Eccidio dell'ospedale psichiatrico di Vercelli: differenze tra le versioni

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* Secondo la procura di Torino, poco più di dieci prigionieri vennero legati col fil di ferro, stesi a terra nel piazzale dell'ospedale e schiacciati sotto le ruote di due autocarri, utilizzati "a guisa di due rulli compressori".<ref>La frase virgolettata è tratta da ''[[Il Tempo]]'' del 22 novembre 1949, citato in {{cita|Bermani|p. 330}}. Identica ricostruzione nella «Domanda di autorizzazione a procedere [...] contro Moranino e Ortona» (1949), cit., p. 2.</ref> Cesare Bermani ricostruisce l'episodio specifico in modo dubitativo: i prigionieri "sarebbero stati legati col fil di ferro, stesi a terra e schiacciati sotto le ruote di due autocarri".<ref name=bermani330/> Per Uboldi, invece, venti prigionieri furono "trucidati" all'interno dell'ospedale psichiatrico e successivamente "i corpi [vennero] portati sul piazzale antistante l'ospedale e una camionetta vi [passò] ripetutamente sopra [...]".<ref>{{cita|Uboldi|p. 324}}: "[...] i corpi vengono portati sul piazzale antistante l'ospedale e una camionetta vi passa ripetutamente sopra fino a ridurli a un macabro viluppo di ossa, carne e sangue".</ref> I corpi di questi prigionieri non sono mai stati ritrovati.<ref>{{cita|Uboldi|p. 325}}; Walter Camurati, ''Senza esito gli scavi all'ex Opn'', in ''La Stampa'', 30 maggio 1996, p. 36; F.Co., ''I fucilati dell'ex Opn meritano sepoltura'', in ''La Stampa'', 25 ottobre 1998, p. 38.</ref>
* Altri prigionieri sarebbero stati defenestrati o uccisi alla spicciolata, sempre nei locali o nell'orto dell'ospedale.<ref>Questo fatto è riportato da {{cita|Bermani|p. 330}} e {{cita|Pansa|p. 83}}.</ref>
* Il grosso fu portato a [[Greggio (Italia)|Greggio]], comune in provincia di Vercelli, ed ucciso in piena notte sul ponte del [[Canale Cavour]] alla luce dei fari di due camion.<ref>{{cita|Pansa|p. 83}}; «Domanda di autorizzazione a procedere [...] contro Moranino e Ortona» (1949), cit., p. 2; per {{cita|Uboldi|p. 325}}, furono esattamente 20 i militi uccisi a Greggio.</ref> I loro corpi vennero in seguito gettati in acqua<ref>{{cita|Bermani|p. 330}}; {{cita|Pansa|p. 83}}; «Domanda di autorizzazione a procedere [...] contro Moranino e Ortona» (1949), cit., p. 2.</ref>: in parte furono ritrovati nei giorni successivi.<ref>{{cita|Uboldi|p. 325}}.</ref>
 
Secondo la Procura di Torino, una dozzina di prigionieri venne tradotta dall'ospedale psichiatrico di Vercelli al locale carcere giudiziario, contribuendo successivamente alla ricostruzione dei fatti con la propria testimonianza.<ref name=dom144p2/><ref>Per {{cita|Uboldi|p. 325}}, invece i fascisti che si salvarono furono ventiquattro.</ref>