Jeff Buckley: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = statunitense
}}
Dopo il suo decesso, usciranno postume diverse edizioni del suo materiale, tra cui il suo secondo album mai finito, rilasciato a titolo ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]''. Anche il successo nelle classifiche avvenne postumo: il brano di [[Leonard Cohen]] "[[Hallelujah (Leonard Cohen)|Hallelujah]]" raggiunse la #1 nella ''[[Billboard]]'''s [[Hot Digital Songs]] nel marzo [[2008]] e la #2 nel [[Regno Unito]]. I lavori di Buckley rimasero famosi nel tempo<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 337}}</ref> e appaiono regolarmente nelle classifiche delle riviste di settore.<ref>{{cita web|titolo=The ''Rolling Stone'' 500 Greatest Albums of All Time |editore=rollingstone.com |data=18-11-2003|url=http://www.rollingstone.com/news/story/5938174/the_rs_500_greatest_albums_of_all_time/4 |accesso=8-3-2011}}</ref><ref>{{cita web|titolo=''Q Magazine'' - 100 greatest songs of all time October 2006 |editore=''Q Magazine'' |data=ottobre 2006|url=http://www.rocklistmusic.co.uk/qlistspage3.htm |accesso=8-3-2011}}</ref>
Era figlio di [[Tim Buckley]].
 
Dopo una decade come [[chitarrista]] [[turnista]] a [[Los Angeles]], Buckley fondò un proprio progetto di cover nei primi [[anni '90]] esibendosi nei locali di [[Manhattan]]. Con il passare degli anni, iniziò a lavorare su pezzi propri, ottenendo l'interesse di molte case discografiche.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 171-173}}</ref> Firmò per la [[Columbia Records]] su consiglio del suo manager [[Herb Cohen]],<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 107}}</ref> e pubblicò il suo primo album, denominato ''[[Grace (album Jeff Buckley)|Grace]]''.
 
Nei due anni seguenti a questa pubblicazione, Jeff e la sua band viaggiarono in una incessante tourneè, con concerti in [[USA]], [[Europa]], [[Giappone]] e [[Australia]]. Nel [[1996]], terminato il tour, Buckley iniziò la registrazione del secondo album in alcuni studio di [[New York]] con [[Tom Verlaine]] come produttore. Nel [[1997]] Buckley si trasferì a [[Memphis]], nel [[Tennessee]], per terminare i lavori sul disco, che si sarebbe dovuto intitolare ''My Sweetheart the Drunk''. Jeff Buckley morirà però dopo un bagno serale in un affluente del [[Mississipi]], sorpreso dal passaggio di un'imbarcazione. Il suo corpo fu ritrovato il [[4 giugno]].<ref name=JBBioMarieClaire>{{cita web|titolo=Jeff Buckley — The Haunted Rock Star |editore=''Marie Claire'' |data=29-10-2001|url=http://au.lifestyle.yahoo.com/b/marie-claire/748/jeff-buckleythe-haunted-rock-star|accesso=8-3-2011}}</ref>
 
Dopo il suo decesso, usciranno postume diverse edizioni del suo materiale, tra cui il suo secondo album mai finito, rilasciato a titolo ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]''. Anche il successo nelle classifiche avvenne postumo: il brano di [[Leonard Cohen]] "[[Hallelujah (Leonard Cohen)|Hallelujah]]" raggiunse la #1 nella ''[[Billboard]]'''s [[Hot Digital Songs]] nel marzo [[2008]] e la #2 nel [[Regno Unito]]. I lavori di Buckley rimasero famosi nel tempo<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 337}}</ref> e appaiono regolarmente nelle classifiche delle riviste di settore.<ref>{{cita web|titolo=The ''Rolling Stone'' 500 Greatest Albums of All Time |editore=rollingstone.com |data=18-11-2003|url=http://www.rollingstone.com/news/story/5938174/the_rs_500_greatest_albums_of_all_time/4 |accesso=8-3-2011}}</ref><ref>{{cita web|titolo=''Q Magazine'' - 100 greatest songs of all time October 2006 |editore=''Q Magazine'' |data=ottobre 2006|url=http://www.rocklistmusic.co.uk/qlistspage3.htm |accesso=8-3-2011}}</ref>
 
== Biografia ==
===I primi anni (1966-1985)===
Jeff Buckley nacque il [[17 novembre]] [[1966]] ad [[Anaheim (California)|Anaheim]], nella [[Contea di Orange (California)|contea di Orange]], in [[California]], come unico figlio del cantante e cantautore [[Tim Buckley]], di origini [[Irlanda|irlandesi]],<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 16}}</ref> e della [[violoncellista]] Mary Guibert, di discendenza e origini [[Panama|panamensi]], [[Grecia|greche]], [[Stati Uniti|statunitensi]] e [[Francia|francesi]].<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=What is Jeff's Ethnic Background? |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/03ethnic.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
 
Buckley, ain seguito della separazione dei due genitori avvenuta ancor prima della nascita di Jeff (TimBuckley abbandonò la moglie Mary, trasferendosi a [[New York]], seguendoper lecercare nuove prospettive di lavoro nel mondo musicale della ''Grande Mela'' degli [[Anni 1960|anni sessanta]]fortuna), fu cresciuto dalla madre e dal patrigno Ron Moorhead nella [[California|California del Sud]], vivendo assieme al fratellastro Corey Moorhead.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 62-63}}</ref><ref>{{cita web|autore=Rebecca Kane|titolo=Jeff's Personal History and Family |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/01history.html |accesso=26 giugno 2008}}</ref>
 
Durante l'infanzia, Jeff e la sua famiglia si trasferirono più volte in diverse città dell'[[Contea di Orange (California)|Orange County]].<ref>{{cita web |autore=Aidin Vaziri|titolo=Jeff Buckley |editore=Transcritto dal ''Raygun Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/raygun94.html|accesso=13 giugno 2008}}</ref> In quegli anni, Buckley si faceva chiamare Scott "Scotty" Moorhead.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 58}}</ref> Il suo padre biologico, Tim Buckley, era un [[cantautore]] che pubblicò tra gli [[anni '60]] e gli [[anni '70]] alcuni dischi acclamati di musica [[folk]] e [[jazz]]. Jeff Buckley disse di aver incontrato il padre una sola volta all'età di 8 anni.<ref name="TheUnmadeStar">{{cita web |autore=David Browne |titolo=The Unmade Star |editore=Transcritto da ''The New York Times'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/nyt-unmadestar.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Dopo che il padrebiologico, morì di [[overdose]] nel [[1975]],<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 11}}</ref>. Jeff scelse, allora, di usare ufficialmente il nome reale (Jeffrey Scott Buckley) che trovò sul suo certificato di nascita,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 68}}</ref> nonostante i componenti della sua famiglia continuassero a chiamarlo "Scotty".<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Scott Moorhead = Jeff Buckley |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/02name.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
 
Buckley crebbe circondato dalla musica. Sua madre era una [[pianista]] e [[violoncellista]] [[musica classica|classica]], <ref>{{cita|Daphne A. Brooks|titolo=''Grace''|p. 19}}</ref> mentre il patrigno lo introdisse alla musica dei [[Led Zeppelin]], dei [[Queen]], di [[Jimi Hendrix]], dei [[The Who]], e dei [[Pink Floyd]] fin dall'infanzia.<ref name="TheArrivalof">{{cita web |autore=Bill Flanagan|titolo=The Arrival of Jeff Buckley |editore=Transcritto dal ''Musician Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/musician-flanagan.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Il primo disco che comprò fu ''[[Physical Graffiti]]'' dei Led Zeppelin, <ref name="TheSonAlsoRises">{{cita web |autore=Matt Diehl|titolo=The Son Also Rises: Fighting the Hype and Weight of His Father's Legend, Jeff Buckley Finds His Own Voice On Grace |editore=Trascritto da ''Rolling Stone'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/rs-sonalsorises.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> mentre il gruppo [[hard rock]] [[Kiss (gruppo musicale)|Kiss]] divenne ben presto uno dei suoi progetti musicali preferiti.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 64}}</ref>
 
