Il campionato FIDE (1946-1993) ===
 
Nel 1941 muore Lasker, nel 1942 lo segue Capablanca.
Quando il campione del mondo in carica Aleksandr Alekhine muore nel [[1946]] (soffocato da un ossicino di pollo e probabilmente in stato di ebbrezza) il titolo rimane vacante e la FIDE si assume il compito di organizzare gli incontri del campionato mondiale. Prima di allora, infatti, i campioni in carica avevano piena libertà di decidere con chi e a quali condizioni giocare per il titolo. La FIDE si assunse in seguito (dal 1951) anche il compito di assegnare i titoli di Grande Maestro e Maestro Internazionale, nonché di classificare i giocatori con un punteggio numerico ([[Elo|sistema Elo]]) assegnato sulla base dei risultati ottenuti nei tornei da essa organizzati. Tornei a loro volta classificati sulla scorta della media del punteggio dei suoi partecipanti.
 
Nel 1948, vacante il titolo mondiale, la [[Federazione Internazionale di Scacchi|FIDE]] organizza un [[Campionato del mondo di scacchi 1948|torneo]] tra i migliori cinque scacchisti del momento, invitando i sovietici [[Mikhail Botvinnik]], [[Vasilij Smyslov]], il summenzionato olandese [[Max Euwe]], l'estone "sovietizzato" [[Paul Keres]], lo statunitense di origini polacche [[Samuel Reshevsky]] e l'americano [[Reuben Fine]], ma questi lascia cadere l'invito.
Il torneo viene vinto da Botvinnik, ma non è una grande sorpresa: è infatti sin dalla seconda metà degli anni trenta che lo scacchismo internazionale considera Botvinnik e, in seconda battuta, Keres i principali pretendenti alla corona di Alekhine. Con Botvinnik inizia l'era della supremazia scacchistica sovietica: l'unico campione del mondo non sovietico tra il 1948 e il crollo dell'URSS è stato l'americano [[Bobby Fischer]]<ref>Kasparov (2003b), pp. 7–8</ref>.
Da allora si stabilisce di disputare il Campionato del mondo di scacchi ogni tre anni, e il detentore del titolo è costretto a rimetterlo in palio contro il vincitore del "torneo dei candidati".
 
Questi sono i risultati delle finali fino al 1990:
 
* [[Campionato del mondo di scacchi 1951|edizione 1951]]: Botvinnik - [[David Bronstein|Bronstein]] 12 - 12
* [[Campionato del mondo di scacchi 1954|edizione 1954]]: Botvinnik - [[Vasilij Vasil'evič Smyslov|Smyslov]] 12 - 12
* [[Campionato del mondo di scacchi 1957|edizione 1957]]: Smyslov - Botvinnik 12.5 - 9.5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1958|edizione 1958]]: Botvinnik - Smyslov 12.5 - 10.5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1960|edizione 1960]]: [[Mikhail Tal|Tal]] - Botvinnik 12.5 - 8.5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1961|edizione 1961]]: Botvinnik - Tal 13 - 8
* [[Campionato del mondo di scacchi 1963|edizione 1963]]: [[Tigran Petrosjan|Petrosjan]] - Botvinnik 12.5 - 9.5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1966|edizione 1966]]: Petrosjan - [[Boris Spasskij|Spasskij]] 12.5 - 11.5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1969|edizione 1969]]: Spasskij - Petrosjan 12.5 - 10.5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1972|edizione 1972]]: [[Robert James Fischer|Fischer]] - Spasskij 12.5 - 8.5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1975|edizione 1975]]: [[Anatolij Karpov|Karpov]] - Fischer non disputato
* [[Campionato del mondo di scacchi 1978|edizione 1978]]: Karpov - [[Viktor L'vovič Korčnoj|Korchnoj]] 16.5 - 15.5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1981|edizione 1981]]: Karpov - Korchnoj 11 - 7
* [[Campionato del mondo di scacchi 1984|edizione 1984]]: Karpov - [[Garry Kasparov|Kasparov]] 25 - 23 sfida interrotta e annullata
* [[Campionato del mondo di scacchi 1985|edizione 1985]]: Kasparov - Karpov 13 - 11
* [[Campionato del mondo di scacchi 1986|edizione 1986]]: Kasparov - Karpov 12.5 - 11.5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1987|edizione 1987]]: Kasparov - Karpov 12 - 12
* [[Campionato del mondo di scacchi 1990|edizione 1990]]: Kasparov - Karpov 12,5 - 11,5
 
