Palazzo Bonet: differenze tra le versioni
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Quanto ai principali caratteri costruttivi, le strutture murarie sono realizzate con calcarenite conchiliare dalla cromia grigio-beige (i banchi più antichi), in conci abbozzatamente squadrati messi in opera con poca malta, mentre per i cantonali, i portali, le mostre di finestre ed altre aperture, gli elementi modanati, si utilizzarono conci di intaglio e con lavorazioni accessorie, gli orizzontamenti di piano erano costituiti da solai a doppio ordito decorati all’intradosso da pitture policrome.
Dalla descrizione dei corpi di fabbrica, desumiamo quale fosse la configurazione della fronte principale (
Nel cantiere di restauro partito nel [[1996]] vennero ritrovate alcune porzioni dell’originario Palazzo Bonet:
* il loggiato su pilastri ottagoni con archi ogivali;
* l'accesso alla corte dal vicolo dei Corrieri;
* le [[bifore]] del piano nobile e di una delle snelle colonne in marmo di Carrara con capitello e base perfettamente integra e completa;
* un portale con cornice archiacuta;
* le finestre ''alla catalana'' di piano terra con cornice a bastone e decorazione floreale;
* le bifore del piano nobile ''alla pisanisca'';
* l'apparecchio murario in pietra da taglio costituito da massicci cantonali che incorniciano campi murari con tessitura muraria di minore qualità materico-costruttiva;
* un pavimento [[maiolica|maiolicato]] in corrispondenza di un pianerottolo;
* l'andamento di alcune porzioni superstiti di cornice nelle murature che indicavano la giacitura di una scala che dalla corte del palazzo immetteva allo scalone che invece dal chiostro conduceva al primo piano del convento.
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