Intorno all'età di cinque anni, JeffBuckley iniziò a suonare la [[chitarra acustica]],<ref>{{cita web|autore=Pierre Perrone|titolo=Obituary: Jeff Buckley |editore=[[The Independent]]|url=http://www.independent.co.uk/news/people/obituary-jeff-buckley-1254388.html |accesso=08 ottobre 2008}}</ref> e all'età di 12 anni decise di diventare un musicista,<ref name="TheSonAlsoRises"/> ricevendo in dono, l'anno successivo, la sua prima [[chitarra elettrica]], una imitazione di color nero di una [[Gibson Les Paul]], all'età di 13 anni.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 67}}</ref> Si diplomò alla [[Loara High School]],<ref>{{cita web |titolo=Loara High School Alumni List |editore=Loara High School|url=http://loarahighschool.net/alumni-list.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> suonando nella band jazz della scuola.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 69}}</ref> In quegli anni, si appassionò al [[progressive rock]] e a band come i [[Rush]], i [[Genesis]] e gli [[Yes]], comee a musicisti [[jazz fusion]] come il [[chitarrista]] [[Al Di Meola]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 70}}</ref>
 
Dopo essersi diplomatòdiplomato al liceo, lasciò lail casapaese natale per andare a vivere da solo a [[Hollywood]], nel tentativo di laurearsiiscrivendosi al ''Guitar Institute of Technology''. Il musicista affermeràAffermerà a ''[[Rolling Stone]]'' come quell'istituto fosse in realtà:
 
{{quote|la più grande perdita di tempo|Jeff Buckley<ref name="TheSonAlsoRises"/>|the biggest waste of time|lingua=en}}
 
seppuranche trovòse il modo di dichiararedichiarò, poi, a ''Double Take Magazine'' come in realtà apprezzasse studiare li la teoria musicale, dicendo:
 
{{quote|Ero attratto da molte interessanti armonie, che potevo sentire eseguite da [[Maurice Ravel|Ravel]], [[Duke Ellington|Ellington]], [[Béla Bartók|Bartók]]|Jeff Buckley<ref>{{cita web |autore=Josh Farrar|titolo=Interview |editore=Trascritto da ''DoubleTake Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/doubletake.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>|I was attracted to really interesting harmonies, stuff that I would hear in Ravel, Ellington, Bartók|lingua=en}}
 
ConseguiràConseguì il diploma nel [[1985]] all'età dia 19 anni.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 95-97}}</ref>
 
===Gli esordi (1986-1993)===
JeffQuindi, trascorse sei anni lavorando in un hotel e suonando la chitarra in varienel realtàgiro musicalimusicale localilocale, cimentandosi in generi quali il [[jazz]], il [[reggaerock]] e alternando il [[rock]] alll'[[heavy metal]].<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 99–103}}</ref> Inoltre, fece un tour con il musicista reggae [[Shinehead]]<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=What was his musical history? |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/05musihist.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> e partecipò nel ruolocome di voce di d'accompagnamento inad alcune sessioni [[funk]] e [[R&B]], collaborando con il produttore [[Michael J. Clouse]].<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 98-99}}</ref>
 
Nel febbraio [[1990]], si trasferì a [[New York]],<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 104}}</ref> trovando però poche occasioni di esibirsi. In questa città fu, però, introdotto al [[Qawwali]], la musica devozionale del [[Pakistan]], e all'artista [[Nusrat Fateh Ali Khan]],<ref name="bp106-107">{{cita|Browne (2001)|pp. 106-107}}</ref> di cui divenne presto un fortegrande estimatore.<ref>{{cita web |autore=Paul Young|titolo=Talking Music: Confessing to Strangers |editore=Trascritto dal ''Buzz Magazine'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/buzz.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> In quegli anni, Buckley si interessò anche al musicista [[blues]] [[Robert Johnson]] e alla band [[hardcore punk]] [[Bad Brains]].<ref name="TheArrivalof"/> NelA settembre Jeffdello stesso anno, si trasferì a [[Los Angeles]] quandoperchè l'ex manager di suo padre, [[Herb Cohen]], si offrìera offerto di aiutarlo nel registrare la sua prima demo di brani originali. Buckley completò così ''Babylon Dungeon Sessions'', una cassetta di quattro canzoni tra cui "Eternal Life", "Unforgiven" (divenuta poi "Last Goodbye"), "Strawberry Street" e "Radio".<ref name="bp205">{{cita|Browne (2001)|pp. 205}}</ref>
 
Nei primi mesi dell'anno seguente, Buckley tornò a New York per fare il suo debutto pubblico durante un concerto tributo a suo padre denominato "Greetings from Tim Buckley".<ref name="bpp130-134">{{cita|Browne (2001)|pp. 130-134}}</ref> L'evento, orgnizzaato da [[Hal Willner]], prese luogo alla [[chiesa di St. Ann]] di [[Brooklyn]] il [[26 aprile]] [[1991]].<ref name="bpp130-134" /> AccomapgnatoAccompagnato dal [[chitarrista]] [[rock]] [[Gary Lucas]], Buckley suonò "I Never Asked To Be Your Mountain", un brano chedel [[Timpadre, Buckley]]dedicato scrisseoriginariamente dedicatoproprio a Jefflui e alla madre.moglie<ref name="bpp136-137">{{cita|Browne (2001)|pp. 136-137}}</ref> Buckley ritornò poi sul palco per, "Sefronia – The King's Chain", "Phantasmagoria in Two" e concluse il cocnerto con "Once I Was", suonata acustica e concantando il finale cantanto [[a cappella]] a causa della rottura di una corda della chitarra.<ref name="bpp136-137" /> LaCon questa performance al concerto fece si, negliprese intentile didistanze Jeff,dalla chememoria eglidella potesse finalmente distanziarsi dai fantasmicarriera del padre, che premevano sulla sua vita e sulla sua carriera. Spiegò a ''[[Rolling Stone]]'':
 
{{quote|Non era il mio lavoro, non era la mia vita. Ma mi infastidiva non esser stato presente al suo funerale, non sarei mai più stato in grado di dirgli qualcosa. Usai quello show per dargli il mio ultimo saluto.|Jeff Buckley<ref name="TheSonAlsoRises"/>|It wasn't my work, it wasn't my life. But it bothered me that I hadn't been to his funeral, that I'd never been able to tell him anything. I used that show to pay my last respects.|lingua=en}}
 
Il concerto si rivelò, poi, il primo passo di Jeff verso il mondo della musica.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 138}}</ref>
 
Nei seguenti viaggi a New York, Buckley iniziò a comporre assieme a Gary Lucas diversi brani, tra cui "Grace" e "Mojo Pin",<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 140-141}}</ref> e sul finire del 1991 iniziò a suoanresuonare nella band di Lucasquesto, i [[Gods and Monsters]].<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Jeff Buckley Tourography: 1991–1993 |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/tourography/kfaktourog1.html |aaccesso=13 giugno 2008}}</ref> Così Jeff siSi trasferì definitivamente a New York, vivendo nella [[Lower East Side]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 142}}</ref> Il giorno dopo il debutto ufficiale dei Gods and Monsters nel marzo [[1992]], Buckley decise di abbandonareabbandonò la band.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 146}}</ref>
 