=== Il doppio campionato del mondo (1993-2006) ===
 
Nel [[1993]], nel corso di un ciclo di incontri per determinare il campione del mondo, [[Garry Kasparov]] e [[Nigel Short]] lasciarono la FIDE per organizzare un loro incontro per il titolo. Lamentandosi della corruzione e della mancanza di professionalità all'interno della FIDE, formarono un'associazione alternativa, la [[Professional Chess Association]] (nota anche con l'acronimo PCA)<ref name="morphy-kasparov">{{cita libro|Garri | Kasparov | Gli scacchi, la vita | 2007 | Mondadori | città=| pagine=p.134}}</ref>.
 
Dal 1993 al [[2006]] sono esistiti simultaneamente due Campioni del Mondo e due campionati paralleli, uno gestito dalla FIDE ed uno dalla PCA. Per determinare il proprio campione del mondo la FIDE ha proposto, dapprima a scadenza annuale e successivamente biennale, un torneo con la formula dell'eliminazione diretta. Partendo da un tabellone di tipo tennistico, 128 partecipanti disputavano mini ''match'' di due incontri (che diventavano quattro nelle semifinali e sei nella finale), a tempo regolamentare e con spareggio semilampo<ref>{{cita web|http://www.mark-weeks.com/chess/93kt$$.htm|Formula del campionato FIDE, in riferimento all'edizione del 1993|6 gennaio 2011}}</ref>. La PCA invece ha mantenuto la formula classica nella quale il campione in carica veniva sfidato da un candidato in un match sul tempo regolamentare articolato in numerose partite ed ha per questo promosso negli anni il proprio campionato come ''Classic world chess championship''<ref>{{cita web|http://www.mark-weeks.com/chess/93ks$$.htm|Formula del campionato PCA, in riferimento all'edizione del 1993|6 gennaio 2011}}</ref>. Entrambe queste formule hanno presentato delle criticità: secondo gli appassionati, il torneo cosiddetto "knock-out", sostenuto dal presidente FIDE [[Kirsan Ilyumzhinov]], penalizzava il gioco stesso degli scacchi a causa di una durata troppo ristretta dei singoli match e dell'eccessiva compressione del tempo di riflessione, che portava i giocatori a commettere numerosi errori. Il campionato PCA, invece, non ha mai stabilito regole chiare né per quanto riguardava la sua frequenza, né per le modalità di selezione dello sfidante, riportando di fatto la situazione del campionato del mondo agli anni precedenti la [[Seconda guerra mondiale]], nei quali era il detentore a definire modalità e tempi per la messa in palio del titolo.
 
=== La riunificazione (2006-oggi) ===
 
Nell'[[ottobre]] del 2006, dopo lunghi anni di trattative, quasi sempre legate all'entità dei riconoscimenti economici, si è tenuto il match per la riunificazione del titolo tra i due campioni in carica. Nell'incontro [[Vladimir Kramnik]], allievo di Kasparov e suo successore sul trono della PCA<ref>{{cita web|url=http://archives.cnn.com/2000/WORLD/europe/11/02/chess.kramnik/index.html | titolo=Kramnik beats Kasparov, 2000 | accesso=6 gennaio 2011}}</ref>, ha battuto il bulgaro [[Veselin Topalov]], campione FIDE, ritornando ad essere l'unico campione del mondo di scacchi<ref>{{cita web | url=http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=12295 | titolo=Biografia di Vladimir Kramnik su chessgames.com | accesso=6 gennaio 2011}}</ref>.
 
Nel settembre [[2007]] il titolo passa a [[Viswanathan Anand]], vittorioso a [[Città del Messico]] e già campione del mondo nel [[2000]] per la FIDE<ref>{{cita web|url=http://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=4154|titolo=''GM Mihail Marin: Anand's triumph in the final round'' ([[ChessBase|ChessBase News]])|accesso=6 gennaio 2011}}</ref>. Anand ha poi difeso il titolo nel [[2008]] a [[Bonn]] contro [[Vladimir Kramnik]]<ref>{{cita web|url=http://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=4988|titolo=''WCC R11: Fighting draw, Anand wins World Championship by 6.5:4.5'' ([[ChessBase|ChessBase News]])|accesso=6 gennaio 2011}}</ref> e nel 2010 a Sofia contro [[Veselin Topalov]]<ref>{{cita web|url=http://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=6326|titolo=''Sofia R12: Vishy wins, retains World Championship title'' ([[ChessBase|ChessBase News]])|accesso=6 gennaio 2011}}</ref>.
 
