Clima italiano: differenze tra le versioni
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In [[Italia centrale]] le nevicate sono più probabili a quote pianeggianti lungo il versante [[adriatico]] (dove comunque si presentano ogni anno), per effetto [[stau]] durante la discesa di sistemi perturbati di origine [[artico|artica]] o [[Scandinavia|scandinava]]. Il versante [[Mar Tirreno|tirrenico]] di [[Toscana]] e [[Lazio]] è raramente interessato da [[precipitazioni]] [[neve|nevose]] in pianura e lungo le coste, che sono possibili solo in caso di flusso di aria artica continentale o marittima molto gelida verso il [[Mediterraneo]] attraverso la [[Rodano (fiume)|porta del Rodano]], oppure a seguito del transito di [[fronte meteorologico|sistemi frontali]] che seguono intensissime ondate di gelo ([[1956]], [[1985]]) scorrendo sopra il cuscino freddo precedentemente formatosi al suolo.
L'[[Italia meridionale]] può essere interessata da fenomeni [[neve|nevosi]] in pianura durante la discesa di intensi nuclei di aria fredda, che colpiscono soprattutto il basso [[Adriatico]] (in Abruzzo, in Molise, nelle coste di Bari e della provincia di Foggia) e lo [[Jonio]]; se tali perturbazioni artiche sono associate ad una [[depressione tirrenica]], può nevicare anche lungo le coste [[Mar Tirreno|tirreniche]] di [[Campania]], [[Calabria]] e [[Sicilia]] (in quest' ultima regione sono preferibili minimi sullo Ionio). Per quanto riguarda la Sardegna invece, le nevicate a quote molto basse si verificano durante le discese di nuclei di aria artica (marittima e continentale) e di aria polare continentale, associate a vortici di bassa pressione. Per le zone centro-occidentali dell'Isola, le configurazioni ideali per le nevicate si hanno durante le irruzioni di aria gelida dalla Valle del Rodano
=== Precipitazioni nevose medie annue ===
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