Buckley iniziò cosìIniziò ad esibirsi solista in diversìdiversi locali di [[Manhattan]],<ref>{{cita web|autore=Jim Testa|titolo=Making It In New York: Jeff Buckley |editore=Trascritto da ''New Jersey Beat Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/njbeat.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> ma il [[Sin-é]] e l'[[East Village]] divennero i suoi principalipalchi teatriprincipali.<ref name="TheArrivalof" /> Buckley apparveApparve per la prima volta nel piccolo locale [[irlanda|irlandese]] nell'aprile [[1992]],<ref name="bp165">{{cita|Browne (2001)|p. 165}}</ref> e da quel giorno continuò ad esibirsi li regolarmente ogni Lunedìlunedì.<ref name="bp167">{{cita|Browne (2001)|p. 167}}</ref> Il suo repertorio comprendevaspaziava diversi brani celebridal [[folk]], al [[rock]], al [[R&B]], al[[blues]] e al [[jazz]]. Durante questi anni, siSi interessòappassionò a cantanti come [[Nina Simone]], [[Billie Holiday]], [[Van Morrison]] e [[Judy Garland]].<ref name="bp166">{{cita|Browne (2001)|p. 166}}</ref> Suonò cover di artisti come [[Led Zeppelin]], [[Nusrat Fateh Ali Khan]], [[Bob Dylan]], [[Édith Piaf]], [[Elton John]], [[The Smiths]], [[Bad Brains]], [[Leonard Cohen]], [[Robert Johnson]]<ref name="bp205"/><ref name="bp167"/><ref name="bp166"/> e [[Siouxsie Sioux]].<ref>[http://www.jeffbuckley-fr.net/disco/Liste.html JeffBuckley-fr.net] list of songs covered by Jeff Buckley including "Killing Time" composed by Siouxsie for The Creatures.</ref> NellaInterpretava suaanche setlisti eranosuoi incluse le traccebrani presenti nellain ''Babylon Dungeon Sessions'', oltre aia braniquelli appena scritti con Gary Lucas.<ref name="bp166" />
 
Nei seguenti mesi, Jeff iniziò ad attrarre nel locale sempre più spettatori, arrivando a farsi notare da diversi manager di case discografiche<ref name="bp170-171">{{cita|Browne (2001)|p. 170-171}}</ref> tra cui [[Clive Davis]].<ref name="TheUnmadeStar"/> Nell'estate del 1992, Jeff fu contattato dalla major [[Columbia Records]],<ref name="bp170-171"/> etichetta tra gli altri di [[Bob Dylan]] e [[Bruce Springsteen]],<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 174}}</ref>, con cui firmò nell'ottobre un contratto milionario per la durata di tre album.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 177-179}}</ref> Tra il luglio e l'agosto [[1993]] presero luogo le registrazioni del primo [[Extended play|EP]] di Jeff Buckley, composto di quattro pezzi tra cui una cover di "[[The Way Young Lovers Do]]".<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 199-200}}</ref> ''[[Live at Sin-é]]'' fu pubblicato il [[23 ottobre]] 1993 come documento degli esordi musicali di Buckley.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 223}}</ref>
 
NeiSi seguenti mesifece, Jeff iniziò ad attrarre nel locale sempre più spettatoricosì, arrivando a farsi notare da diversi manager di case discografiche<ref name="bp170-171">{{cita|Browne (2001)|p. 170-171}}</ref> tra cui [[Clive Davis]].<ref name="TheUnmadeStar"/> Nell'estate del 1992, Jeff fu contattato dalla major [[Columbia Records]],<ref name="bp170-171"/> etichetta tra gli altri di [[Bob Dylan]] e [[Bruce Springsteen]],<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 174}}</ref>, con cui firmò nell'in ottobre un contratto milionario per la durata di tre album.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 177-179}}</ref> Tra il luglio e l'agosto del [[1993]] preseroregistrò luogo le registrazioni delil primo [[Extended play|EP]], di''[[Live Jeffat BuckleySin-é]]'', composto di quattro pezzi tra cui una cover di "[[The Way Young Lovers Do]]" di [[Van Morrison]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 199-200}}</ref> ''[[Live at Sin-é]]'' fu pubblicato il [[23 ottobre]] 1993 come documento degli esordi musicali di Buckley.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 223}}</ref>
=== ''Grace'' (1993-1994)===
A metà 1993, Buckley iniziò a lavorare sul suoal disco d'esordio assieme al produttorea [[Andy Wallace]], che aveva già lavoratoproduttore tra gli altri sudi ''[[Nevermind]]'' dei [[Nirvana]]. JeffIngaggiò ingaggiò unala band, composta dal [[bassista]] [[Mick Grondahl]] e dal [[batterista]] [[Matt Johnson]], con cui trascorse diverse settimana in sala prove.<ref name="bp201-203">{{cita|Browne (2001)|pp. 201–203}}</ref><ref>{{cita web |titlolo=Grace album info |editore=Trascritto da Sony Music Entertainment Inc. su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/album.asp?SecID=2#info |accesso=13 giugno 2008}}</ref> NelA settembre, ilcominciarono triole raggiunseregistrazioni presso i [[Bearsville Studios]] di [[Woodstock]]. perFurono trascorrerepresenti seianche settimana registrando le tracce base di quelloLucas, che sarebbe diventato ''Grace''. Buckley invitò l'ex compagno di band Lucas asuonò suonarealcune parti di chitarra nei brani "Grace", e "Mojo Pin", oltre alil musicista jazz [[Karl Berger]], il qualeche scrisse e suonògli arrangiamenti per le basi delle canzoni.<ref name="bp204-208">{{cita|Browne (2001)|pp. 204–208}}</ref> BuckleyIn seguito, ritornòfece poiritorno a [[Manhattan]] per altre sessioni di registrazione, spostandosi poi a [[New Jersey]] dove lavorò sulle parti vocali e aggiuse consistenza ad alcune canzoni.<ref name="bp224-226">{{cita|Browne (2001)|pp. 224–226}}</ref>
 
Nel gennaio del [[1994]], Buckley partì per il suo primo tour solista nel [[Nord America]] per supportare l'uscita del discodi ''[[Live at Sin-é]]''.<ref name="bp224-226"/>, Termiantaseguito, laa tournèemarzo, partìda perun una nuovatuour in [[Europa]] a marzo.<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 230}}</ref> Tornato in patria, invitò il chitarrista [[Michael Tighe]] ad unirsi alla sua band, e dalla cui collaborazione tra i due nacque il brano "So Real", poi aggiunto all'album.<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 227}}</ref> NelIn giugno, Buckley partì per il suo primo tour accompagnato dadalla tutto il gruppo,band denominato "Peyote Radio Theatre Tour", che durò fino ad agosto<ref name=JBcomBio>{{cita web |titolo=Jeff Buckley Biography |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/bio.asp |accesso=13 giugno 2008}}</ref> a supporto di artisti tra cui [[Chrissie Hynde]] dei [[The Pretenders]],<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 231}}</ref> [[Chris Cornell]] dei [[Soundgarden]] e [[The Edge]] degli [[U2]].<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 251}}</ref>
 
