Utente:Jeanambr/Sandbox ter: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 30:
Sacchini si era già accostato al soggetto del [[Il Cid|''Cid Campeador'']] due volte. La prima occasione era stata a [[Roma]], nella stagione di Carnevale del [[1769]], quando, sotto il titolo de ''Il Cidde'', aveva messo in musica un libretto di Giovacchino Pizzi in precedenza già utilizzato da [[Niccolò Piccinni|Piccinni]], e che sarebbe rimasto in auge per almeno un altro decennio. Protagonista dell'opera era stato il [[soprano]] [[castrato]], allora sulla cresta dell'onda, [[Tommaso Guarducci]]. Un volta trasferitosi a [[Londra]], Sacchini aveva ripreso in mano il soggetto per il suo esordio inglese (''Il Cid'', [[1773]]), utilizzando una rielaborazione del libretto di Pizzi effettuata da Giovanni Gualberto Bottarelli, poeta ''ufficiale'' del [[Her Majesty's Theatre|''King's Theatre'']], la quale includeva nuove scene spettacolari, in particolare "una marcia trionfale, cori e balletti, intese a tener desto l'interesse in un pubblico che conosceva poco l'italiano". Protagonista dell'opera era stato, in questa seconda occasione, un altro dei grandi castrati dell'epoca, [[Giuseppe Millico]], il quale, una volta rientrato in Italia, sponsorizzò una seconda messa in musica dello stesso libretto di Bottarelli da parte di [[Giovanni Paisiello]], a [[Firenze]], nel [[1775]].<ref name="Libby">Libby</ref>
 
Trasferitosi da Londra a [[Parigi]] nel [[1781]], e riuscito faticosamente ad esordire all'[[Opéra National de Paris|''Opéra'']] nel gennaio del [[1883]] con il [[Renaud (opera)|Renaud]]<ref>si trattava in effetti del suo esordio a livello di [[opera francese]], in quanto nel 1779 era già stato dato all<nowiki>'</nowiki>''Opéra'' il suo [[dramma giocoso]] ''italiano'', riclassificato come [[intermezzo|''intermède'']], [[L'amore soldato]]</ref>, Sacchini si risolse, per la sua seconda opera francese, a riprendere in mano il soggetto del ''Cid Campeador'', questa volta su un nuovo libretto, intitolato ''Chimème'', preparatogli da colui che doveva diventare il suo poeta di riferimento a Parigi, Nicolas-François Guillard. "Come ci si poteva aspettare, - rileva Dennis Libby in proprosito - questo libretto [era quello ad avere] la più stretta somiglianza con la tragedia di Corneille, nel mentre esso veniva incontro al gusto francese per cori e balletti".<ref name="Libby"/> Secondo Lajarte, "Chimène era, ad essreesser precisi, una traduzione, e non un'opera nuova",<ref name="Lajarte">Lajarte, p. 340</ref> mentre Pitou scrive direttamente che "essa era stata messa in scena a Roma e a Londra precedentemente alla sua prima parigina".<ref name="Pitou">Pitou, p. 116</ref> In effetti vale per ''Chimène'' ciò che è stato accertato anche per il ''Renaud'' ripetto alle precedenti ''Armida'' ([[Milano]] e Firenze, [[1772]]) e ''Rinaldo'' (Londra, [[1780]]), e cioè che, al di là delle frequenti illazioni circa un presunto rapporto di filiazione progressiva tra i vari lavori cronologicamente successivi, "paiono non esserci interrelazioni musicali di qualsiasi sostanza tra le tre opere ''ciddiane'' di Sacchini, anche se ciò non può essere asserito con assoluta certezza non essendo l'edizione londinese sopravvissuta nella sua interezza (ne furono [comunque] pubblicati estratti insolitamente ampi)".<ref name="Libby"/>
 
== Le vicende storiche dell'opera ==