Esiste anche un campionato del mondo a squadre che porta il nome di [[Olimpiadi degli scacchi]] e che ha cadenza biennale.
 
=== Partite uomo-computer ===
{{vedi anche|motore scacchistico|videogioco di scacchi}}
[[File:Deep Blue.jpg|thumb|200px|Il computer [[Deep Blue]] della [[IBM]].]]
 
Un tempo considerati una pura curiosità, i programmi per giocare a scacchi hanno aumentato la loro abilità fino al punto di poter sfidare seriamente un Grande Maestro umano.
Un pioniere dello sviluppo dell'informatica applicata agli scacchi è stato un ingegnere e, non a caso, uno scacchista: uno dei più forti, il sovietico [[Michail Moiseevič Botvinnik|Michail Botvinnik]]<ref>{{cita web|url=http://www.gamedev.net/reference/articles/article1126.asp|titolo=Chess Programming Part III: Move Generation (François Dominic Laramée)|data=6 gennaio 2011}}</ref>. Botvinnik ha studiato un algoritmo che riuscisse a compiere scelte intelligenti nella selezione delle mosse, ottenendo risultati positivi in situazioni piuttosto complesse ma non sufficienti a realizzare un valido software scacchistico.
 
È stato un suo allievo, [[Garri Kimovič Kasparov|Garri Kasparov]], a cimentarsi per primo in un match contro un computer in condizioni da torneo. Kasparov, al tempo campione del mondo e primo al mondo come rating Elo, giocò un incontro di sei partite contro il computer [[IBM Deep Blue|Deep Blue]] della [[IBM]] nel [[1996]]. Deep Blue sconvolse il mondo vincendo la prima partita, ma Kasparov si aggiudicò la sfida con 3 vittorie e 2 patte<ref>{{cita web|url=http://www.research.ibm.com/deepblue/watch/html/c.10.shtml|titolo=Sul sito IBM Research|accesso=6 gennaio 2011}}</ref>.
La rivincita in sei partite del [[1997]] venne vinta con scarto minimo (3.5-2.5) dalla macchina, che fu successivamente ritirata dall'IBM<ref>{{cita web|url=http://www.research.ibm.com/deepblue/home/html/b.shtml|titolo=Sul sito IBM Research|accesso=6 gennaio 2011}}</ref>.
Nell'ottobre [[2002]], [[Vladimir Kramnik]] pareggiò una sfida di otto partite, nota come [[Brains in Bahrain]], contro il [[motore scacchistico]] [[Deep Fritz|Deep Fritz 7]]<ref>{{cita web|url=http://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=561|titolo=''Fritz Defends to Draw Game 8 and the Match! Final Score: 4-4'' ([[ChessBase|ChessBase News]])|accesso=6 gennaio 2011}}</ref>.
Nel febbraio [[2003]], [[Garry Kasparov]] pareggiò un incontro in sei partite contro il programma [[Deep Junior]]. Nel novembre 2003, Kasparov pareggiò nuovamente contro il programma [[X3D Fritz]] a New York<ref>{{cita web|url=http://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=1312|titolo=''Kasparov vs X3D Fritz match finishes 2-2 after game four draw'' ([[ChessBase|ChessBase News]])|accesso=6 gennaio 2011}}</ref>. Fritz vinse la seconda partita, Kasparov la terza. La prima e la quarta finirono in patta. È stato il primo incontro di scacchi ufficiale giocato interamente in realtà virtuale.
L'ultimo capitolo, in ordine di tempo, riguardo gli incontri uomo-computer, è stato il match "evento" tra l'allora campione del mondo Vladimir Kramnik ed il software [[Fritz|Deep Fritz]], tenutosi alla fine di novembre [[2006]].
Il match sulla lunghezza delle sei partite, ha visto la vittoria del computer con un risultato di 4 a 2 (quattro patte e due vittorie del computer)<ref>{{cita web|url=http://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=3524|titolo=''Kramnik vs Deep Fritz: Computer wins match by 4:2'' ([[ChessBase|ChessBase News]])|accesso=6 gennaio 2011}}</ref>. Insolito l'epilogo della seconda partita, in cui il campione del mondo non si è accorto di un'elementare minaccia di matto in una mossa da parte del computer, evento rarissimo a questi livelli.
 