''Grace'' fu pubblicato il [[23 agosto]] [[1994]]. Oltre a 7 pezzi inediti, l'album includeva 3 cover: "[[Lilac Wine]]", basata sulla versione di [[Nina Simone]],<ref name="bp166"/> "[[Corpus Christi Carol]]" di [[Benjamin Britten]],<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 75}}</ref> e "[[Hallelujah]]" di [[Leonard Cohen]],<ref name="bp166" /> quest'ultimache definitagli unaportò delleil migliorisuccesso interpretazioniper muscialivia dide Buckley"l'eccellente interpretazione", come la definì dalil ''[[Time]]''<ref name=TimeHallelujah>{{cita news |autore=Josh Tyrangiel|titolo=Keeping Up the Ghost |editore=''Time Magazine'' |url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1006590,00.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> e inclusa da ''[[Rolling Stone|Rolling Stone's]]'' nella lista "[[The 500 Greatest Songs of All Time]]".<ref name=RStoneHallelujah>{{cita web |titolo=The RS 500 Greatest Songs of All Time |editore=''Rolling Stone'' |url=http://www.rollingstone.com/news/coverstory/500songs/page/3 |accesso=13 giugno 2008}}</ref> I pareri dei critici furono entusiasti <ref> http://www.ondarock.it/pietremiliari/buckley_grace.htm </ref><ref>{{cita web |autore=Jim Irvin |titolo=It's Never Over: Jeff Buckley 1966–1997 |editore=Trascritto da ''Mojo Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/itsneverover.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>: il ''[[The Sydney Morning Herald]]'' definì il disco un "capolavoro romantico" e un "essenziale lavoro definitivo".<ref>{{cita web |autore=Sacha Molitorisz|titolo=Sounds Like Teen Spirit |editore=''Sydney Morning Herald'' trascritto su jeffbuckley.com |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Divenne [[disco d'oro]] in [[Francia]] e in [[Australia]],<ref name=JBcomBio/> e successivamente disco d'oro in [[USA]],<ref>{{cita web |titolo=RIAA Gold and Platinum records |editore=Recording Industry Association of America |url=http://www.riaa.com/goldandplatinumdata.php?resultpage=1&table=SEARCH_RESULTS&action=&title=&artist=Jeff%20Buckley&format=&debutLP=&category=&sex=&releaseDate=&requestNo=&type=&level=&label=&company=&certificationDate=&awardDescription=&catalogNo=&aSex=&rec_id=&charField=&gold=&platinum=&multiPlat=&level2=&certDate=&album=&id=&after=&before=&startMonth=1&endMonth=1&startYear=1958&endYear=2008&sort=Artist&perPage=25 |accesso=13 giugno 2008}}</ref> oltre che ancora [[disco di platino]] per sei volte in [[Australia]] nel [[2006]].<ref>{{cita web |titolo=ARIA Charts&nbsp;— Accreditations - 2006 Albums |editore=Australian Recording Industry Association |url=http://www.aria.com.au/pages/ARIACharts-Accreditations-2006Albums.htm |accesso=13 giugno 2008}}</ref> ''Grace'' ottenne, anche, apprezzamenti da musicisti celebri, tra cui [[Jimmy Page]], che definì ''Grace'' {{quote|il mio disco preferito del decennio|[[Jimmy Page]]<ref>{{cita video|autore=|titolo= Jeff Buckley: Everybody Here Wants You |medium= documentario|editore= British Broadcasting Corporation (BBC) |data=2002 }}</ref>|my favorite album of the decade|lingua=en}} e [[Robert Plant]] che si espresse in modo analogo.<ref name="NOWmagazine">{{cita web |autore=Kim Hughes|titolo=Mother preserving Jeff Buckley's legacy |editore=Trascritto da ''NOW Magazine'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/nowmag.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Altri commenti giunsero da [[Bob Dylan]], che definì Buckley {{quote|uno dei più grandi compositori del decennio|[[Bob Dylan]]<ref name=NOWmagazine/>|one of the great songwriters of this decade|lingua=en}}, e da [[David Bowie]] che, in un'intervista per ''Village Voice'', definì ''Grace'' come uno dei dieci dischi che avrebbe voluto portare con se su un isola deserta. Venne, poi, incluso nella classifica di ''[[Rolling Stone]]'' "500 Greatest Albums of All Time" del [[2003]] alla posizione #303.<ref name= RStoneGrace>{{cita web |titolo=The RS 500 Greatest Albums of All Time|editore=''Rolling Stone'' |url=http://www.rollingstone.com/news/story/5938174/the_rs_500_greatest_albums_of_all_time/4 |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
 
=== Il tour (1994-1996)===
Le vendite di ''Grace'' furono lente e supportate da pochi passaggi radio, nonostante i pareri entusiasti dei critici.<ref>{{cita web |autore=Jim Irvin |titolo=It's Never Over: Jeff Buckley 1966–1997 |editore=Trascritto da ''Mojo Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/itsneverover.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Il ''[[The Sydney Morning Herald]]'' definì il disco un "capolavoro romantico" e un "essenziale lavoro definitivo".<ref>{{cita web |autore=Sacha Molitorisz|titolo=Sounds Like Teen Spirit |editore=''Sydney Morning Herald'' trascritto su jeffbuckley.com |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Il disco divenne comunque [[disco d'oro]] in [[Francia]] e [[Australia]],<ref name=JBcomBio/> e successivamente oro anche in [[USA]] nel [[2002]],<ref>{{cita web |titolo=RIAA Gold and Platinum records |editore=Recording Industry Association of America |url=http://www.riaa.com/goldandplatinumdata.php?resultpage=1&table=SEARCH_RESULTS&action=&title=&artist=Jeff%20Buckley&format=&debutLP=&category=&sex=&releaseDate=&requestNo=&type=&level=&label=&company=&certificationDate=&awardDescription=&catalogNo=&aSex=&rec_id=&charField=&gold=&platinum=&multiPlat=&level2=&certDate=&album=&id=&after=&before=&startMonth=1&endMonth=1&startYear=1958&endYear=2008&sort=Artist&perPage=25 |accesso=13 giugno 2008}}</ref> oltre che ancora [[disco di platino]] per sei volte in [[Australia]] nel [[2006]].<ref>{{cita web |titolo=ARIA Charts&nbsp;— Accreditations - 2006 Albums |editore=Australian Recording Industry Association |url=http://www.aria.com.au/pages/ARIACharts-Accreditations-2006Albums.htm |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
Buckley trascorse gran parte dell'anno seguente ilsuonando in tour promozionale per ''Grace'', suonando in molti Paesi, dall'[[Australia]] al [[Regno Unito]] (al [[Glastonbury Festival]] e al [[Meltdown Festival]] nel [[1995]], nel quale cantò il brano di [[Henry Purcell]] ''[[Dido's Lament]]'' su invito di [[Elvis Costello]]).<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 266}}</ref><ref name="PastTours">{{cita web|titolo=Past tour dates|editore=jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/news.asp?id=10|accessoe=14 marzo 2010}}</ref>, Dopo il all''Peyote Radio Theater'' tour, la band iniziò un tour [[Europa|europeo]] il [[23 agosto]] [[1994]], iniziando con performance in [[Inghilterra]] e in [[Irlanda]], per poi toccare la [[Scandinavia]] e in settembre la [[Germania]]. La serie di concerti europea finì il [[22 settembre]] a [[Parigi]], e il tour ebbe termine il [[24 settembre]] con un concerto a [[New York]], dopo il quale la band si prese un mese di sosta e relax.<ref name="PastTours" />
 
