Il buono, il brutto, il cattivo: differenze tra le versioni

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== Trama ==
In un villaggio del sud degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], un bandito esce vittorioso da uno scontro con tre uomini. Li ha uccisi tutti. Ora la taglia su di lui vale ben 2.000 dollari. La sua fuga però dura poco: viene catturato da un cacciatore di taglie e portato dallo [[sceriffo]]. L'uomo incassa la taglia e al bandito viene comunicata la sentenza: [[impiccagione]]. Il giorno dell'esecuzione, scatta il piano: l'uomo che ha catturato il bandito spara un colpo di fucile che spezza il cappio. Si crea il caos e il bandito ne approfitta per scappare. I due, il bandito Tuco (''il Brutto'') e il finto cacciatore di taglie "il Biondo" (''il Buono''), si ritrovano lontano dal villaggio e si dividono la somma "guadagnata": erano infatti soci e tutto era concordato.
 
In una fattoria, sempre nel sud, vive una famiglia con due figli. Un giorno si presenta alla porta un [[sicario]], conosciuto come "Sentenza" (''il Cattivo''). Al padrone di casa chiede «Dov'è Jackson e con quale nome si fa chiamare adesso». Il padrone di casa gli chiede quanto ha preso per ucciderlo e gli offre il doppio perché uccida il suo mandante. Poi gli spiega che Jackson si fa chiamare "Bill Carson", ma lui non sa dov'è la cassa coi 200.000 dollari: Jackson è un [[Stati Confederati d'America|soldato confederato]] e il periodo è quello della [[guerra di secessione americana]].<br />
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Impossesatosi della diligenza e delle uniformi dei soldati Confederati morti, Tuco prende l'identità di Bill Carson e porta il Biondo, quasi morente, in una [[Missionario|missione]] [[Chiesa cattolica|cattolica]]. Mentre il Biondo si rimette in sesto, Tuco e suo fratello Pablo, che si è fatto frate, hanno una discussione durante la quale ognuno rinfaccia all'altro gli errori della propria vita. Dopo aver lasciato la missione, i due, ancora vestiti da soldati Confederati, scorgono all'orizzonte un gruppo di soldati molto distanti da loro. Tuco, notando le [[Divisa|uniformi]] [[Grigio|grige]], pensa che essi siano Confederati, quindi li chiama a gran [[voce]]. Quando questi si avvicinano, il loro capo si pulisce l'uniforme, rivelando sotto la polvere il [[colore]] [[blu]] dei soldati dell'[[Unione (USA)|Unione]]. Tuco e il Biondo vengono dunque catturati e portati in una [[prigione]] nordista.
[[File:Buonobruttocattivo triello.jpg|300px|thumbnail|right|Il triello finale]]
Sentenza intanto ha seguito le tracce di Bill Carson fino al campo di prigionia ed è ora in forza all'Unione come [[sergente]]. Tuco si è fatto passare per Carson, ma Sentenza lo smaschera subito, avendo in passato assistito ad una delle tentate impiccagioni del bandito. Con l’aiutol'aiuto del [[caporale]] Wallace [[tortura]] Tuco finché non scopre il nome del cimitero. Quando però viene a sapere che solo il Biondo conosce il nome della tomba, cambia [[tattica]]. Lo convoca e gli propone un'[[alleanza]]: accompagnati da altri 5-6 pistoleri, i due lasciano il campo alla ricerca dell'oro. Intanto Tuco, in manette, viene trasportato su un [[treno]] assieme ad altri prigionieri di guerra Sudisti ma riesce a fuggire, uccidendo il caporale Wallace. Nel paese più vicino, devastato dal fuoco incrociato dei cannoni dei due eserciti, Tuco incontra un [[cacciatore di taglie]] che aveva ferito all'inizio del film, il quale cerca vendetta. Appena Tuco spara al cacciatore di taglie, il Biondo, che era arrivato nello stesso paese in compagnia di Sentenza, riconosce il [[suono]] della [[pistola]] e lo va a cercare. Trovatolo, rifonda la società per uccidere Sentenza. I due riescono a far fuori gli scagnozzi ma il capo riesce a scappare.
 
