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Angelina Pirini nacque a Celle di Sala di [[Cesenatico]] (FC), il [[30 marzo]] [[1922]], da Luigi e Dina Savini. Era la primogenita di quattro sorelle. A lei infatti seguirono Rosina, Giuliana ed Anna.
 
Il 1° Aprile 1922 fu battezzata e le vennero imposti i nomi di Angelina e Nerina.
Il 18 novembre 1928 , all’età di sei anni, ricevette il sacramento della [[Cresima]], dalle mani di mons. Alfonso Archi, [[Vescovo]] di [[Cesena]].
ilIl 15 giugno 1930 si accostò per la prima volta all’Eucaristiaall’[[Eucaristia]], che poi costituì per lei la sorgente didella altissimasua spiritualità fino aalla darle un accento inconfondibilemorte.
 
DiLa sua famiglia umileera edi modestaorigini modeste, e Angelina crebbe nella semplicità dellee cosereligiosità indi consonanzaun conambiente l’ambienteumile die campagnarurale, proprioil dellacui centro era la Parrocchia di Sala. Frequentò l’Asilo condotto dalle Suore Canossiane e Francescane e quindi la scuola fino alla V elementare. In casa, fin da piccola, attendeva a piccoli lavori domestici e alla cura delle sorelline.
A dodici anni, quando già attendeva ai lavori di casa e accudiva le sorelline, volle anche applicarsi al mestiere di sarta presso una vicina di casa. Cresceva sana e robusta e la sua giornata era vissuta tra casa, lavoro e chiesa. Iscritta all’Azione Cattolica già dalla più tenera età, ella, fin dal giorno della prima Comunione, ogni mattina andava a Messa. Anche in quelle giornate estive in cui la chiesa restava vuota, anche d’inverno con la neve. La Messa si diceva molto presto e lei a volte andava facendosi strada con una piccola candela o con una lanterna. Poi restava in chiesa con le mani giunte ed in ginocchio.
 
A dodici anni, Angelina andò ad imparare il mestiere di sarta presso una vicina di casa, attività che seguì fino al 1937, primo anno della sua infermità. Era una bambina sana e robusta e la sua giornata era vissuta tra casa, lavoro e chiesa.
 
A dodici anni, quando già attendeva ai lavori di casa e accudiva le sorelline, volle anche applicarsi al mestiere di sarta presso una vicina di casa. Cresceva sana e robusta e la sua giornata era vissuta tra casa, lavoro e chiesa. Iscritta all’Azione Cattolica già dalla più tenera età, ella, fin dal giorno della prima Comunione, ogni mattina andava a Messa. Anche in quelle giornate estive in cui la chiesa restava vuota, anche d’inverno con la neve. La Messa si diceva molto presto e lei a volte andava facendosi strada con una piccola candela o con una lanterna. Poi restava in chiesa con le mani giunte ed in ginocchio.
L’anno di grandissima importanza per Angelina, l’anno che lei stessa dice decisivo, punto di partenza della sua vita spirituale fu il 1934, in occasione dell’arrivo del nuovo parroco don Giuseppe Marchi. Questi, volendo subito rianimare la Parrocchia, rifondò l’Azione Cattolica, diede nuovo impulso alla cultura religiosa, al culto dell’Eucaristia e della Passione di Gesù secondo il programma dell’Associazione: preghiera - azione -sacrificio.
Superato il non piccolo travaglio che le procurò una sua imprudenza, Angelina ebbe l’incarico di Delegata Beniamine l’8 dicembre 1934: incarico che svolse fino al 1937 quando divenne Delegata Aspiranti e poi Presidente della Sezione femminile.