Il [[19 ottobre]] iniziò un tour in [[Canada]] e [[USA]], che toccò sia la [[east coast]] che la [[west coast]], oltre agli Stati centrali, ed ebbe termine il [[18 dicembre]] nel [[New Jersey]].<ref name="PastTours"/>
''Grace'' ottenne apprezzamenti da un gran numero di musicisti celebri, tra cui alcune delle grandi influenze di Jeff, come i [[Led Zeppelin]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 10}}</ref> [[Jimmy Page]] infatti definì ''Grace'':
 
Dopo un mese di sosta, partì per un secondo tour europeo, iniziando da [[Dublino]], per passare, poi, per [[Londra]] e [[Parigi]]. A gennaio, partì per il suo primo tour in [[Giappone]]. Tornò in [[Europa]] il [[6 febbraio]] [[1995]] prima di tornare in [[America]] il [[6 marzo]]. Si esibì, peraltro, in un teatro del [[diciannovesimo secolo]] [[Francia|francese]], il [[Bataclan]], dove venne registrato e pubblicato nel [[EP]] ''[[Live from the Bataclan]]''. Anche una performance del [[25 febbraio]] a [[Rotterdam]] venne pubblicata nel EP ''[[The Grace EPs|So Real]]''. Ad aprile ricominciò il tour, con concerti in America e in Canada, esibendosi al [[Metro (teatro)|Metro]] di [[Chicago]], dove venne filmato e pubblicato nel ''[[Live in Chicago (Jeff Buckley)|Live in Chicago]]''. Inoltre, il [[4 giugno]] suonò ai [[Sony Music Studios]]. Il tour proseguì in Europa tra il [[20 giugno]] e il 18 [[luglio]]. Si esibì nel teatro di [[Edith Piaf]], suo idolo, L'Olympia, durante il ''Festival de la Musique Sacrée'', in cui suonò ''What Will You Say'' in duetto con [[Alim Qasimov]], un cantante dell'[[Azerbaijan]]. L'esibizione venne pubblicata nel [[2001]] nel ''[[Live a L'Olympia]]''.
{{quote|il mio disco preferito del decennio|[[Jimmy Page]]<ref>{{cita video|autore=|titolo= Jeff Buckley: Everybody Here Wants You |medium= documentario|editore= British Broadcasting Corporation (BBC) |data=2002 }}</ref>|my favorite album of the decade|lingua=en}}
 
Il ''Mystery White Boy'' tour [[australiano]], con concerti sia a [[Sydney]] che a [[Melbourne]], iniziò il [[28 agosto]] e si concluse il [[6 settembre]], con esibizioni registrate e poi pubblicate nel disco live ''[[Mystery White Boy]]''. La serie di concerti si rivelò un ottimo investimento e di grande successo, contanto che l'album ''Grace'' che divenne [[disco d'oro]] in Australia, vendendo oltre 35,000 copie. Il management di Buckley decise allora di prolungare gli show con nuove date australiane e altre in [[Nuova Zelanda]] nel mese di febbraio.<ref name=JBcomBio/> Buckley si esibì solista al [[Sin-é]] e all'evento [[Mercury Lounge]] di New York.<ref name="PastTours"/> Trascorse, poi, gran parte di febbraio impegnato nell'''Hard Luck Tour'' in Australia e Nuova Zelanda. Il [[1 marzo]] [[1996]] Johnson si esibì per l'ultima volta con Buckley, date le tensioni che si erano create all'interno della band.<ref name=JBcomBio/>
Anche [[Robert Plant]] si espresse in modo analogo.<ref name="NOWmagazine">{{cita web |autore=Kim Hughes|titolo=Mother preserving Jeff Buckley's legacy |editore=Trascritto da ''NOW Magazine'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/nowmag.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Altri commenti favorevoli giunsero da [[Bob Dylan]], che definì Buckley:
 
Dopo l'abbandono di Johnson,Vista la band,fuoriuscita oradel senza [[batterista]], non suonò concerti fino al [[12 febbraio]] [[1997]].<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Jeff Buckley Tourography |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/tourography/kfaktourog6.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> A causa della stanchezza dovuta dal continuo viaggiare, Buckley trascorse gran parte dell'anno lontano dai palcoscenici, anche se tra il [[2 maggio]] e il [[5 maggio]] si esibì come [[bassista]] con i Mind Science of the Mind, gruppo dell'amico [[Nathan Larson]].<ref name=JBcomBio/> BuckleyNel dicembre del 1996, tornò ad esibirsi live durante il suonel "phantomPhantom solo tour", unaprediligendo tournèe anonima ini varipiccoli café del nordestNew americanoEngland nelnei dicembre [[1996]], nella qualequali si esibìesibva con acroniminomi fittizi come The Crackrobats, Possessed by Elves, Father Demo, Smackrobiotic, The Halfspeeds, Crit-Club, Topless America, Martha & the Nicotines e A Puppet Show Named Julio.<ref name="PastTours"/> Come giustificazione, Buckley scrisse un post sul suo sito internet dicendo:
{{quote|uno dei più grandi compositori del decennio|[[Bob Dylan]]<ref name=NOWmagazine/>|one of the great songwriters of this decade|lingua=en}}
 
{{quote|C'è stato un momento della mia vita non troppo tempo fa nel quale potevo semplicemente esibirmi in un cafe e fare ciò che mi piaceva fare, suonare musica, imparare esibendomi, esplorare cosa significasse per me, i.e., divertirmi mentre irritavo e/o divertivo spettatori che non mi conoscevano. In questa situazione avevo la preziosa e insostituibile lussuria del fallimento, del rischio, della resa. Lavoravo duramente per mettere insieme queste cose, questo lavoro. Mi piaceva e mi mancò quando scomparve. Quello che faccio è recuperare ciò.|Jeff Buckley<ref>{{cita web |autore= Bert Van De Kamp|titolo=Jeff Buckley 1966-1997 |editore=Trascritto da ''OOR Magazine'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/oor14jun97.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>|There was a time in my life not too long ago when I could show up in a cafe and simply do what I do, make music, learn from performing my music, explore what it means to me, i.e., have fun while I irritate and/or entertain an audience who don't know me or what I am about. In this situation I have that precious and irreplaceable luxury of failure, of risk, of surrender. I worked very hard to get this kind of thing together, this work forum. I loved it and then I missed it when it disappeared. All I am doing is reclaiming it.|lingua=en}}
mentre in un'intervista per ''Village Voice'' [[David Bowie]] disse di ''Grace'' come uno dei dieci dischi che avrebbe voluto portare con se su un isola deserta.<ref name="VillageVoice">{{cita web |autore=Bill Flanagan|titolo=Jeff Buckley Missing, Presumed Dead |ediotre=Trascritto da ''Village Voice'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/vv10jun97.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
 
=== ''Sketches for My Sweetheart the Drunk'' (1997) ===
L'album sarebbe poi stato incluso nella classifica di ''[[Rolling Stone]]'' "500 Greatest Albums of All Time" del [[2003]] alla posizione #303.<ref name= RStoneGrace>{{cita web |titolo=The RS 500 Greatest Albums of All Time|editore=''Rolling Stone'' |url=http://www.rollingstone.com/news/story/5938174/the_rs_500_greatest_albums_of_all_time/4 |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
Finiti i tour, iniziò a scrivere per un nuovo album. Aveva intanto lavorato con [[Patti Smith]] per l'album ''[[Gone Again]]'' e aveva incontrato [[Tom Verlaine]], a cui chiese di essere produttore per il suo nuovo disco.<ref name="TheJBFAQ:Sketches">{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Sketches |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/17sketches.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
 