Tuco e il Biondo, nel viaggio verso il cimitero, assistono a una [[battaglia]] tra l'Unione e i Confederati, che si stavano contendendo un [[ponte]] di gran valore [[Strategia militare|strategico]]. Catturati stavolta dall'esercito Nordista, decidono di arruolarsi dopo aver parlato con il capitano comandante della compagnia. Quest'ultimo, palesemente ubriaco, rivela ai due un suo personale piano per far cessare l'inutile massacro di entrambi gli schieramenti: solo distruggendo l'oggetto della contesa, il ponte appunto, si porrebbe fine alla carneficina e il momento migliore è durante la tregua per raccogliere i feriti tra un assalto e l'altro. Poiché il cimitero è dall'altra parte del ponte, i due decidono di farlo esplodere per indurre i soldati ad andarsene. Mentre stanno caricando gli [[Esplosivo|esplosivi]], decidono di dire ognuno all'altro la propria metà del segreto: Tuco rivela che il cimitero si chiama Sad Hill mentre il Biondo dice che il nome sulla tomba dettogli da Bill Carson è Arch Stanton.
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== Produzione ==
Dopo il successo di ''Per un pugno di dollari'' e ''Per qualche dollaro in più'', i [[Dirigente|dirigenti]] della [[United Artists]] contattarono lo [[Sceneggiatura|sceneggiatore]] dei film [[Luciano Vincenzoni]] per acquistare i diritti dei precedenti [[Capolavoro|capolavori]] e del prossimo western. Lui, il [[Produttore cinematografico|produttore]] [[Alberto Grimaldi]] e Sergio Leone non avevano un progetto, difatti Leone non aveva intenzione di fare un altro western; anche attirato dall'enorme somma di denaro (che gli permetteva di vivere di rendita per il resto della vita) accettò la proposta, senza alcuna idea in lavorazione. Per sua fortuna, Vincenzoni propose l'idea di un "''film su tre manigoldi che cercano dei tesori al tempo della Guerra Civile americana.''"<ref name="Frayling" /> Lo studio accettò, ma voleva sapere il costo del film: Vincenzoni e Grimaldi trovarono un accordo con la United Artists per 1 milione di dollari di budget, più il 50% degli incassi dei botteghini al di fuori dell'Italia. Il budget totale sarà all'incirca di 1,3 milioni di dollari, una cifra stratosferica se si pensa alle precarie condizioni che Leone aveva affrontato solo due [[Anno|anni]] prima.<ref name="Frayling" /><ref name="curiositàIMDb">{{cita web|http://www.imdb.com/title/tt0060196/trivia|Curiosità di ''Il buono, il brutto, il cattivo''|accesso=04-08-2007|lingua=en}}</ref> <ref name="Frayling" />
 
