== Storia ==
La storia di questo paese trae inizio dalla costruzione di un castello, che i romani<ref>G. Marinelli, op. cit. pag. 215.</ref> edificarono lungo la sponda sinistra del fiume Tronto. Dal periodo della fondazione dell'insediamento fortificato fino all'[[anno 1000]] non si hanno notizie certe e documentate sulle vicissitudini che ebbero luogo in questo borgo. Le tracce di vicende note e confortate da fonti incominciano dal [[secolo XI]]. In [[età feudale]], nell'anno [[1010]], Lupo di Rinaldo Cataldi divise la proprietà del castello in due metà, una di queste la cedette al figlio Cataldo, che assunse anche il titolo di dinasta e divenne Signore di Mozzano; dell'altra metà, mediante un contratto di donazione, ne trasferì la proprietà ad Emmone, primo [[vescovo-conte]] della città di Ascoli Piceno. Questo atto di cessione costituì una delle prime testimonianze dell'inurbamento dei dinasti che, dopo aver custodito la propria ''signoria rurale'', si assoggettavano come vassalli ai principi più potenti, per la tutela dei loro beni. Così Mozzano si trasformava in un punto avanzato delle ''senaite civitatis'' ad ovest della città ascolana. Si ricordano alcuni discendenti della dinastia mozzanese dei Cataldi, quali: l'[[arcidiacono (religione)|arcidiacono]] della [[cattedrale di Sant'Emidio|cattedrale di Ascoli]], anch'egli chiamato col nome di Cataldo, che succedette al vescovo Rinaldo I <ref>G. Marinelli, op. cit. pag. 215, Il vescovo ascolano Rinaldo I scomparve nell'anno [[1203]].</ref> e che resse la chiesa ascolana per due anni; il [[canonico]] del duomo Giovanni e il capitano delle truppe ascolane Marcellino. Furono Signori di Mozzano e valenti cavalieri Gentile, Migliore e Rinaldo. Onulfo dei Cataldi alienò la sua metà del castello al vescovo Rinaldo IV,<ref>S. Andreantonelli, op. cit. pag. 340. L'autore riporta l'anno [[1316]] come data della bolla di papa [[Giovanni XXII]] con cui il pontefice nomina Rinaldo IV vescovo di Ascoli.</ref> ma resta ignoto l'anno preciso in cui Ascoli l'assoggettò al suo dominio. A Castel Mutianum, il giorno [[8 agosto]] [[1426]],<ref>B. Carfagna, op. cit. pag. 81.</ref><ref>G. Marinelli, op. cit. pag. 215.</ref><ref>L. Girolami, art. cit. pag. 46. L'autore riporta la data [[1425]].</ref> furono sottoscritti i patti con i quali il Consiglio Generale della Città di Ascoli riconosceva la sovranità di Pietro Colonna, Rettore della Marca, sottomettendosi alla [[Stato Pontificio]]. Per questa circostanza il castello e il suo contado beneficiarono per cinque anni dell'esenzione di alcuni censi, [[dazio|dazi]] e [[gabella|gabelle]]. Seguirono anche periodi di floridezza economica e Mozzano godette dell'autonomia comunale con l'approvazione di un suo Statuto da parte del governo ascolano avvenuta il [[21 giugno]] [[1552]]. Nel palazzo municipale, il [[5 febbraio]] [[1799]], il brigante [[Giuseppe Costantini]], detto Sciabolone, avallò il trattato di pace (Pace di Mozzano) concluso tra il generale francese Jean D'Argoubet, Giovan Battista Ciucci, capitano degli insorti, e da altri ventuno capitani delle truppe dei montanari. Il Regio Decreto del [[14 dicembre]] [[1866]] N. 3413 lo soppresse come [[comune|sede municipale]]<ref>L. Girolami, art. cit., Il comune di Mozzano assoggettava a sè le frazioni di Collina, Giustimana, Pedana, Fausti, Lisciano, Tronzano e Colli di Funti.</ref> aggregandolo a quella di Ascoli.
===Toponimo===
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