Completati A i tourmetà del [[1996]], Buckley iniziò a scrivere tracce per un nuovo album che avrebbe dovuto avere titolo ''My Sweetheart the Drunk''. Jeff aveva intanto lavorato con [[Patti Smith]] per l'album ''[[Gone Again]]'' e aveva incontrato, a seguito di una collaborazione, [[Tom Verlaine]], a cui chiese di essere produttore per il suo nuovo disco, proposta subito accettata.<ref name="TheJBFAQ:Sketches">{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Sketches |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/17sketches.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> A metà 1996, Buckley e la sua band iniziarono le prime sessioni di registrazione in uno studio di [[Manhattan]] con Verlaine. [[Eric Eidel]] era stato ingaggiato come [[batterista]] ma rimase in gruppo solo per tre sessioni, dopo le quali fu assunto [[Parker Kindred]] come musicista permanente.<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Who were the members of Jeff's band? |editore=jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/08band.html |accessdate=5 maggio 2008}}</ref> In questi mesi, Buckley incontrò [[Inger Lorre]] dei [[The Nymphs]], con cuila quale strinse una salda amicizia,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 283}}</ref> coronata da una collaborazione sulla traccia ''[[Kerouac: Kicks Joy Darkness]]'' per un album tributo a [[Jack Kerouac]].<ref name="TheJBFAQ:Sketches"/> Inoltre, dopo che il chitarrista di Lorre lasciò il suo gruppo, Buckley si offrì di sostituirlo,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 296}}</ref> rimanendo talmente colpito dal brano ''Yard of Blonde Girls'' da decidere di coverizzarlofarne peruna ''My Sweetheart the Drunk''cover.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 315}}</ref> Una nuova sessione di registrazione si svolse a Manhattan agli inizi del [[1997]], ma fu accantonata perchè ne Buckley ne la band la trovarono abbastanza soddisfacente.
=== Il tour (1994-1996)===
Buckley trascorse gran parte dell'anno seguente il tour promozionale per ''Grace'', suonando in molti Paesi, dall'[[Australia]] al [[Regno Unito]] (al [[Glastonbury Festival]] e al [[Meltdown Festival]] nel [[1995]], nel quale cantò il brano di [[Henry Purcell]] ''[[Dido's Lament]]'' su invito di [[Elvis Costello]]).<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 266}}</ref><ref name="PastTours">{{cita web|titolo=Past tour dates|editore=jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/news.asp?id=10|accessoe=14 marzo 2010}}</ref> Dopo il ''Peyote Radio Theater'' tour, la band iniziò un tour [[Europa|europeo]] il [[23 agosto]] [[1994]], iniziando con performance in [[Inghilterra]] e in [[Irlanda]], per poi toccare la [[Scandinavia]] e in settembre la [[Germania]]. La serie di concerti europea finì il [[22 settembre]] a [[Parigi]], e il tour ebbe termine il [[24 settembre]] con un concerto a [[New York]], dopo il quale la band si prese un mese di sosta e relax.<ref name="PastTours" />
 
Una nuova sessione di registrazione si svolse a Manhattan agli inizi del [[1997]], ma fu accantonata perchè né lui né la band la trovarono abbastanza soddisfacente.
Il [[19 ottobre]] iniziò un tour in [[Canada]] e [[USA]], che toccò sia la [[east coast]] che la [[west coast]], oltre agli Stati centrali, ed ebbe termine il [[18 dicembre]] nel [[New Jersey]].<ref name="PastTours"/> Dopo un altro mese di sosta, il gruppo partì per un secondo tour europeo, questa volta solo promozionale, iniziando a [[Dublino]] (dove Buckley è tutt'oggi particolarmente popolare <ref name="SoRealGrows">{{cita web |titolo=Jeff Buckley's ''So Real'' Grows Internationally |editore=Legacy Recordings |url=http://www.legacyrecordings.com/News/NewsDetail.aspx?NewsGuid=375c5bca-6900-44ee-872d-df5491f78e66 |accesso=13 giugno 2008}}</ref>), per toccare poi [[Londra]] e [[Parigi]].
 
Il [[4 febbraio]] 1997 Buckley, suonò al decimo anniversario del [[The Knitting Factory]], esibendosi in una selezione di pezzi che comprese "Jewel Box", "Morning Theft", "Everybody Here Wants You", "The Sky is a Landfill" e "Yard of Blonde Girls".<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 299}}</ref> [[Lou Reed]], che era tra i presenti al concerto, espresse in quell'occasione un interessamento a lavorare con Jeff. <ref name="VillageVoice"/> La band si esibì per la prima volta con [[Parker Kindred]], il nuovo batterista, all'[[Arlene's Grocery]] di New York il [[9 febbraio]], in un set che vide presentare numerosi brani che poi sarebbero apparsi su ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]''. A fine mese, Buckley registrò una lettura del poema di [[Edgar Allan Poe]] "[[Ulalume]]" per l'album ''[[Closed on Account of Rabies]]''.<ref>{{cita web |autore=Hal Willner|titolo=''Closed on the Account of Rabies''|editore=parisrecords.net |url=http://www.parisrecords.net/t-closedonaccountofrabies.aspx |accesso=13 giugno 2008}}</ref> QuestaSi fu l'ultima registrazione a Ney York in quantotraferì, poco dopoquindi, Jeff si traferì a [[Memphis]], nelin [[Tennessee]].
A gennaio inoltrato, la band partì per il suo primo tour in [[Giappone]], suonando concerti e facendo apparizioni promozionali per l'album e il singolo "Last Goodbye". Il gruppo tornò in [[Europa]] il [[6 febbraio]] [[1995]] prima di tornare in [[America]] il [[6 marzo]]. Tra le varie date, Buckley e la sua band si esibirono in un teatro del [[diciannovesimo secolo]] [[Francia|francese]], il [[Bataclan]], e il materiale di questo show fu registrato e pubblicato in un [[EP]] a titolo ''[[Live from the Bataclan]]''. Anche tracce di una performance del [[25 febbraio]] a [[Rotterdam]] furono registrate e pubblicate nell'EP ''[[The Grace EPs|So Real]]''.
 
Decise che le sessioni sarebbero proseguite agli [[Easley McCain Recording]] di Memphis, come suggeritogli dall'amico Dave Shouse dei [[Grifters]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 294}}</ref> Dal [[12 febbraio]] al [[26 maggio]] 1997, suonò nel ''Barristers''', un bar di [[Memphis]], sperimentando in anteprima i brani inediti.<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Why is Barristers' Significant? |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/23barristers.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
La tournèe ricominciò ad aprile con date in America e Canada, esibendosi al [[Metro (teatro)|Metro]] di [[Chicago]], concerto che fu registrato e pubblicato come ''[[Live in Chicago (Jeff Buckley)|Live in Chicago]]'' in [[VHS]] e poi [[DVD]]. Inoltre, il [[4 giugno]] suonarono ai [[Sony Music Studios]]. Dopo ciò, vi fu un nuovo tour di un emse in Europa tra il [[20 giugno]] e il 18 [[luglio]], durante il quale si esibirono in molti festival. Buckley suonò due concerti al [[Paris Olympia]], un teatro che rese celebre la [[cantante]] francese [[Édith Piaf]], una delle influenze di Jeff. Durante il ''Festival de la Musique Sacrée'' suonò ''What Will You Say'' in duetto con [[Alim Qasimov]], un cantante dell'[[Azerbaijan]]. La [[Sony BMG]] pubblicò nel [[2001]] il ''[[Live a L'Olympia]]'', con una raccolta di canzoni esibite quella sera tra cui il brano con Qasimov.
 