Vi sono tre diverse versioni dei fatti, Luciano Vincenzoni racconta così l'evento:{{quote|Telefonai a [[Parigi]], al vicepresidente della United Artists, il mio amico Ilya Lopert, che venne a Roma con tutto lo staff. Li portai al Supercinema, fortunatamente era un giorno in cui avevano rotto la cassa. C'erano tremila persone. Videro il film in un tripudio di risate e di applausi e vollero andare subito al Grand Hotel a firmare il contratto. Pagarono come minimo garantito una cifra che era tre volte superiore alle più rosee previsioni del produttore. Come usano gli americani, la prima cosa che dissero quando firmarono il contratto fu: "Adesso crosscollateralizziamo, compensiamo profitti e perdite con il prossimo film; qual è il prossimo?" Non avevamo un progetto. Col tacito assenso di Leone e Grimaldi, cominciai a inventare. "Un film su tre mascalzoni che corrono dietro a un tesoro attraversando la guerra civile, un po' nello spirito della ''Grande Guerra'', che voi avete distribuito in America". E quelli subito: "Lo compriamo: quanto costa?", senza che ci fosse un soggetto scritto, solo sulle parole. Io quindi mi rivolsi a Leone e chiesi: "Quanto?". Leone disse: "''Cosa'', quanto?". Gli dissi: "Il film che gli ho appena venduto". Onestamente, era un miracolo, senza una storia, solo facendo un po' di scena. Grimaldi e Leone mi chiesero: "Cosa gli hai detto?". Io dissi: "Una storia sulla guerra civile con tre attori; ditemi la cifra". Grimaldi disse: "Beh, che ne dici di ottocentomila dollari?". Io risposi: "Facciamo un milione". Mi volsi verso Lopert e dissi: "Un milione di dollari". Lui mi rispose: "Affare fatto".<ref name= Montpellier >{{cita pubblicazione |quotes=No |cognome=AA |nome=VV |anno=[[1987]] |mese=[[settembre]] |titolo=Cinéma Méditerranéen Montpellier |rivista=Montpellier : Federation des Oeuvres Laiques de l'Herault |volume= |numero=9 |pagine= |id= |url= |accesso= }}</ref><ref name= Cenk >Intervista condotta da Cenk Kiral a Luciano Vincenzoni, datata [[aprile]]-[[maggio]] [[1998]]</ref>}}
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==== Altri personaggi ====
* '''[[Aldo Giuffré]]''' (capitano nordista): un ubriaco capitano Nordista che diventa amico di Biondo e Tuco, specialmente di quest'ultimo, nel quale vede una possibile carriera militare, perchè riconosce in lui lo "spirito" combattente, che altro non è che l'odore dell'alcol. L'alcol infatti è, secondo il comandante, l'arma vincente di tutte le guerre, dice infatti :"Chi possiede più bottiglie per ubriacare i soldati, quello vince" (cruda e amara verità che si piò udire anche nei racconti dei nostri nonni, soldati delle 2 guerre). Capisce benissimo che il sanguinoso [[assedio]] dei suoi uomini è impiegato in un futile motivo, e sogna di distruggere il ponte - un sogno che si avvererà grazie ai suoi nuovi amici. Ferito mortalmente nella battaglia del ponte Langstone, muore subito dopo aver assistito alla distruzione del ponte. Giuffré era un comico italiano che divenne un attore.
* '''[[Mario Brega]]''' (Caporale Wallace): una guardia assassina che lavora per Sentenza e tortura Tuco per sapere dove è situato il tesoro. Sentenza consegna Tuco a Wallace per poter riscuotere la taglia; Tuco, comunque, uccide Wallace buttandolo da un treno in movimento. Un [[macellaio]] divenuto attore, l'imponente Brega era onnipresente nei film di Leone e negli spaghetti-western in generale.
* '''[[Antonio Casale]]''' (Bill Carson/Jackson): il morente Bill Carson, anche conosciuto come Jackson, rappresenta uno dei punti cardine della storia: condivide il segreto dell'oro con Tuco, dicendogli il nome del cimitero dove è nascosto, ma solo al Biondo rivela il nome della tomba. Casale apparirà successivamente nel film di Leone ''[[Giù la testa]]''.
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=== Regia ===
Il film fu realizzato con l'approvazione del regime [[Franchismo|franchista]] e l'assistenza tecnica dell'[[esercito]] spagnolo. Il cast includeva inoltre 1500 soldati locali.<ref name="curiositàIMDb"/> Nel [[1973]] Eastwood ricordava: {{quote|In Spagna non gliene importa nulla di ciò che fai. Gli importerebbe se stessi facendo una storia sugli Spagnolispagnoli o sulla Spagna. In quel caso ti starebbero col fiato sul collo, ma era curioso il fatto che a loro non importava che tu stessi facendo un western che dovrebbe essere ambientato a ovest del [[Mississippi (fiume)|Mississippi]] o in [[Messico]], o meglio, non meno di quanto gli importasse la storia del film.<ref name="Frayling" />}}
 
Sul set del film Leone viene affiancato da un giovane Giancarlo Santi, che ricoprirà il ruolo di aiuto regista. Santi, intervistato al Festival di Torella dei Lombardi nel 2006, disse:{{quote|Sergio voleva conoscermi e aveva i pezzi della pellicola di ''Per qualche dollaro in più'' quando l'ho incontrato in moviola. Abbiamo simpatizzato subito, mi ha chiamato per il progetto e scaraventato in Spagna dal marzo all'agosto '66, il periodo più bello della mia vita. ''Il buono, il brutto, il cattivo'' si lasciò alle spalle le storie limitate dei primi due western, aveva maggior respiro epico, etico e storico. Imparai anche come si gestisce un budget, perché Leone era un grande imprenditore.<ref name="Giusti" />}}
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=== Doppiaggio e date di uscita ===
{{W|cinemafilm|gennaio 2011}}
Il set era una vera e propria Babele: Leone parlava [[Lingua italiana|italiano]] (e [[Dialetto romanesco|romanesco]]), ma pochissimo [[Lingua inglese|inglese]]; mezza troupe e le comparse parlavano [[Lingua spagnola|spagnolo]]; Wallach non capiva l'italiano e quindi usava il [[Lingua francese|francese]] per comunicare con gli italiani;<ref name="curiositàIMDb"/> anche durante le riprese, gli attori secondari parlavano le loro rispettive [[Lingua (idioma)|lingue]], per poi essere [[Doppiaggio|doppiati]] in studio. Addirittura, [[Al Mulock]] (il bandito con un braccio solo) nemmeno recita [[Frase|frasi]] compiute, ma pronuncia una sequenza numerica non ricordandosi le proprie [[Battuta (spettacolo)|battute]].<ref name="curiositàIMDb"/> <br style="clear:left;"/>
 
