Usbergo: differenze tra le versioni

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Chiamato con questo nome solo in epoca medievale, è la diretta evoluzione della [[cotta di maglia]] di ben più antica origine. La protezione realizzata in tessuto di maglia metallica, si pensa sia infatti un'invenzione di area celtica, presto adottata poi dai vicini Romani e da tutte le popolazioni di area mediterranea. Nella sua forma medievale, essa raggiunse dimensione sempre più considerevoli, aumentando la copertura del solo torso realizzata dal [[giaco]], arrivando a coprire gambe e parti del corpo che la cotta di maglia delle epoche più antiche tendeva a proteggere con altre forme di armamento che nell'alto medioevo erano cadute in disuso per motivi puramente tecnici o culturali.
 
L'usbergo consisteva quindi in una lunga cappa di maglia ad anelli di ferro che proteggeva fino alle gamebegambe efficacemente dai colpi fendenti di [[arma da taglio]], non altrettanto da ben assestati colpi di punta o [[contusione|contusioni]]. L'usbergo, a causa della sua scarsa rigidità, non era infatti una difesa efficace contro i colpi più violenti e, per tale motivo, veniva sempre vestito sopra una tunica imbottita detta [[gambesone]] o zuparello, che inoltre proteggeva il corpo dallo sfregamento con il metallo.
 
La natura costruttiva dell'usbergo, unita al fatto che ancora lo sviluppo tecnico delle protezioni in piastra era latente, portò, tra i più abbienti, ad incrementare le protezioni accessorie ad esso, richiedendo ora un nuovo impiego dei cavalli, non più concepiti esclusivamente per il trasporto o l'inseguimento, ma, forniti di staffa e armatura, anche per le cariche e per il combattimento nella mischia. La pesantezza dell'usbergo, infatti, non rendeva più praticabile il combattimento a terra per l'impaccio che creava ai movimenti. Il cavallo ed il cavaliere, così, divennero un tutt'uno, una formidabile macchina da guerra.