Dopo nuove registrazioni con scarsi risultati, a metà febbraio, licenziò Verlaine da produttore, reingaggiando [[Andy Wallace]].<ref name="TheJBFAQ:Sketches"/> Registrò altre versioni dei brani completati,<ref name="TheJBFAQ:Sketches"/> inviando i nastri a New York alla band, che li ascoltò con grande entusiasmo. Queste registrazioni apparirono nel primo disco di ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]''. Invitò, quindi, la band a raggiungerlo a Memphis per le sessioni del [[29 maggio]].
Il ''Mystery White Boy'' tour [[australiano]], con concerti sia a [[Sydney]] che a [[Melbourne]], iniziò il [[28 agosto]] e si concluse il [[6 settembre]], con esibizioni registrate e poi pubblicate nel disco live ''[[Mystery White Boy]]''. La serie di concerti si rivelò un ottimo investimento e di grande successo, con l'album ''Grace'' che divenne [[disco d'oro]] in Australia, vendendo oltre 35,000 copie. Il management di Buckley decise allora di prolungare gli show con nuove date australiane e altre in [[Nuova Zelanda]] nel mese di febbraio.<ref name=JBcomBio/>
 
Tra i due tour in [[Oceania]], Buckley e il gruppo si presero un periodo di pausa. Buckley si esibì solista al [[Sin-é]] e all'evento [[Mercury Lounge]] di New York.<ref name="PastTours"/> Dopo la pausa, la band trascorse gran parte di febbraio nell'''Hard Luck Tour'' in Australia e Nuova Zelanda, ma le tensioni tra [[Matt Johnson]] e la band si stavano facendo sempre più forti, tanto che il [[1 marzo]] [[1996]] Johnson si esibì in quello che sarebbe stato il suo ultimo concerto prima di lasciare la formazione.<ref name=JBcomBio/>
 
Dopo l'abbandono di Johnson, la band, ora senza [[batterista]], non suonò concerti fino al [[12 febbraio]] [[1997]].<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Jeff Buckley Tourography |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/tourography/kfaktourog6.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> A causa della stanchezza dovuta dal continuo viaggiare, Buckley trascorse gran parte dell'anno lontano dai palcoscenici, anche se tra il [[2 maggio]] e il [[5 maggio]] si esibì come [[bassista]] con i Mind Science of the Mind, gruppo dell'amico [[Nathan Larson]].<ref name=JBcomBio/> Buckley tornò ad esibirsi live durante il suo "phantom solo tour", una tournèe anonima in vari café del nordest americano nel dicembre [[1996]], nella quale si esibì con acronimi come The Crackrobats, Possessed by Elves, Father Demo, Smackrobiotic, The Halfspeeds, Crit-Club, Topless America, Martha & the Nicotines e A Puppet Show Named Julio.<ref name="PastTours"/> Come giustificazione, Buckley scrisse un post sul suo sito internet dicendo:
 
{{quote|C'è stato un momento della mia vita non troppo tempo fa nel quale potevo semplicemente esibirmi in un cafe e fare ciò che mi piaceva fare, suonare musica, imparare esibendomi, esplorare cosa significasse per me, i.e., divertirmi mentre irritavo e/o divertivo spettatori che non mi conoscevano. In questa situazione avevo la preziosa e insostituibile lussuria del fallimento, del rischio, della resa. Lavoravo duramente per mettere insieme queste cose, questo lavoro. Mi piaceva e mi mancò quando scomparve. Quello che faccio è recuperare ciò.|Jeff Buckley<ref>{{cita web |autore= Bert Van De Kamp|titolo=Jeff Buckley 1966-1997 |editore=Trascritto da ''OOR Magazine'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/oor14jun97.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>|There was a time in my life not too long ago when I could show up in a cafe and simply do what I do, make music, learn from performing my music, explore what it means to me, i.e., have fun while I irritate and/or entertain an audience who don't know me or what I am about. In this situation I have that precious and irreplaceable luxury of failure, of risk, of surrender. I worked very hard to get this kind of thing together, this work forum. I loved it and then I missed it when it disappeared. All I am doing is reclaiming it.|lingua=en}}
 
=== ''Sketches for My Sweetheart the Drunk'' (1997) ===
Completati i tour del [[1996]], Buckley iniziò a scrivere tracce per un nuovo album che avrebbe dovuto avere titolo ''My Sweetheart the Drunk''. Jeff aveva intanto lavorato con [[Patti Smith]] per l'album ''[[Gone Again]]'' e aveva incontrato, a seguito di una collaborazione, [[Tom Verlaine]], a cui chiese di essere produttore per il suo nuovo disco, proposta subito accettata.<ref name="TheJBFAQ:Sketches">{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Sketches |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/17sketches.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> A metà 1996, Buckley e la sua band iniziarono le prime sessioni di registrazione in uno studio di [[Manhattan]] con Verlaine. [[Eric Eidel]] era stato ingaggiato come [[batterista]] ma rimase in gruppo solo per tre sessioni, dopo le quali fu assunto [[Parker Kindred]] come musicista permanente.<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Who were the members of Jeff's band? |editore=jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/08band.html |accessdate=5 maggio 2008}}</ref> In questi mesi, Buckley incontrò [[Inger Lorre]] dei [[The Nymphs]], con cui strinse una salda amicizia,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 283}}</ref> coronata da una collaborazione sulla traccia ''[[Kerouac: Kicks Joy Darkness]]'' per un album tributo a [[Jack Kerouac]].<ref name="TheJBFAQ:Sketches"/> Inoltre, dopo che il chitarrista di Lorre lasciò il suo gruppo, Buckley si offrì di sostituirlo,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 296}}</ref> rimanendo talmente colpito dal brano ''Yard of Blonde Girls'' da decidere di coverizzarlo per ''My Sweetheart the Drunk''.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 315}}</ref> Una nuova sessione di registrazione si svolse a Manhattan agli inizi del [[1997]], ma fu accantonata perchè ne Buckley ne la band la trovarono abbastanza soddisfacente.
 
Il [[4 febbraio]] 1997 Buckley suonò al decimo anniversario del [[The Knitting Factory]], esibendosi in una selezione di pezzi che comprese "Jewel Box", "Morning Theft", "Everybody Here Wants You", "The Sky is a Landfill" e "Yard of Blonde Girls".<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 299}}</ref> [[Lou Reed]], che era tra i presenti al concerto, espresse in quell'occasione un interessamento a lavorare con Jeff. <ref name="VillageVoice"/> La band si esibì per la prima volta con [[Parker Kindred]], il nuovo batterista, all'[[Arlene's Grocery]] di New York il [[9 febbraio]], in un set che vide presentare numerosi brani che poi sarebbero apparsi su ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]''. A fine mese, Buckley registrò una lettura del poema di [[Edgar Allan Poe]] "[[Ulalume]]" per l'album ''[[Closed on Account of Rabies]]''.<ref>{{cita web |autore=Hal Willner|titolo=''Closed on the Account of Rabies''|editore=parisrecords.net |url=http://www.parisrecords.net/t-closedonaccountofrabies.aspx |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Questa fu l'ultima registrazione a Ney York in quanto, poco dopo, Jeff si traferì a [[Memphis]], nel [[Tennessee]].
 
