Conversione di Paolo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Sposto immagine a destra per migliorare layout
Nessun oggetto della modifica
Riga 6:
Tradizionalmente l'adesione di Paolo al movimento cristiano viene indicata col termine "[[conversione]]".<ref>Vedi p.es. la tradizione cattolica che ricorda l'evento con la festa liturgica della "[http://www.santiebeati.it/dettaglio/20700 Conversione di San Paolo Apostolo]", dicitura usata anche in recenti documenti pontifici (p.es. il ''[http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20080125_san-paolo_it.html Decreto con il quale si concede una speciale facoltà per la celebrazione della Conversione di San Paolo Apostolo nell'anno giubilare, bimillenario della sua nascita]'' del 25 gennaio 2008).</ref><ref>Alcuni studiosi (vedi p.es. K. Stendahl, ''Paolo tra Ebrei e Pagani'', 1976, tr. it. 1995), assumendo come storicamente fondato il resoconto biblico, preferiscono parlare di "[[vocazione]]" o chiamata di Paolo da parte di Gesù, evidenziando come il termine "conversione" sia invece più adatto per indicare il passaggio dal paganesimo idolatrico al cristianesimo (vedi p.es. ''Nuovo dizionario enciclopedico illustrato della Bibbia'', Casale Monferrato 1997, s.v. "Paolo", par. 2. "La vocazione-rivelazione di Paolo", pp. 754-755; ''Dizionario di Paolo'', s.v. "Conversione e chiamata di Paolo", pp. 285-298). La dicitura "conversione" resta comunque quella più comunemente usata e condivisa.</ref>
 
L'evento è descritto esplicitamente negli [[Atti degli Apostoli]] e accennato implicitamente in alcune [[lettere paoline]]. In {{passo biblico|At9,1-9}} c'è la descrizione narrativa dell'accaduto, che è raccontato nuovamente dallo stesso Paolo con lievi variazioni sia al termine del tentativo di linciaggio a [[Gerusalemme]] ({{passo biblico|At22,6-11}}), chesia durante la comparizione a [[Cesarea Marittima|Cesarea]] davanti al governatore [[Porcio Festo]] e al re [[Marco Giulio Agrippa II]] ({{passo biblico|At26,12-18}}):
 
{{quote biblico|Saulo frattanto, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.|At|9,1-9}}