Locomotiva FS D.461: differenze tra le versioni

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==Storia==
Alla fine degli [[1950|anni cinquanta]] del [[XX secolo]] le FS, dopo avere affrontata la difficile ricostruzione della rete devastata dalla [[seconda guerra mondiale|guerra]], iniziarono anche a programmare la sostituzione delle, onerose e spesso obsolete, [[locomotiva a vapore|locomotive a vapore]]. Vennero progettate ed ordinate le prime serie di [[locomotiva FS D.341|locomotive diesel-elettriche D.341]] alle varie industrie private del settore. Queste da parte loro progettarono e costruirono anche dei prototipi innovativi per il mercato italiano (come le locomotive a trasmissione idraulica) e locomotive di grande potenza come le [[Locomotiva FS D.442|D.442]] e D.461. Quest'ultima, proposta dalla [[Fiat Ferroviaria]] nel [[1961]] fu l'unica ad essere proposta con un rodiggio inusuale per l'Italia in quanto montava dei [[carrello (ferrovia)|carrelli]] con tre assi motori dotati di ben tre [[motore elettrico|motori elettrici]] di trazione. Data la sua natura di prototipo incorse in numerose avarie ma agli inizi, nei pressi di Santhià, raggiunse in prova la velocità di 160 km/h. RimastaPur rimasta un esemplare unico venne tuttavia acquisita dalle FS nel [[1964]] e assegnata al [[Deposito locomotive di Torino]] dove svolse servizio alla testa di treni importanti soprattutto sulla rete del Piemonte e della Liguria. Nei primi anni 70 spesso fu in testa al [[Treno rapido]] Torino-Ventimiglia data la presenza della [[trazione ferroviaria|trazione elettrica trifase]] su parte del percorso. Nel [[1977]] per la rottura di un asse venne accantonata a [[Santhià]], da dove nel [[2009]] è stata trasferita ad un'officina per la bonifica dell'[[amianto]] della coibentazione e una restaurazione estetica per una preservazione museale.
 
In prevalenza venne utilizzata sulle linee Chivasso - Aosta e Chivasso - Casale che erano più adatte alle caratteristiche di questa particolare locomotiva. Nei primi anni '70 la si vide impiegata, spesso in doppia trazione con una D343,