Platone: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nacque ad [[Atene]] da genitori aristocratici: AristoneAristole lui, che gli impose il nome del nonno, cioè Aristocle; e Perittione, la quale, secondo [[Diogene Laerzio]],<ref>Diogene Laerzio, ''Vite'', III, 1, 1 – {{en}} una [http://classicpersuasion.org/pw/diogenes/dlplato.htm versione in inglese], traduzione di C.D.&nbsp;Yonge</ref> discendeva da [[Solone]]. La sua data di nascita viene fissata da [[Apollodoro di Atene]], nella sua ''Cronologia'', all'ottantottesima [[Olimpiade]], nel settimo giorno del mese di Targellione, ossia alla fine di maggio del 428&nbsp;a.C.<ref>Fonte utilizzata anche da Diogene Laerzio (III, 1-41), cfr. [http://marin.unisal.it/Sintesi%20di%20Storiografia%20FA%202010.pdf Storiografia filosofica antica], pag. 26 e 72.</ref> Ebbe due fratelli, Adimanto e Glaucone, citati nella sua ''[[Repubblica (Platone)|Repubblica]]'', e una sorella, Potone, madre di [[Speusippo]], futuro allievo e successore, alla sua morte, alla direzione dell'[[Accademia di Atene]].
 
Fu un altro Aristone, un lottatore di [[Argo (città)|Argo]], suo maestro di [[ginnastica]], a chiamarlo Platone (dal greco πλατύς, ''platýs'', che significa "ampio") date le ampie spalle; altri danno del nome un'altra derivazione, come l'ampiezza della fronte o la maestà dello stile letterario. [[Diogene Laerzio]], riferendosi ad [[Apuleio]],<ref>''Ibid.'', ''Platone e la sua dottrina'', I, 2.</ref> a [[Olimpiodoro]]<ref>''Ibid.'', ''Vita di Platone'', 2, 3.</ref> e a [[Claudio Eliano|Eliano]],<ref>''Ibid.'', ''Storia varia'', II, 30.</ref> informa che avrebbe coltivato la [[pittura]] e la [[poesia]], scrivendo [[ditirambo|ditirambi]], [[Poesia lirica|liriche]] e [[tragedia|tragedie]], che avrebbero avuto in seguito, insieme ai mimi, un'importanza fondamentale per la scrittura dei suoi dialoghi.
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===IL secondo viaggio a Siracusa===
Nel 367364 a.C., poco prima dell'arrivo di [[Aristotele]] nell'Accademia, Platone è a [[Siracusa]], invitato da Dione che, con la morte di [[Dionigi I di Siracusa|Dionigi il Vecchio]] e la successione al potere di suo nipote [[Dionigi II di Siracusa|Dionigi il Giovane]], conta di poter attuare le riforme impedite dal precedente tiranno. Ma i contrasti con Dionigi, che sospetta nello zio intenzioni di ribellione, portano all'esilio di Dione: Platone può tuttavia rimanere a Siracusa come consigliere di Dionigi e coltivare i suoi progetti di trasformazione istituzionale dello Stato siracusano.
 
Nel [[365 a.C.]] Siracusa è in guerra e Platone torna ad Atene, con la promessa di poter tornare a Siracusa alla fine della guerra insieme con Dione. Ad Atene scrive il ''Parmenide'', il ''Teeteto'', e il ''Sofista''.