Vulcano di fango: differenze tra le versioni

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[[File:Salse_di_Nirano1.jpg|230px|right|thumb|Un vulcanetto di fango nella [[Riserva Naturale Salse di Nirano]].]]
{{quote|''pustole di una terribile malattia della natura''|Guy De Maupassant<ref name="Maupassant1998">{{cite book|author=Guy de Maupassant|title=Viaggio in Sicilia|url=http://books.google.com/books?id=OmABRAAACAAJ|accessdate=|year=1998|publisher=Sigma|isbn=9788872310397}}</ref>}}
 
Un '''vulcano di fango''' (detto anche ''maccaluba'' o ''salinella'' in siciliano, diverse per cause geologiche fra loro) è una piccola collina, alta da pochi decimetri a parecchi metri, che erutta [[argilla]], rammollita dall'[[acqua]], unita a sostanze [[sale|saline]] come acque [[sale|salso]]-[[bromo]]-[[Iodio|iodiche]], e anche [[metano]] e [[idrocarburo|idrocarburi]] ([[bitume]]). La genesi dei fanghi è da attribuire alla risalita di acqua e gas sotto pressione attraverso discontinuità strutturali in formazioni argillose o attraverso vere e proprie [[faglia|faglie]].
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Dagli studi effettuati dal secolo scorso ad oggi è spesso emersa una stretta correlazione tra alcuni eventi [[sisma|sismici]] della Sicilia orientale, le fasi parossistiche delle "Salinelle" e la variazione anomala della concentrazione dei principali gas emessi. In particolare sono state registrate delle variazioni anomale nell'emissione di [[elio]], tipico precursore geochimico dei [[terremoto|terremoti]], e di [[metano]] in occasione del [[terremoto di Carlentini]] del [[13 dicembre]][[1990]] (epicentro distante 50 km, magnitudo 5.1)<ref>W. D’Alessandro, R. De Domenico, F. Parello, M. Valenza, ''Geochemical anomalies in the gaseous fase of the mud volcanoes of Paternò – Sicily'', in ''Proceedings of the scientific meeting on the seismic protection'', Venice, 12-13 July, 1993.</ref>.
 
A partire dal [[1999]] è stata osservata un'intensa attività eruttiva che ha quasi sempre preceduto, di qualche mese, le [[eruzioni]] vulcaniche dell'[[Etna (vulcano)|Etna]] ([[1999]], [[2001]], [[2002]], [[2004]] e [[2006]]). In queste occasioni sono stati eruttati notevoli quantità di fango caldo (30-40 °C), che hanno creato, nell'estate 2006, ingenti danni ai vicini [[agrumetoagrume|agrumeti]].
 
== Note ==