Prima delle citate partite uomo-computer, sono stati creati alcuni [[automa|automi]] dedicati al gioco degli scacchi: alcuni erano semplicemente delle truffe ben realizzate, guidate in realtà da [[essere umano|esseri umani]] (famoso era "''[[Il Turco]]''", ma ci sono stati anche "''[[Mephisto (automa)|Mephisto]]''" ed "''[[Ajeeb]]''"); altri invece erano reali (come "''[[El Ajedrecista]]").
 
== Arte e costume ==
[[File:Giovanni Leonardo Di Bona-Mussini.jpg|thumb|left|350px|Luigi Mussini - "Sfida scacchistica alla corte del Re di Spagna" (1883), in cui è raffigurata l'impresa di [[Giò Leonardo Di Bona]].]]
 
È impossibile citare tutti i riferimenti e le citazioni scacchistiche che si possono trovare nell'arte sia classica che moderna.
 
Per quanto riguarda la [[pittura]], nella Cappella Palatina del [[Palazzo dei Normanni]] a [[Palermo]] si può ammirare il primo dipinto di una partita a scacchi che si conosca in Italia. L'opera risale al [[1143]] circa e gli artisti musulmani che la crearono furono scelti dal re Normanno di Sicilia, chiamato [[Ruggero II d'Altavilla]] dai cristiani, che fece erigere la chiesa<ref>{{cita web|url=http://www.guidecampania.com/dellaragione/articolo47/articolo.htm|titolo=Gli scacchi nella pittura dall’antichita ai nostri giorni (di Achille della Ragione)|accesso=8 gennaio 2011}}</ref>.
 
In [[letteratura]] si ricorda che nel romanzo ''[[Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò]]'' di [[Lewis Carroll]], il viaggio fantastico della protagonista è una evidente rappresentazione di una partita a scacchi, benché l'irregolarità osservata nelle mosse faccia pensare a una [[varianti (scacchi)|variante]] piuttosto diffusa nel [[XIX secolo]], in cui l'alternarsi dei turni fra bianco e nero era in parte determinata in modo casuale. Tale opera letteraria ha a sua volta ispirato una variante di [[scacchi eterodossi]], chiamata [[scacchi di Alice]]<ref>{{cita libro|cognome=Jelliss|nome=George |titolo=Variant Chess |url=http://www.bcvs.ukf.net/alice.htm |datadiaccesso=8 gennaio 2011 |edizione=24 |anno=1997 ||pagine=vol. 3, pp. 69-71 |}}</ref>.
 
Nel [[cinema]] è celeberrima la partita a scacchi con la morte rappresentata nel film ''[[Il settimo sigillo]]'' diretto da [[Ingmar Bergman]]<ref>{{cita web|url=http://www.activitaly.it/immaginicinema/bergman/settimosigillo1.htm|titolo=Scheda su ''Il settimo sigillo''|accesso=8 gennaio 2011}}</ref>. Altrettanto famosa è [[Poole - HAL 9000|la partita]] giocata nel film ''[[2001 Odissea nello spazio]]'', nella quale l'astronauta Frank Poole perde con il supercomputer HAL 9000<ref>{{cite web|url= http://scacchi.qnet.it/manuale/comp06.htm|title= Frank Poole - Hal 9000}}</ref>.
 
Numerose sono anche le manifestazioni legate agli scacchi che si svolgono periodicamente in Italia; la più nota tra queste si tiene a [[Marostica]] ([[Provincia di Vicenza|VI]]), dove dal [[1454]] si svolge una partita che ripropone una tra quelle più famose già disputate, utilizzando dei personaggi viventi, in costumi tradizionali. La partita ''"... a pezzi grandi et vivi..."'', coinvolge oltre cinquecento figuranti che sono comandati con ordini nell'antica lingua medievale parlata nella [[Repubblica di Venezia]]<ref>{{cita web|url=http://www.marosticascacchi.it/a_3_IT_7_1.html|titolo=Storia della partita a scacchi viventi di Marostica|accesso=8 gennaio 2011}}</ref>.
 
