Patrick Magee: differenze tra le versioni

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}} È noto per le collaborazioni con [[Samuel Beckett]] e [[Harold Pinter]] e per le apparizioni in alcuni film horror e in ''[[Arancia meccanica]]'' (dove interpreta lo scrittore vittima di [[Alex DeLarge]]) e ''[[Barry Lyndon]]'' (nel quale ha il ruolo dello zio di Barry, il Cavaliere di Balibari) di [[Stanley Kubrick]].
 
Nato Patrick o Pat McGee, sposato e padre di due gemelli (Mark e Caroline, nati nel [[1961]]), decise di cambiare il cognome quando vide cominciare a stabilirsi la sua fama sul palcoscenico.
 
Attore prevalentemente di teatro, capace di recitare in inglese e in irlandese, noto per gli eccessi alcolici (che potrebbero aver causato la sua scomparsa relativamente da giovane), apparve in parti minori anche in ''[[Il servo]]'' di [[Joseph Losey]] e in film di [[Peter Brook]] (nel ''Marat/Sade'', 1967, dove interpreta il [[Donatien Alphonse François de Sade|Marchese]]), [[William Friedkin]], [[Roger Corman]], [[Lucio Fulci]] e [[Walerian Borowczyk]].
 
== Macgee e Beckett ==
Nel [[1957]] incontrò [[Samuel Beckett]] e registrò alcune sue opere per la radio. Per la [[BBC]], con la regia di Donald McWhinnie registrò ''Embers'' e ''A Piece of Monologue''. Con la regia di Martin Esslin, ''Rough for Radio II'' e con la regia di Michael Bakewell, ''Words and Music''. A queste vanno aggiunte letture da ''Molloy'', ''From an Abandoned Work'' e ''Texts for Nothing''. Da alcune di queste registrazioni venne fatto più tardi un cofanetto di CD.
 
A Beckett piaceva talmente la sua voce da decidersi a scrivere ''Krapp's Last Tape'' specialmente per lui<ref>Mel Gussow, ''Conversations with and about Beckett'', Grove Press, New York 1996, p. 33, p. 39 e p. 74. Questa fu la sola volta che il premio Nobel Beckett scrisse qualcosa per un attore specifico benché ne amasse alcuni in particolare, notoriamente almeno [[Jack MacGowran]], [[Billie Whitelaw]] e David Warrilow.</ref> (questa registrazione BBC in video fu fatta nel [[1972]]). Anthony Cronin, nella sua biografia di Beckett, scrive che in qualche modo sembrava che i due si aspettassero a vicenda<ref>A. Cronin, ''Samuel Beckett. The Last Modernist'', HarperCollins, London 1996.</ref>. Il collega Jack MacGowran ricorda di come l'incontro con Beckett gli cambiò la vita dell'attore<ref>Mel Gussow, op. cit., p. 23.</ref> dirigendoloe di come Beckett lo diresse da sé in ''Endgame'', dove l'attore riuscì persino a fargli cambiare una parola (da "queer" a "strange")<ref>Mel Gussow, op. cit., p. 180</ref>.
 
== Note ==