Buckley decise che le sessioni sarebbero proseguite agli [[Easley McCain Recording]] di Memphis, come suggeritogli dal suo amico Dave Shouse dei [[Grifters]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 294}}</ref> Dal [[12 febbraio]] al [[26 maggio]] 1997 Buckley suonò nel ''Barristers''', un bar di [[Memphis]], per lavorare al nuovo materiale sperimentandolo dapprima in sede live.<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Why is Barristers' Significant? |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/23barristers.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Dopo nuove registrazioni con scarsi risultati, a metà febbraio Jeff licenziò Verlaine come produttore, ri-ingaggiando [[Andy Wallace]].<ref name="TheJBFAQ:Sketches"/> Buckley iniziò registrano versioni demo delle tracce che aveva completato,<ref name="TheJBFAQ:Sketches"/> brani che furono inviati alla sua band a New York, che li ascoltò con grande entusiasmo. Queste registrazioni appariranno nel primo disco di ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]''. Comunque Buckley non era interamente soddisfatto di questi pezzi, quando invitò la band a presentarsi a Memphis per le sessioni del [[29 maggio]].
 
===La morte (1997)===
[[File:Wolf-River-Harbor-Memphis.jpg|right|250px|thumb|Il [[Wolf River]], teatro della tragedia, con la città di [[Memphis]] di sfondo]]
La sera del [[29 maggio]] [[1997]] Jeffmentre, a bordo di un furgone guidato dal suo roadie [[Keith Foti]], si stava dirigendo presso degli studi di registrazione quando, passando lungo le rive del [[Wolf River]],<ref>{{cita web |titolo=Biography from ''The Rolling Stone Encyclopedia of Rock & Roll'' (Simon and Schuster, 2001) |editore=''Rolling Stone'' |anno=2001 |url=http://www.rollingstone.com/artists/jeffbuckley/biography |accesso=13 giugno 2008|}}</ref> un affluente del [[Mississippi]], chiese all'autista di fermarsi, avendo voglia di fare un bagno. Già in precedenza aveva nuotato in quelle acque,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 321}}</ref> quindi si immerse nel fiume tenendo, però, addosso i vestiti e gli stivali, arrivando fino ai piloni del ponte dell'autostrada (canticchiando il ritornello di ''[[Whole Lotta Love]]'' dei [[Led Zeppelin]]<ref name="Fred">{{cita web|autore=Fred Schruers|titolo=River's Edge |editore=''Rolling Stone'' |data=07 ottobre 2007|url=http://www.rollingstone.com/artists/jeffbuckley/articles/story/14925058/rivers_edge |accesso=13 giugno 2008}}</ref>), nello stesso momento in cui un [[battello]] stava transitando, creando un gorgo che probabilmente lo risucchiò. Il cantante scomparse dalla vista di Keith Foti che chiamò la polizia, che, pur avendo ordinato un dragaggio della zona, non trovò nulla.
 
Il musicista, che aveva voglia di fare un bagno e già in precedenza aveva nuotato in queste acque,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 321}}</ref> decise di immergersi nel fiume con addosso i vestiti e gli stivali, arrivando fino ai piloni del ponte sull'autostrada e cantando il ritornello di ''[[Whole Lotta Love]]'' dei [[Led Zeppelin]].<ref name="Fred">{{cita web|autore=Fred Schruers|titolo=River's Edge |editore=''Rolling Stone'' |data=07 ottobre 2007|url=http://www.rollingstone.com/artists/jeffbuckley/articles/story/14925058/rivers_edge |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
 
Poco dopo un [[battello]] transita nell'area di fiume dove Buckley stava nuotando e la sagoma del ragazzo scompare dalla vista di Keith Foti che, dopo qualche minuto di ricerche, intorno alle 21 chiama la polizia. La volante arriva un quarto d'ora più tardi e, chiamati i rinforzi, comanda il [[draga|dragaggio]] del fiume, senza trovare traccia alcuna di Jeff.
 
SoloIl corpo verrà trovato solo il mattino del [[4 giugno]] da un passeggero del traghetto ''American Queen'' noterà una sagoma di un corpo umano, impigliato tra i rami di un albero che galleggia sotto il ponte di ''[[Beale Street]]'', la via più importante di [[Memphis]]. Il corpo, che si rivelerà quello di Jeff dopo il riconoscimento di Gene Bowen (tour manager di Buckley) grazie a un [[piercing]] riconobbe il corpo da un piercing all'ombelico e alladalla maglietta indossata, verrà sottoposto ad. L'[[autopsia]], la quale rivelerà che il musicista non erarilevò sotto effettotracce di [[alcol etilico|alcol]] o di[[droga|droghe]], tanto che le cause dell'annegamento verranno imputate prevalentemente alla [[congestione]] e all'imperiziail delcaso pilotavenne delarchiviato battello.<ref>{{citacome web|autore=James Wigney|titolo=Real Buckley lives on |editore=News.comincidente.au |data=20 maggio 2007 |url=http://www.news.com.au/adelaidenow/story/0,22606,21759367-5006343,00.html |accesso=17 dicembre 2008}}</ref> A confermare questi aspetti, fu rilasciato unUn comunicato ufficiale dalla madre, che diceva:
 
{{quote|La morte di Jeff Buckley non ha nulla di "misterioso", legato a droghe, alcool o suicidio. Abbiamo un rapporto della polizia, un altro medico e un testimone, che ci confermano l'annegamento accidentale e che Buckley era in un ottimo stato mentale prima dell'incidente.|Mary Guibert<ref>{{cita web|autore= Mary Guibert|titolo=JB Biopic&nbsp;— Fact Check |publisher=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/news.asp?id=86|accesso=13 giugno 2008}}</ref>|Jeff Buckley's death was not "mysterious," related to drugs, alcohol, or suicide. We have a police report, a medical examiner's report, and an eye witness to prove that it was an accidental drowning, and that Mr. Buckley was in a good frame of mind prior to the accident.|lingua=en}}
 
Il funerale si celebrò il [[1º agosto]] [[1997]] si celebrò l'ultimo addio a Jeff Buckley, nella [[chiesa di Saint Ann]] a [[Brooklyn]], nello stesso luogo dove era iniziata la sua carriera durante il ''Tim Buckley Tribute''. La chiesa, gremita di persone, porse omaggio al musicista, e la cerimonia terminò con un discorso di Mary Guibert.
 
===Dopo la morte (1998-oggi)===
NelDopo corsola degli anni successivi alla sua scomparsamorte, il nome divennero Jeffpubblicati apparirà in diverse pubblicazioni didiversi album postumi come ''[[Mystery White Boy]]'', ''[[Live a l'Olympia]]'', ''[[Live at Sin-é (Legacy Edition)]]'' e ''[[Grace Around the World]]'', oltre che, naturalmente, l'inconcluso ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]''.
 
Buckley è oggetto di un vero e proprio culto da parte dei fan, che vedono in lui la figura dell'artista maledetto e misterioso, un pò come era stato fatto con [[Jim Morrison]] o [[Kurt Cobain]]. Molti musicisti includono Buckley nelle proprie influenze.
Tutt'oggi è considerato una delle voci più emozionanti nel panorama musicale e, come per altre icone musicali segnate da una fine tragica, come [[Kurt Cobain]] o [[Layne Staley]], resta un personaggio molto amato, tributato e rimpianto.
 
== Discografia ==
{{vedi anche|Discografia di Jeff Buckley}}
=== Album registrati in studio ===
* [[1994]] - ''[[Grace (album Jeff Buckley)|Grace]]'' ([[Columbia Records]])
* [[1998]] - ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]'' - postumo ([[Columbia Records]])
 
==Videografia==