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== Soggetto ==
La scena si finge alla [[Regno di Castiglia|corte di Castiglia]], durante l'[[XI secolo|undicesimo secolo]], nella prima fase della [[Reconquista]].
L'azione è ambientata in [[Terrasanta]] durante la [[Prima Crociata]]. Tra parentesi sono indicati i brani ritenuti notevoli da Lajarte, e che, secondo Pitou, ricevettero la miglior accoglienza da parte del pubblico.<ref>Pitou, p. 464</ref>
=== Antefatto ===
Il libretto non fa alcun cenno all'antefatto, per cui ci di può dunque riferire alla tragicommedia di Corneille. Il giovane Rodrigo e la bella Chimène si amano, ma i loro padri sono in contrasto tra loro per questioni di potere. Schiaffeggiato dal genitore della ragazza e troppo vecchio per lavare l'onta personalmente, Don Diego chiede al figlio di farlo al suo posto. Rodrigo è fieramente combattuto tra il richiamo dell'amore e quello dell'onore, ma, alla fine, decide di non sottrarsi all'appello del padre, affronta lo sperato futuro suocero in duello e l'uccide con sua grande disperazione.
La principessa di [[Damasco]] e maga, Armida, innamoratasi del crociato Rinaldo (''Renaud''), riesce momentaneamente ad indurlo a contraccambiarla, grazie ad un incantesimo, e ad unirsi a lei. Tuttavia, due cavalieri compagni d'arme di Rinaldo, riescono alla fine a rintracciarlo ed a rompere l'incantesimo: il cavaliere può quindi riprendere il proprio posto tra i guerrieri crociati ed Armida viene abbandonata, in preda al furore e alla disperazione.
 
=== Atto primo ===
Rinaldo si trova al campo saraceno dell'ammirato re di Damasco e padre di Armida, Idraote (''Hidraot''), per offrire la pace in cambio della rinuncia a Gerusalemme (''Solyme'') da parte dei musulmani. Idraote e i suoi alleati paiono disposti ad accettare, quando la furibonda Armida irrompe in scena sul suo carro accusandoli di codardia e promettendo la sua mano a chi le porterà la testa del traditore. Partito Rinaldo, i seguaci d'Armida fanno voto di ucciderlo (coro "''Arbitre et souverain du sort!''") e l'atto si chiude con l'arrivo delle bellicose amazzoni, in un balletto secondo l'uso francese.
=== Atto secondo ===
Mentre Armida, sbollita la rabbia, si scopre ancora innamorata di Rinaldo, Antiope, regina delle Amazzoni, le annuncia che i suoi seguaci stanno tendendo un agguato a tradimento nei confronti del cavaliere. La maga si precipita in suo soccorso, tacciando i suoi di assassini e non di vendicatori, quali lei li aveva voluti. Rimasta sola con Rinaldo (duo "''Généreux Inconnu ...''"), non riesce ad indurlo, nonostante qualche segno di cedimento, a rinnovare il suo amore per lei, ma lo invita comunque, alla fine, pur nell'incertezza dei sentimenti, a mettersi in salvo. Rimasta sola Armida inveisce contro il sentimento che le sta costando tante lacrime (aria "''Barbare Amour ...''"). A questo punto entra però in scena Idraote che rimprovera la figlia per aver ceduto all'amore e le annuncia che Rinaldo sta facendo strage nel campo saraceno. Armida si rivolge allora alle potenze infernali ed evoca le [[Furie]] (interpretate, come consueto nella tradizione francese,<ref>la stessa distribuzione basso/''taille''/''haute-contre'' la si ritrova ad esempio nelle tre [[Parche]] dell'[[Hippolyte et Aricie (Rameau)|''Hippolyte et Aricie'']] di [[Jean-Philippe Rameau|Rameau]]</ref> da tre cantanti maschi in [[travesti]], nell'occasione un [[Basso (voce)|basso]], un [[baritenore|tenore baritonale (''taille'')]] e una ''[[haute-contre]]''), le quali però non riescono ad entrare in scena perché trattenute da una misteriosa forza superiore (coro degli spiriti infernali "''Nous sommes retenus ...''). Idraote si getta allora nella lotta rinnegando la figlia traditrice e proponendosi di uccidere Rinaldo o di morire lui stesso.
===Atto terzo ===
La battaglia è terminata ed Armida cerca invano il padre, trovando invece spirante il re indiano Adrasto che le rinfaccia il suo comportamento duplice, che è stato causa, non meno della mano di Rinaldo, della sua morte vicina , ma che lo sarà anche di quella prossima di Idraote, che dovrà seguire la stessa sorte del morente. Armida si rivolge allora al cielo chiedendo di sfogare su lei la sua ira e di salvare invece il vegliardo suo padre, e, quando sente annunciare che Idraote verrà incatenato al carro del vincitore, decide di darsi la morte. È però lo stesso Rinaldo a fermarla cercando invano di rassicurarla, finché non rientra in scena Idraote stesso che le comunica di dovere la vita proprio al crociato. Armida e Rinaldo sono così riconciliati e liberi ormai di dichiararsi il proprio reciproco amore. D'incanto la scena si muta in un ''palais magnifique'' e l'opera si chiude in esultanza, tra i canti dei protagonisti, nel ''ballet général'' di prammatica.
 
== Personaggi e interpreti==