Piramide di Cheope: differenze tra le versioni

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Questa proporzione dell'armonia, o [[Sezione aurea|numero aureo Fi]] fu usata da [[Fidia]] per progettare il [[Partenone]] dell' Acropoli di Atene.
Lo studioso Osvaldo Rea <ref>Nautilus, l'enigma dell'impero, Osvaldo Rea, ISBN 88-901473-9-3</ref> dimostra attraverso prove documentali che questa proporzione dell'armonia si riscontra anche nella visione aerea dell’intera Acropoli di [[Alatri|Aletrium]], nel [[Lazio]], cosi come nelle proporzioni della Porta Maggiore e della porta minore dell’Acropoli.
Si osserva, inoltre, che il valore ottenuto dal rapporto tra il perimetro di base (circa 921,4 m) della piramide ed il doppio dell'altezza della stessa (circa 146,6 m * 2 = 293,2 m), approssima, con buona precisione, il valore del Pi Greco -scoperto però da Archimede appena nel III secolo a.C. e presumibilmente sconosciuto alle civiltà antecedenti quella greca.
 
Risulta sorprendente, infine, che la lunghezza del perimetro della piramide espresso in pollici sia all'incirca pari a 36524, ovvero cento volte il valore 365,24, corrispondente alla durata, espressa in giorni, dell'anno solare.
Risulta sorprendente, poi, che la lunghezza del perimetro della piramide espresso in pollici sia all'incirca pari a 36524, ovvero cento volte il valore 365,24, corrispondente alla durata, espressa in giorni, dell'anno solare. E altrettanto sorprendente, infine, è il fatto che la Grande Piramide costituisca una sorta di "modello" in scala 1:43.200 dell'emisfero nord della [[Terra]]. Se si moltiplica infatti l'altezza originale del monumento (146,729 metri) per 43.200, si ottiene come risultato 6338,476 chilometri, ossia la lunghezza del raggio terrestre dal polo all'[[equatore]] con un margine d'errore di appena 15 chilometri (lunghezza reale 6353,941 chilometri). Allo stesso modo, moltiplicando il perimetro di base della piramide (921,459 metri) per 43.200, si ottiene 39.807,035 chilometri, un risultato inferiore di 260 chilometri circa rispetto la reale circonferenza della Terra all'equatore (40.067 chilometri), ossia un margine d'errore dello 0,75%. <ref>R. Bauval - G. Hancock, Custode della Genesi, Corbaccio, ISBN 88-7972-232-8</ref>
 
Per la costruzione del solo rivestimento esterno della Grande Piramide sono state scelte pietre di [[calcare]], [[basalto]] e [[granito]], pesanti ognuna dalle 2 alle 4 tonnellate, mentre la parte interna, denominata [[Djed|Zed]] è costituita di monoliti in granito pesanti dalle 20 alle 80 tonnellate, per un peso totale che si aggira intorno ai 7 milioni di tonnellate. Il volume totale è di circa 2 600 000 m³ . È quindi la più voluminosa piramide d'[[Egitto]] (ma non del mondo, dato che la [[piramide di Cholula]], in [[Messico]] è più grande). Nell'epoca immediatamente successiva alla costruzione, la piramide era rivestita esternamente di bianche pietre di calcare, lucide e molto lisce, incise con antichi caratteri, precipitate al suolo a causa di un violento [[terremoto]] nel [[1301 a.C.]]; la maggior parte dei blocchi di rivestimento fu rimossa per la costruzione di El Kaherah ([[Il Cairo]]), inoltre il [[pyramidion]] d’oro, che era situato sulla sommità, sotto i raggi del sole doveva risplendere come una gemma gigantesca.