Socrate: differenze tra le versioni

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È stato osservato in proposito come Platone riproducesse del dialogare di Socrate «quel reinterrogare senza posa, con tutte le impennate di dubbio, con gli improvvisi squarci che maieuticamente tendono alla verità, non rivelandola ma sollecitando l'anima dell'ascoltatore a trovarla [...] in lui solo è riconoscibile l'autentica cifra del filosofare socratico» (G. Reale, ''I problemi del pensiero antico dalle origini a Platone'', Milano 1972, p. 347).</ref>
 
 
Al di là del fatto che la paternità dell' Alcibiade Maggiore possa essere attribuita o meno a Platone, contestata in base ad un'analisi filologica da alcuni interpreti, a cominciare da [[Friedrich Schleiermacher]] che li porta a notare somiglianze con l'opera di Senofonte e Aristotele, esso rimane comunque una valida testimonianza su Socrate.<ref>Francesco Sarri, ''Socrate e la genesi storica dell'idea occidentale di anima'', Volume 1, Abete, 1975, p.159 e seguenti.</ref> In proposito è stato rilevato:
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Oltre alla dottrina delle idee e alla concezione della natura, infatti, un importante argomento di cui tratta il ''Fedone'' è, come dice lo stesso Platone, «il discorso di Socrate intorno all'anima».<ref>Platone, ''Lettera XIII, 363.</ref> Secondo alcuni interpreti: «Certamente la struttura dialettica delle argomentazioni svolte a livelli diversi, di crescente profondità, e la teoria delle idee appartengono a Platone, che era sui quarant'anni quando scrisse il ''Fedone'', e non a Socrate; tuttavia il messaggio della vita e della morte di Socrate, così come questo dialogo lo affida a noi, è, per quanto riguarda l'orientamento di fondo, un documento di genuino valore storico, a meno che non si voglia supporre Platone stesso capace di una conscia e deliberata falsificazione, riconoscibile come tale dalle persone che egli cita come fonti del suo racconto».<ref>Matteo Perrini, ''[http://www.ccdc.it/UpLoadDocumenti/Fedone.pdf Fedone, o delle ultime ore di Socrate]'', ''Giornale di Brescia'', 1996).</ref>
 
L<nowiki>'</nowiki>''Apologia di Socrate'' resta comunque, secondo alcuni, la testimonianza più attendibile in favore della tesi che vede Socrate come lo scopritore del concetto occidentale di anima:
{{quote|Per sostenere questa tesi basterebbe il documento della sola ''Apologia di Socrate''. E che l'Apologia sia non una invenzione di Platone, ma un documento con precisi fondamenti storici è facilmente dimostrabile.[...] Il messaggio che nell<nowiki>'</nowiki>''Apologia'' viene presentato come specifico messaggio filosofico di Socrate è, appunto, quello del nuovo concetto di anima con la connessa esortazione alla «cura dell'anima».|G. Reale, introduzione a ''Socrate e la nascita del concetto occidentale di anima'', Vita e Pensiero, Milano 1997, p. XVI.}}