Fusione nucleare fredda: differenze tra le versioni
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I problemi più importanti da superare sono quelli legati al mancato [[degasaggio]] dell'elio che si è formato all'interno delle nano-particelle, che con il tempo porta ad un suo costante accumulo che di fatto "avvelena" la reazione<ref>Secondo Arata l'avvelenamento della sua reazione avviene in quanto la reazione di origine termonucleare che trasforma il deuterio in elio si svolge all'interno delle nano particelle utilizzate, l'elio prodotto, dopo un certo tempo, tende a diffondersi all'interno del reticolo metallico di palladio occupando in questo modo le aree in cui prima era presente il deuterio, abbassando in questo modo il rapporto tra atomi di deuterio ed atomi di palladio (''caricamento'') e quindi riducendo in modo progressivamente crescente la capacità del sistema nel produrre ulteriori reazioni di fusione.</ref>, ed alla necessità di ricercare un materiale meno costoso e più abbondante del palladio utilizzato per l'esperimento.<br />
Alcuni ricercatori<ref>Camillo Franchini. "''[http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273660 La fusione fredda di Arata]''". Scienza & Paranormale N. 80 (14 ottobre 2008).</ref> hanno criticato la validità della dimostrazione di Arata, soprattutto in relazione al fatto che egli non ha pubblicato i risultati su nessuna rivista scientifica soggetta a [[revisione paritaria]].
== Lo studio della fusione fredda in Italia ==
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