Orneore Metelli: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Orneore Metelli
A questa attività affianca un impegno altrettanto smisurato nella musica entrando, come primo bombardino, nella fanfara cittadina e, come primo trombone, nell'orchestra del teatro Verdi.▼
Purtroppo con l'avanzare dell'età incorre in alcuni disturbi cardiaci e un medico gli proibisce di bere vino e di affaticarsi suonando la tromba. Purtroppo Metelli sente di essere un artista e quindi questa rinuncia gli costa moltissimo però dopo un attimo di smarrimento dedice di indirizzare la sua creatività verso la pittura che esercita come passatempo nei momenti liberi.▼
Ovviamente considera le sue creazioni come opere non degne di nota e le tiene più o meno nascoste. ▼
Nel [[1936]] conosce il giovane scultore ternano [[Aurelio De Felice]] che rimane folgorato dall'inventiva che il calzolaio mette nelle sue creazioni e gli promette di "renderlo celebre".▼
Negli anni seguenti l'amicizia e la stima tra i due si consolida e ad ogni incontro Metelli regala al concittadino dei suoi quadri ricordandogli scherzosamente la sua promessa.▼
Muore a [[Terni]] il [[26 novembre]] [[1938]].▼
▲A questa attività
==Dopo la morte== ▼
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▲Ovviamente
▲Nel [[1936]]
Per tutta la vita non ha nessun rapporto con critici d'arte, galleristi o esperti d'arte ma il suo concittadino De Felice lo ha sicuramente valutato in prospettiva.▼
▲Negli anni seguenti l'amicizia e la stima tra i due si
La prima prova ufficiosa avviene nel 1942 durante la mostra retrospettiva organizzata da Ugo Castellani e Aurelio De Felice a Terni presso palazzo Carrara.▼
La terza si svolge nuovamente a Roma l'anno seguente e pur non essendo molto apprezzata dal pubblico attira su di se un'insperata attenzione dei media grazie a un concorso per la migliore recensione vinto dal poeta [[Libero de Libero]].▼
Il concorso porta una valanga di articoli sulla stampa specializzata e normale e il nome di Metelli varca per la prima volta i confini nazionali. Nel [[1947]] la Kunsthalle di [[Berna]], seguita da altre città elvetiche, chiede di poter avere le opere di Metelli per realizzare una mostra postuma. ▼
▲==Dopo la morte==
Le mostre svizzere sono un successo di pubblico e critica e la la stampa italiana specializzata lancia il suo nome tra i grandi dell'arte. ▼
▲Per tutta la vita non
▲La prima prova ufficiosa
Il giornalista [[Zavattini]], scrive su "[[Il Minuto]]" (giornale di Roma) del [[16 giugno]] [[1946]]:▼
▲La
▲Il concorso
{{quote|Metelli sublima sempre la cosa, la persona, l'avvenimento, la sua stessa firma, con lo stile della ▼
▲Le mostre svizzere
▲Il giornalista [[Zavattini]],
▲{{quote|Metelli sublima sempre la cosa, la persona, l'avvenimento, la sua stessa firma, con lo stile della memoria, essendo uno che più che vedere ricorda e, ancor più preciso, vede per ricordare.}}
la realtà sembra una scena teatrale; lo stesso Metelli scriverà:▼
▲Il suo stile si rifà a una visione del mondo in cui la realtà sembra una scena teatrale; lo stesso Metelli
{{quote|...mi pareva che tutta la città fosse una meravigliosa e non veduta scena dipinta e luminosa e piena di mille forme e mille apparenze e l'azioni di quel tempo simili a quelle che son rappresentate nei teatri.}}
Lo storico [[Pompeo De Angelis]], autore di una biografia edita nel 1997, lo definisce "progressista ma triste", "pittore pieno di idee".
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==Bibliografia==
[[File:Orneore Metelli, Temporale alla stazione di Assisi, 1938.jpeg|thumb|right|Orneore Metelli, ''Temporale alla [[stazione di Assisi]]'' (1938)]]
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