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* L’oliva “Manna”, piccola e di sapore molto dolce, molto simile per il colore e la figura all’oliva “Ogliarola”.
Presta riporta anche le tre olive di origine toscana, affermando che “l’infrantoia” è la migliore razza di ulivo, e le tecniche usate a Firenze che Marco Lastri gli aveva detto nella loro corrispondenza epistolare.
==='''Terza parte'''===
La terza parte illustra i metodi utilizzati per ricavare l’olio. La prima maniera per ricavare l’olio era spremere le olive con le mani oppure schiacciarle con i piedi. Questo richiedeva una grande perdita di tempo, infatti i Greci utilizzavano il “Trapetum”, cioè il frantoio che fu ritrovato negli scavi di Stabia. Il frantoio si diceva riducesse in polvere anche il nocciolo e questo poteva rovinare il sapore dell’olio, in realtà questo non era vero. Il frantoio usato a Firenze era, però, molto difettoso rispetto agli altri paesi che usavano la più efficace macina verticale non solcata. La terza parte è sicuramente la più importante, in quanto l’autore ci mostra le tecniche usate e il modo per ricavare un buon olio. Presta, con le sue opere, voleva spronare il lettore ad utilizzare i suoi metodi per dare un contributo allo sviluppo socio-economico del suo territorio.
=='''Bibliografia'''==
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