Anche a [[Cutro]] ([[Provincia di Crotone|KR]]), ogni anno, la sera del [[12 agosto]], si svolge una partita a scacchi viventi che ricorda l'impresa di [[Giò Leonardo Di Bona]] e della sua celebre vittoria ([[1575]]) contro monsignor [[Ruy López de Segura]], che gli consentì di ottenere il titolo di campione "d'Europa e del Nuovo Mondo". La manifestazione si svolge su una scacchiera pavimentale gigante con centinaia di figuranti: è una rievocazione storica importante per i cutresi, perché proprio grazie all'impresa del Di Bona l'abitato fu proclamato "Città"<ref>{{cita web|url=http://www.comune.cutro.kr.it/?q=node/485|titolo=Storia di Cutro sul sito del comune|accesso=8 gennaio 2011}}</ref>.
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
* [[Adriano Chicco]] e [[Giorgio Porreca]], ''Dizionario enciclopedico degli scacchi'', Mursia, 1971
* Adriano Chicco e Giorgio Porreca, ''Il libro completo degli scacchi'', Mursia, 2003, ISBN 88-425-3196-0
* Adriano Chicco e Antonio Rosino, ''Storia degli scacchi in Italia'', Marsilio Editori, 1990, ISBN 88-317-5383-5
* [[Anatolij Karpov]], ''Il manuale degli scacchi'', Disney libri, 1997, ISBN 978-88-7309-453-1
* [[Garry Kasparov]], ''Corso completo di scacchi'', De Agostini, 1993, ISBN 88-415-0893-0
* [[Paolo Maurensig]], ''La variante di Lüneburg'', Adelphi 1993. ISBN 88-459-0984-0 - romanzo
* [[Conel Hugh O'Donel Alexander|C. H. O'D. Alexander]], ''Di più sugli scacchi'', Garzanti - Vallardi, 1979
* [[Ludek Pachman]], ''Apertura Mediogioco e Finale nella moderna partita a scacchi'', Mursia, 1981, ISBN 88-425-1180-3
* [[Enrico Paoli]], ''Il finale negli scacchi. Studio sistematico'', Mursia, 1982, ISBN 88-425-2357-7
* [[Felix Maria Pareja|Felix M. Pareja]], ''La fase araba del giuoco degli scacchi'', in: ''[[Oriente Moderno]] XXIII (1953), n. 10, Roma, [[Istituto per l'Oriente]], pp.&nbsp;407-429
* Giorgio Porreca, ''Manuale teorico-pratico delle aperture'', Mursia, 1983
* [[Stefan Zweig]], ''La leggenda degli scacchi'', 1942
 
== Voci correlate ==
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* [[Scacchisti celebri]]
* [[Scacchi progressivi]]
* [[Problema di scacchi]]
* [[Notazione algebrica (scacchi)|Notazione algebrica]]
* [[Notazione Portable Game]]
* [[Notazione Forsyth-Edwards]]
* [[Apertura (scacchi)]]
* [[Vantaggio del tratto]]
* [[Varianti (scacchi)|Varianti del gioco degli scacchi]]
* [[Rompicapo delle otto regine]]
* [[Caissa]]
* [[Il Turco]]
* [[Lista di videogiochi di scacchi]]
* [[Manoscritto di Gottinga]]
* [[Termini scacchistici]]
* [[Skill games: legislazione italiana]]
* [[Scacchi in Italia]]
{{Div col end}}
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [http://www.fide.com/ Federazione internazionale di scacchi]
* [http://www.federscacchi.it/ Federazione scacchistica italiana]
* {{en}} [http://www.federscacchi.it/doc/reg/d20090706150820_lawsofchess.pdf Regolamento ufficiale in formato PDF (dal sito della FSI)]
* [http://www.federscacchi.it/doc/reg/d20090723100958_fide.pdf Traduzione italiana del regolamento ufficiale in formato PDF (dal sito della FSI)]
* {{Dmoz|World/Italiano/Giochi/Da_Tavoliere/Scacchi|Scacchi}}
 
{{portale|giochi da tavolo|Scacchi}}
 
[[Categoria:Scacchi| ]]
 
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