Cistite: differenze tra le versioni
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Se ritieni di avere i sintomi della cistite, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stata diagnosticata la cistite, parlane con il tuo medico di fiducia.
Ecco alcune domande che potresti porre
• Qualora abbia la cistite ci sono esami a cui dovrei sottopormi?<br>
• Qualora abbia la cistite ci sono precauzioni che dovrei osservare nel contatto con i miei familiari?<br>
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Le raccomandazioni per la cistite riguardano da un lato le misure da adottare per ridurre il rischio di ammalarsi e dall’altro le indicazioni mediche da seguire in caso di infezione.
Per ridurre il rischio di cistite è importante attenersi alle norme comportamentali e igienico-sanitarie illustrate nel capitolo Prevenzione, che qui riassumiamo brevemente
• bere molta acqua (almeno 1,5 litri al giorno)<br>
• ridurre il consumo di caffè, tè, bevande alcoliche, cibi speziati<br>
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• non usare diaframma o creme spermicide
In caso di infezione si raccomanda di
• contattare il medico ai primi sintomi sospetti.<br>
• assumere i farmaci prescritti secondo le modalità indicate. Soprattutto nel caso di terapie antibiotiche prolungate (cistite ricorrente) non interrompere anticipatamente il trattamento perché questo comporterebbe, oltre ad una mancata efficacia terapeutica, la selezione di ceppi batterici resistenti al farmaco prescritto.<br>
• eseguire gli esami clinici proposti. La cistite può evolvere in pielonefrite, infezione renale, che può indurre anche danni renali permanenti. La cistite inoltre può sottendere un’infezione urogenitale (es. vaginite) o malformazioni urologiche.
• attenersi al protocollo di monitoraggio per verificare il successo terapeutico delle cure intrapprese. In caso di cistite ricorrente effettuare controlli delle urine indicativamente a 7, 30 e 60 giorni dalla fine della terapia antibiotica.
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