Incendio di Borgo: differenze tra le versioni
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Nell'[[847]] divampò nel quartiere antistante l'[[antica basilica di San Pietro]] (il "[[Borgo (rione di Roma)|Borgo]]") un terribile incendio. [[Leone IV]], impartendo la benedizione solonne dalla Loggia delle Benedizioni, fece spegnere miracolosamente il fuoco, salvando la popolazione e la basilica<ref name=D112/>.
La storia è calata in un ambiente classico, popolato da figure eroiche che risentono dell'influenza di [[Michelangelo]], con venature letterarie, che alludono
Due gruppi di architetture fanno da quinte laterali, estremamente dinamiche, mentre al centro uno squarcio in lontananza rivela la figura del pontefice, di immota serenità dovuta alla consapevolezza della sua infallibilità<ref name=D112/>.
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Citazioni dotte e ricercate, prese dalla classicità e dalla modernità, ben rappresentano l'ambiente evocato dai letterati della corte di Leone X.
Dall'armoniosa bellezza della [[Stanza della Segnatura]] si è passati ormai a uno stile più ardito e disomogeneo, con una composizione più intensamente scenografica, senza un articolata organizzazione strutturale degli edifici, che paiono appunto quinte teatrali o apparati effimeri predisposti durante le feste (lo stesso Raffaello si occupò direttamente di scenografia). Forte è la componente sperimentale ed è stata paragonata da alcuni, nel suo attingere ai repertori urbinate, umbro, fiorentino e veneziano, al procedimento che in quegli stessi anni coinvolgeva i letterati sulla scelta della lingua. Raffaello andava infatti rielaborando i linguaggi dei suoi predecessori per dare origine a quel [[classicismo]] che tanto influenzò le generazioni successive<ref name=D112/>.
==Note==
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