Sabato pomeriggio: differenze tra le versioni

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'''''Sabato pomeriggio''''' è il sesto album di [[Claudio Baglioni]], pubblicato nel [[1975]] dalla [[RCA Italiana]].<br>
 
==Il disco==
Dopo ''[[Questo piccolo grande amore (album)|Questo piccolo grande amore]]'' e ''[[Gira che ti rigira amore bello]]'', Baglioni incide nuovamente un [[concept album]] in cui ogni canzone illustra da punti di vista diversi lo stesso stato d'animo. Dopo [[Vangelis]], Claudio si avvale della collaborazione di un altro guru della musica, l'arrangiatore [[Luis Enrique Bacalov]], che colora l'album di suoni ed effetti in grado di dare lo scenario ottimale alle storie narrate.<br>
 
Oltre alla famosa title-track, le altre canzoni si rincorrono sullo stesso tema, che è quello leopardiano dell'attesa, evidente in ''Aspettare'' (che inizia con la parola "passerotto" che ritorna nella famosa canzone); più esteso in ''...ed aspettare''; in ''Poster'' dove l'attesa del metrò fa esplodere la voglia di "andare lontano"; in ''21X'', dove il protagonista spera in un'improbabile vincita al [[Totocalcio]]; in ''[[Sisto V]]'' (canzone legata a un'esperienza teatrale del giovane Claudio), in dialetto romanesco, dove addirittura si aspetta "un papa mijore"; in ''Lampada Osram'', dove una ragazza attende invano un ragazzo al primo appuntamento. In altre canzoni invece questa tematica è meno evidente: in ''Carillon'' (una visita a sua nonna) il suono famoso fa ricordare la gioventù andata; in ''Doremifasol'' si ha una semplice ma profonda dichiarazione d'amore, ma cade a metà del disco che è tutta un'attesa del "passerotto"; ''Il [[lago di Misurina]]'' ci porta in una dimensione fiabesca, raccontando la leggenda diffusa nella località veneta, sulla nascita di questo lago ai piedi del monte [[Sorapiss]], anch'essa derivata dall'attesa vana di una fanciulla. Prende parte il [[Coroanaroma]], coro della sezione romana dell'[[Associazione Nazionale Alpini]], diretto dal grande [[Lamberto Pietropoli]], un unicum del repertorio baglioniano. Chiudono il quadro ''Alzati Giuseppe'' dedicata all'uomo medio lavoratore che aspetta una vita migliore ma fa poco per conquistarsela, e l'intemezzo ''Tutto qua'', che parla di bambini che giocano ai grandi, aspettando di diventare grandi per davvero.<br>
 
''...ed aspettare'' è cantata dal gruppo vocale fondato da [[Edoardo De Angelis]], la [[Schola Cantorum (gruppo musicale)|Schola Cantorum]].
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''Poster'' descrive l'attesa in una fermata del Metrò romano forse nel primo Inverno dello stesso 1975. Sembra dal testo e dalla descrizione dei particolari che la fermata sia Via Cavour (Linea B), e che l'orario precisato nel testo faccia presumere che il protagonista attenda il treno speciale allora in servizio sulla Linea B per collegare direttamente Roma con Ostia (Treni Diretti ''Termini-Lido'', soppressi nel 1987). Questo spiegherebbe anche l'attesa lunga colmata dalla descrizione minuziosa del marciapiede opposto a quello protagonista. La musica di ''Poster'' è molto simile a quella di ''Valsinha'', una canzone di [[Chico Buarque]] De Hollanda, che fu cantata da [[Mia Martini]].
 
Merita una spiegazione il titolo di ''Lampada Osram'': in occasione delle Olimpiadi del 1960 fu installato<ref>[http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/schedaCine.jsp?db=cinematograficoCINEGIORNALI&section=/&physDoc=35341&theTerm=piazza+cinquecento&qrId=3se05400897ea35f&findCine=true&findFoto=true Filmato dell'Archivio Luce - "Roma: in occasione delle Olimpiadi, si installa un lampione allo xenon in piazza dei Cinquecento. 10/08/1960"]</ref> a Roma in piazza dei Cinquecento davanti alla Stazione Termini un lampione con [[lampada allo xeno]] Osram da 2.500.000 di lumen e 75 KW&nbsp;kW di potenza, primato mondiale dell'epoca per una singola lampada. Diventò presto un posto per darsi appuntamento, come succede alla protagonista della canzone; soprattutto in questa canzone è evidente un certo crepuscolarismo dello stile di Baglioni, che descrive sin nei minimi particolari l'ambiente davanti alla stazione ("una valigia torna, un'altra se ne va", "che facce da galera quei quattro sul coupé"), e la stessa caratteristica si può notare nel testo di ''Carillon''.
 
Al disco partecipa alle chitarre il fratello di [[Little Tony]], [[Enrico Ciacci]].
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==Musicisti==
 
*[[Claudio Baglioni]] - [[chitarra]]
*[[Antonio Coggio]] - [[Organo (musica)|organo]]
*[[Piero Ricci]] - [[basso]] tranne ''Poster'' e ''Sabato pomeriggio''
*[[Mario Scotti]] - [[basso]] in ''Poster'' e ''Sabato pomeriggio''
*[[Enrico Ciacci]] - [[chitarre]]
*[[Luciano Ciccaglioni]] - [[chitarre]], [[mandolino]]
*[[Ciro Cicco]] - [[percussioni]]
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# ''Aspettare...'' - 2:26
# ''Carillon'' - 4:00
# ''Alzati Giuseppe'' - 4:48
# ''[[Poster (brano musicale)|Poster]]'' - 5:08
# ''Tutto qua!'' - 1:54
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*Testi: [[Claudio Baglioni]]
*Musiche: [[Claudio Baglioni]], [[Antonio Coggio]]
*Arrangiamenti: [[Luis Enriquez Bacalov]]
 
<div class="references-small" >
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L'album è uno dei pochi che non ritrae Baglioni nella copertina. Una sua immagine è invece ritratta nella fodera interna.
 
[[Categoria:Concept album]]
 
{{Portale|musica}}
 
[[Categoria:Concept album]]