Incastellamento in Sicilia nell'Alto Medioevo: differenze tra le versioni

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==Età bizantina ([[527]]-[[827]] d. C.)==
Con l’avanzata degli [[arabi]] nell’[[Africa settentrionale]] e la caduta delle principali roccaforti [[bizantini|bizantine]] dell’[[Egitto]], della [[Cirenaica]] e del [[Maghreb]] la [[Sicilia]], per la sua posizione geografica al centro del [[Mar Mediterraneo]], divenne per l’impero bizantino la retrovia immediata del fronte di guerra africano e ben presto un obiettivo delle incursioni musulmane. E la prima incursione nell’isola data al [[652]]. D’altra parte, il ruolo centrale della Sicilia è confermato dalla presenza a [[Siracusa]] tra il [[663]] e il [[668]] della corte dell’imperatore [[Costante II]]. Vennero anche introdotti alcuni meccanismi che anticipavano l’ordinamento tematico, ma senza che questo comportasse un potenziamento delle opere di difesa, tant’è che dopo l’uccisione di Costante II i musulmani hanno assalito e saccheggiato Siracusa.
 
Di fatto, le prime scorrerie musulmane nel [[VII secolo]] avranno come effetto immediato quello della tendenza alla frammentazione ulteriore dell’abitato nelle campagne e dei rifugi verso luoghi naturalmente difesi. La consuetudine dell’abitato in grotta e di fortilizi scavati nella roccia è molto diffusa in Sicilia, soprattutto sull’[[altopiano ibleo]], e le fonti arabe relative alla conquista citano più volte gruppi di grotte adibite ad abitazioni (giran) o addirittura una hisn al giran “fortezza delle grotte”.