Giuseppe Parini: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 40321993 di C. c. i. a. o. o. o. (discussione)
Riga 27:
 
Nel [[1741]] la prozia lasciò in eredità al nipote dodicenne una modesta rendita annua sui beni immobiliari, a condizione che divenisse sacerdote.
Il giovane, che era debole di salute e desiderava continuare gli studi, si avviò così al [[sacerdozio]] (verrà ordinato nel [[1754]]) e proseguì gli studi senza grande profitto, come risulta dai registri della scuola che nell'anno [[1749]]-[[1750]] così riportano: "Parinus Joseph:" utched plurimumrumpev abfuitu cazz a je docent tutt i jurn"Gli scarsi risultati negli studi sono dovuti sia al fatto che, subdolea percausa aliquotdelle diesdifficoltà interfuit;economiche, litterisil testimonialibusgiovane habitisfu costretto a dare lezioni private e a copiare carte per vari studi [[Legge|legali]], abfuitsia perpetuo".soprattutto ad una sua spiccata insofferenza verso i metodi rigidi e antiquati d'insegnamento.
 
Gli scarsi risultati negli studi sono dovuti sia al fatto che, a causa delle difficoltà economiche, il giovane fu costretto a dare lezioni private e a copiare carte per vari studi [[Legge|legali]], sia soprattutto ad una sua spiccata insofferenza verso i metodi rigidi e antiquati d'insegnamento.
 
Degli anni trascorsi in quella scuola conservatrice anche se prestigiosa, della quale furono allievi anche [[Pietro Verri]] e [[Cesare Beccaria]], gli rimasero più che altro la lettura personale dei classici [[letteratura greca|greco]]-[[letteratura latina|latini]], come [[Anacreonte]], [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]] e quella degli scrittori italiani, [[Dante Alighieri|Dante]], [[Ludovico Ariosto|Ariosto]], oltre ai poeti del [[XVIII secolo|Settecento]].