Galileo Galilei: differenze tra le versioni
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Frutto dell’insegnamento pisano è il manoscritto ''De motu antiquiora'', che raccoglie una serie di lezioni nelle quali egli cerca di dar conto del problema del [[movimento]]. Base delle sue ricerche è il trattato, pubblicato a [[Torino]] nel [[1585]], ''Diversarum speculationum mathematicarum liber'' di [[Giambattista Benedetti|Giovanni Battista Benedetti]], uno dei fisici sostenitori della teoria dell’«impeto» come causa del «moto violento». Benché non si sapesse definire la natura di un tale impeto impresso ai corpi, questa teoria, elaborata per la prima volta nel [[VI secolo]] da [[Giovanni Filopono]] e poi sostenuta dai fisici parigini, pur non essendo in grado di risolvere il problema, si opponeva alla tradizionale spiegazione aristotelica del movimento come prodotto del mezzo nel quale i corpi stessi si muovono.
A Pisa Galileo non si limitò alle sole occupazioni scientifiche: risalgono
Nell'[[estate]] del [[1591]] il padre Vincenzo morì, lasciando a Galileo l'onere di prendersi cura del mantenimento di tutta la famiglia: per il matrimonio della sorella Virginia, sposatasi quello stesso anno <ref>Con tale Benedetto Landucci che Galilei raccomandò a [[Cristina di Lorena]] ([[1565]]-[[1636]]) riuscendo a fargli ottenere nel [[1609]] il posto di pesatore al saggio; il lavoro, consistente nel pesare gli argenti che venivano venduti, procurava un guadagno di circa 60 fiorini</ref>, Galileo dovette provvedere alla dote, contraendo dei debiti, così come dovrà fare per le nozze della sorella Livia nel [[1601]]<ref> con Taddeo Galletti. Alla dote per la sorella Livia avrebbe dovuto contribuire anche il fratello Michelangelo.</ref> e altri denari dovrà spendere per soccorrere le necessità della numerosa famiglia del fratello Michelangelo. <ref>«Michelangelo.. fu versatissimo nella musica e la esercitò per professione; essendo stato buon liutista non v’è dubbio che fosse allievo egli pure di suo padre Vincenzo. Fra gli anni 1601-1606 visse in Polonia al servizio di un conte palatino; nel 1610 era a Monaco di Baviera ove insegnava musica, e in una lettera datata del 16 agosto di quell’anno, egli pregava il fratello Galileo, di acquistargli grosse corde di Firenze per suo bisogno et dei suoi scolari...» (''Dizionario universale dei musicisti'', Casa Editrice Sonzogno, Milano 1937). Le spese per i viaggi in Polonia e Germania furono sostenute da Galilei. Michelangelo appena sistematosi in Germania volle sposarsi con Anna Chiara Bandinelli e, anziché saldare il debito per la dote che aveva con il cognato Galletti, spese tutto il denaro che aveva in un lussuoso ricevimento nuziale.</ref> Non bastando il modesto stipendio di sessanta scudi all'anno, e nell'imminenza della scadenza del suo contratto, Galileo si rivolse nuovamente all'influente amico Guidobaldo Del Monte che lo raccomandò al prestigioso [[Università di Padova|Studio di Padova]], dove era ancora vacante la cattedra di matematica dopo la morte, nel [[1588]], del professore [[Giuseppe Moletti]].
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