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[[Gian Luigi Rondi]], [[giornalista]] de ''[[il Tempo]]'', pur elogiando il film nel complesso, mosse una critica sulla ''lentezza'' del film, difetto considerevole per un western:{{quote|Bisogna dare atto a Sergio Leone di avere risolto persino delle vere e proprie battaglie con tecnica davvero provveduta e con un impegno, anche figurativo, abbastanza maturo. Manca, però, la tensione. Il racconto, cioè, si dipana a volte in modo troppo lento e troppo statico, con pause eccessive. E questo, per un western, è un difetto considerevole. Anche per un western di tipo satirico.<ref>{{cita web|url=http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=77020|titolo=Critica di Gian Luigi Rondi, ''Il Tempo''|accesso=06-08-2007}}</ref>|Gian Luigi Rondi}}
 
Anche [[Tullio Kezich]] per il ''[[Corriere della Sera]]'' criticò la lentezza e monotonia del film, esaltando allo stesso tempo altri aspetti:{{quote|Ancora una volta dobbiamo segnalare la strana abilità di un regista capace di agganciare il grande pubblico con la descrizione puntigliosa di situazioni sadomasochiste, con l’esasperazionel'esasperazione della suspense che precede le innumerevoli sparatone, con la pirotecnica moltiplicazione dei botti e degli scoppi. A questo punto, più che in passato, l’effettistical'effettistica di Leone si traduce però nelle continue smagliature di un racconto arido e monotono, né la precisa ambientazione storica, che inserisce il consueto intrigo di dollari e di [[sangue]] nel quadro della guerra civile americana, riesce a tonificare lo spettacolo.<ref>{{cita web|cognome=Kezich|nome=Tullio|wkautore=Tullio Kezich|url=http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=56430|titolo=Rassegna stampa - Il buono, il brutto e il cattivo (1966)|accesso=06-08-2007}}</ref>|Tullio Kezich}}
 
[[Pietro Bianchi (critico cinematografico)|Pietro Bianchi]] per ''[[Il Giorno]]'' elogiò apertamente il film:{{quote|Ironia, invenzione, senso dello spettacolo rendono memorabile questo film, situando il suo autore tra gli uomini di cinema più interessanti dell'ultima leva.<ref name= Giusti >{{cita libro|nome=Marco|cognome=Giusti|wkautore=Marco Giusti|titolo=Dizionario del Western all'italiana|anno=2007|editore=[[Arnoldo Mondadori Editore|Arnoldo Mondadori]]|città= Milano|id= ISBN 9788804572770}}</ref>|Pietro Bianchi}}
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=== Metro-Goldwyn-Mayer ===
Il [[18 maggio]] del [[2004]],<ref name=METACRITIC>{{cita web|url=http://www.metacritic.com/video/titles/goodthebadandtheugly/|titolo=The Good, the Bad and the Ugly, the Re-release|accesso=22-12-2007|lingua=en}}</ref> la [[Metro-Goldwyn-Mayer]] ha pubblicato una edizione speciale in DVD de ''Il buono, il brutto, il cattivo'', includendo 18 minuti precedentemente tagliati,<ref name=MGM>{{cita web|url=http://www.mgm.com/title_title.do?title_star=GOODTHEB|titolo=Official website of Metro-Goldwyn-Mayer Inc. - The Good, the Bad and the Ugly|accesso=27-08-2007|lingua=en}}</ref> compresa la scena nella quale viene spiegato come Sentenza arriva al campo di prigionia ad aspettare il Biondo e Tuco. Visto che queste scene non furono mai doppiate durante la produzione del film, e inoltre non furono mai sottotitolate (furono infatti subito tagliate dai distributori statunitensi del film), Eastwood e Wallach vennero chiamati a doppiare i propri dialoghi quasi 40 anni dopo l'uscita del film. Van Cleef, deceduto nel [[1989]], fu doppiato da [[Simon Prescott]]. Il box contenente i DVD contiene inoltre 5 mini [[poster]] da collezione provenienti da varie nazioni ([[Spagna]], [[Germania]], [[Cina]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]), una soundtrack card, un libretto di 8 pagine contenente una recensione del film scritta da Roger Ebert, una lista dei contenuti speciali e l'elenco delle scene.<ref name=DVDTimes>{{cita web|url=http://www.dvdtimes.co.uk/content.php?contentid=6547|titolo=DVD Times|accesso=27-08-2007|lingua=en}}</ref>
[[File:Tuco tortura.png|300px|thumbnail|right|Tuco mentre viene torturato da Wallace, in una delle scene parzialmente tagliate del film]]